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As.Tro e Acmi: 'Gioco, Governo intervenga su Preu e riaperture'

10 aprile 2020 - 11:12

Le associazioni As.Tro e Acmi elaborano delle proposte di sostegno al settore del gioco pubblico da sottoporre al Governo in vista del decreto Aprile.

Scritto da Redazione
As.Tro e Acmi: 'Gioco, Governo intervenga su Preu e riaperture'

Il Governo mette a punto il decreto per la crescita economica (oltre che il Dpcm con il quale probabilmente prorogherà quasi integralmente le misure che scadrebbero il 13 aprile), il cosiddetto decreto Aprile, e come annunciato le associazioni As.Tro e Acmi hanno elaborato delle proposte per il sostegno al settore del gioco pubblico - e per il riavvio delle relative attività - gravemente colpito dall’emergenza in atto.

Esse proposte verranno portate all’attenzione delle istituzioni governative in vista del prossimo decreto legge che dovrà contenere le misure per la ripresa economica.
"Nonostante l’attuale profondo disagio che le nostre imprese stanno sopportando, siamo fermamente convinti che la conservazione del comparto del 'gioco pubblico legale' possa apportare un importante contributo all’obiettivo generale di conservazione della base imponibile dello Stato, ritenuto fondamentale per il riavvio dell’intero Sistema Italia", si evidenzia in premessa.

LE FINALITA' - Il contributo delle due associazione punta alla conservazione dei livelli occupazionali con il conseguente sostegno ai consumi; al completamento degli investimenti richiesti dai provvedimenti normativi di fine 2019, appena avviati prima della crisi in corso; al mantenimento della certezza che l’erario possa continuare a beneficiare di un gettito erariale proveniente dal settore del gioco legale. Si sottolinea inoltre come il gioco pubblico sia un presidio di legalità.
Ma per fare tutto ciò le aziende del “gioco legale”, in particolare gli operatori del settore degli apparecchi da intrattenimento (la cui attività è completamente sospesa ormai da un mese) "devono essere messe in condizione di ripartire potendo far leva sulla liquidità necessaria".

LE PROPOSTE - As.Tro e Acmi, per voce dei presidenti Massimiliano Pucci e Roberto Mazzucato, propongono dunque "vista l’urgenza determinata dal blocco totale del settore, appare imprescindibile che, già con il primo provvedimento utile, vengano annullati gli aumenti di Preu disposti con l’ultima legge di stabilità, pensati per un contesto economico 'normale' e, quindi, non più compatibili e sostenibili nell’attuale situazione di eccezionalità".

Inoltre, "lo spostamento in avanti della data di pagamento del Preu relativo ai periodi contabili per cuiè stata prevista la sospensione con l’art. 69 del D.L. 18/2020 e un ampliamento temporale della facoltà di rateizzazione.La data per il pagamento è ora fissata al 29 maggio 2020, ma il protrarsi della attuale situazione diemergenza rende poco probabile che gli imprenditori del settore riescano a rispettare tale scadenza,a meno di non dover rinunciare definitivamente alla riapertura delle loro attività".
Si propone, pertanto, che "il termine per il versamento degli importi sospesi venga fissato non prima del 30 settembre, e che da questa data parta la facoltà di rateizzazione per gli adempimenti dell’intera filiera, così come era previsto dalla disposizione originaria".

As.Tro e Acmi chiedono inoltre l'"inclusione delle sale giochi e dei bar nel novero delle attività oggetto dei primi provvedimentidi 'riapertura': quanto emerge dalle indiscrezioni di stampa, secondo cui le sale giochi e pubbliciesercizi sarebbero inserite tra le ultime attività a poter ripartire, oltre a non tener conto - vista la natura di tale attività – della possibilità che un eccessivo prolungarsi della chiusura ne determinerebbe la 'morte' economica, non tiene conto che le sale giochi già da tempo soggiacciono a limiti sul contingentamento degli spazi. Vige infatti già l’obbligo di un selezione all’ingresso". Quello che si vuole sottolineare è che "gli operatori del gioco sono forse gli imprenditori più abituati a convivere con l’obbligo di contingentare gli spazi e le persone".

Infine, permane il rischio che "anche queste misure possano essere vanificate dalle difficoltà derivanti dalle note limitazioni introdotte dalle regolamentazioni regionali e comunali e dagli ostacoli all’accesso al credito registrati negli ultimi periodi. Questi temi, già rilevanti prima dell’attuale emergenza, assumono ora un carattere di priorità e richiedono valutazioni ed interventi in tempi brevi, anche a prescindere dal riordino del settore del gioco pubblico di cui comunque si sente l’assoluta necessità".

 

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