Verso la fase due, settore giochi a rischio medio-alto, ma di importanza economica
Il Governo Conte studia la Fase 2, per la task force guidata da Colao il settore dei giochi è a rischio medio-alto ma l'Istat evidenzia il valore alto in termini economici.
Le attività legate al gioco sono a rischio integrato medio-alto. Questa la classificazione che ne fa la task force di esperti voluta dal premier Giuseppe Conte, presieduta da Vittorio Colao, e che arriva mentre il Governo mette a punto a fase due dopo quella "uno", la più acuta, dell'emergenza Covid-19.
Dovendo tenere conto anche delle richieste delle Regioni, con Lombardia e Veneto (supportate da Sicilia e Piemonte) che premono per una rapida ripartenza. Mentre il governatore veneto Luca Zaia si spinge oltre e chiede, se ci sarà l'ok scientifico, di riaprire anche prima.
Intanto, a supportare il lavoro del premier, la task force guidata da Colao ha redatto una tabella di riepilogo delle classi di rischio integrato e di aggregazione sociale. Tabella nella quale rientra anche il settore del gioco e che, in verità, va a confermare l'ipotesi che le attività a esso relative non saranno le prime a riaprire i battenti, questo nonostante le richieste degli operatori, supportate anche dall'esperienza maturata in materia di controlli e contingentamento degli ingressi.
Le "attività riguardanti le lotterie, le scommesse e le case da gioco", figurano infatti come a rischio integrato "medio-alto", assieme a settori come "l'amministrazione pubblica e difesa: assicurazione sociale", "attività di famiglie e convivenza come datori di lavoro per personale domestico" o "gestione delle fognature".
Poche attività hanno un rischio più elevato, dunque "alto" e segnato in rosso, anziché in arancione, sulla tabella: "trasporto aereo", "assistenza sanitaria", "assistenza sociale non residenziale". Le "attività sportive, di intrattenimento e di divertimento" sono invece qualificato a rischio medio-basso.
Ma c'è un altro indicatore da tenere presente, come ovviamente il premier Conte farà, ossia la "classe di aggregazione sociale", con un range che va da un minimo di 1 a un massimo di 4 e che va a ovviamente a influenzare la classe di rischio integrato. Le "attività riguardanti le lotterie, le scommesse e le case da gioco" figurano nella classe 4, assieme a quelle "sportive, di intrattenimento e di divertimento".
LA GRANDE RILEVANZA ECONOMICA - Tuttavia, il dato forse ancora più rilevante e da prendere in considerazione per la riapertura, è quello che proviene dall'Istat, che in parallelo ha classificato le attività dal punto di vista del "Grado di rilevanza economica e attivazione in termini di valore aggiunto" e del "grado di attivazione dell'occupazione": in questo caso le attività di gioco, inquadrate come "Attività riguardanti lotterie, scommesse, case da gioco", risultano "Rilevanti e ad attivazione estesa" nel prima caso, nonché ad alto grado di occupazione. Ecco quindi che la scelta di come e quando ripartire, diventa una sorta di rebus con la politica chiamata a fare scelte in grado di salvaguardare salute e lavoro.