Umbria, Bartolini: 'Regione impegnata su prevenzione, in autunno campagna informativa'
In Umbria attivato numero verde per gioco d'azzardo patologico e l'assessore Bartolini annuncia l'avvio in autunno della campagna informativa.
L’attivazione del numero verde regionale per contrastare il gioco d’azzardo patologico è una delle principali azioni messe in campo dalla Regione Umbria in seguito all’approvazione della legge regionale per la prevenzione, il contrasto e la cura di questo grave disturbo del comportamento: lo rende noto l’assessore regionale alla sanità, Antonio Bartolini, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi, 25 giugno, a Perugia nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini, nel corso della quale sono stati diffusi i dati del Rapporto epidemiologico sul gioco d’azzardo patologico in Umbria. All’incontro erano presenti il direttore regionale alla sanità, Walter Orlandi e la dottoressa Sonia Biscontini dirigente del Dipartimento per le Dipendenze dell’UslUmbria 2.
“Il gioco d’azzardo rappresenta un fenomeno multidimensionale e molto complesso a cui si connettono problemi dalle diverse sfaccettature e con ricadute su più livelli. Di conseguenza, è necessario che le strategie di risposta, per avere una qualche efficacia, siano dirette verso obiettivi specifici e diversificati, all’interno di un intervento complessivo, sistematico, coordinato su base regionale. In tema è molto sentito – ha aggiunto l’assessore – e la Conferenza delle Regioni ha dedicato un intera seduta all’approfondimento di questo fenomeno.
Inoltre all’assemblea dei Comuni dell’Anci è stato presentato il lavoro che i vari Comuni stanno portando avanti per contrastare un fenomeno sempre più preoccupante”.
“In Umbria i servizi per le dipendenze delle Aziende Usl – ha precisato l’assessore - hanno iniziato già da diversi anni a strutturare interventi specifici ed attualmente presso quasi tutti i territori distrettuali è presente un punto di accoglienza e di presa in carico per i giocatori patologici ed i loro familiari. Tra le misure attuate in applicazione della legge regionale – ha proseguito - di grande importanza è sicuramente l’attivazione del numero verde regionale (800.410.92) avviato dall’UslUmbria2 già da tempo in forma sperimentale, che offre gratuitamente ed in forma anonima informazioni, ascolto, consulenza ed orientamento. L’obiettivo è che tutti i punti di gioco lecito abbiano esposto in modo visibile il numero in modo da raggiungere un numero elevato di giocatori. Entro la fine di luglio sarà anche pubblicato un avviso per raccogliere idee per una campagna di informazione da far partire entro l’autunno”.
Concludendo l’assessore ha riferito che “a livello locale, sono stati adottati regolamenti ed iniziative da parte di molti Comuni umbri finalizzati alla prevenzione del gioco d’azzardo patologico, anche attraverso la regolamentazione delle attività commerciali con offerta di giochi leciti. A maggio 2014 è stato attivato, potenziando un intervento già attivo, il Centro di riferimento regionale per il trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo, collocato presso il Dipartimento dipendenze dell’Azienda USL Umbria 2, sede di Foligno, con l’obiettivo di sperimentare un approccio multidisciplinare specifico e completo”.
Il direttore regionale alla sanità Walter Orlandi ha aggiunto che “per affrontare un problema tanto complesso come quello del gioco d’azzardo patologico, su cui intervengono fattori molteplici, individuali, familiari, sociali, economici e culturali, un primo passo è quello di comprenderne i diversi aspetti, con una lettura a tutto campo. La battaglia contro il gioco d’azzardo è estremamente complessa e il ruolo dei media è fondamentale per poter far arrivare a tutta la popolazione l’informazione che esistono dei servizi dedicati alla cura”. La dottoressa Biscontini ha ricordato che il numero al numero verde dell’UslUmbria 2 Centro di riferimento regionale per le dipendenze da gioco, arrivano chiamate da tutta Italia. “A rispondere - ha detto – sono operatori qualificati che forniscono informazioni sui vari servizi. Al più presto – ha detto Biscontini – speriamo di poter offrire anche un appoggio tramite un tributarista e un commercialista, visto che tutti i giocatori si trovano ad affrontare il grave problema dell’indebitamento”. A maggio 2014 è stato attivato, potenziando un intervento già attivo, il Centro di riferimento regionale per il trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo, collocato presso il Dipartimento dipendenze dell’Azienda USL Umbria 2, sede di Foligno, con l’obiettivo di sperimentare un approccio multidisciplinare specifico e completo”.In proposito lo studio evidenzia che nel 2015 sono stati presi in carico presso i servizi regionali 357 umbri dipendenti da gioco d’azzardo con un’utenza quasi raddoppiata(+89 percento) rispetto all’anno precedente. Se prendiamo in considerazione la popolazione a rischio secondo gli indicatori di prevalenza di gioco, in Umbria abbiamo in trattamento circa 42 soggetti per 1000 a rischio. La classe di età che si rivolge di più ai servizi è quella dei 45-54enni. Gli utenti sono prevalentemente maschi (81 percento).
Nel 2015 gli umbri hanno investito nei giochi autorizzati dai Monopoli 1.029 milioni di euro (raccolta lorda), un importo sostanzialmente stabile rispetto ai dati del 2013 e del 2014. Tolte da questa somma le vincite, risulta in Umbria, al netto, una spesa di circa 235 milioni di euro, anche questa sostanzialmente stabile rispetto ai dati del 2013 (231 milioni di euro) e del 2014 (233 milioni di euro).
I volumi di somme giocate mantengono un trend in riduzione rispetto al 2012, quando si registrarono 1.099 milioni di euro di raccolta, 840 milioni di vincite e 259 milioni di spesa. Considerando la spesa pro-capite (raccolta lorda meno vincite) nel 2015, gli Umbri si collocano ad un livello perfettamente sovrapponibile alla media nazionale, con 263 euro (circa 1300 studenti umbri con un profilo di gioco problematico e 1500 a rischio elevato).
Nel 2013, oltre il 75 percento degli studenti italiani e umbri ha giocato non più di 10 euro, la prevalenza è in crescita rispetto al 2012. Anche distinguendo per genere, sia tra i maschi sia tra le femmine questa risulta la somma massima maggiormente giocata.
Poco più di un quarto dei ragazzi ha speso sino a 50 euro e meno del 4 per cento è andato oltre questa somma di denaro. In Umbria le prevalenze del gioco d’azzardo nella popolazione generale (15-74enni) secondo la rilevazione IPSAD 2014, condotta dal CNR di Pisa, sono assimilabili a quelle nazionali: in Umbria a giocare sono nettamente di più i maschi (37 per cento) rispetto alle donne (18per cento). Dal rapporto emerge che il profilo di gioco problematico nella popolazione dei giocatori di 15-74 anni riguarda il 5,6 per cento (il 5,4% in Italia). Ciò significa che ci sono circa 10.000 umbri con un profilo di gioco problematico che dovrebbero essere raggiunti da iniziative di prevenzione o servizi di trattamento.