Dopo le esternazioni delle scorse settimane, il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, torna nuovamente a parlare di scommesse illegali e di pubblicità del gioco pubblico, mettendo qualche puntino sulle i.
L'occasione è stata offerta dalla partecipazione alla trasmissione radiofonica “Giù la maschera”, in onda su Radio 1 Rai, che ha preso le mosse dal coinvolgimento dei calciatori Nicolò Fagioli e Sandro Tonali in un giro di puntate illecite sulle partite.
Ecco le parole di Abodi: “Io sono un po’ refrattario ai giudizi assoluti. Mi era stato chiesto: 'secondo lei chi scommette illecitamente e chi lo fa sui siti fuori legge può vestire la maglia della Nazionale?' Io ho risposto di no non per fare la morale, ma ritengo che la maglia della Nazionale sia espressione di un talento sportivo e anche di un comportamento esemplare. Non mi sembra di avere detto qualcosa di clamoroso.
Mi ha lasciato un po’ perplesso anche la risposta dell’Associazione italiana calciatori, che ha la responsabilità di un’informazione corretta anche verso i propri tesserati. Questi ragazzi devono capire in che realtà vivono. Il loro privilegio non è assoluto. Quando sottoscrivono un contratto conoscono perfettamente i diritti. Ma sanno i doveri? Non devono scommettere sul calcio. E non devono andare sui siti fuori legge, che incrementano l’illegalità”.
Da qui l'idea del ministro di stilare una Carta dei valori che dovrebbero sottoscrivere i tesserati del calcio italiano: “I contratti di tutti i tesserati, e non solo dei calciatori ma anche tecnici e dirigenti, sono molti chiari sui diritti. Bisogna dare più spazio ai doveri su cui si deve sottostare. Il calcio deve provare a perseguire quella dimensione educativa”.
Nel corso della trasmissione radiofonica Abodi ha ribadito la necessità di contrastare tout court il gioco patologico, anche “attraverso la pubblicità. Investiamo di più per aiutare le persone di tutte le età, a partire dai più giovani, a limitare gli impatti che sono devastanti. Nessuno disconosce il tema sociale della ludopatia. La differenza sostanziale è che i siti illegali non prevedono la riconoscibilità della persona, la tracciabilità del pagamento e limiti alle scommesse. C’è differenza tra la scommessa sportiva e altre forme di gioco d’azzardo. La scommessa illegale non ha bisogno di pubblicità. Viaggia su altri canali e usa il denaro contante”.
Torna sul tema calcio e scommesse anche il presidente della Figc Gabriele Graviina, che durante la conferenza stampa in consiglio federale, esprime il suo punto di vista, riportato dall'Ansa: "Questi ragazzi per l'atto di coraggio dimostrato dicendo di aver sbagliato hanno meritato la maglia azzurra", dice Gravina. "Andando a parlare delle loro fragilità nelle comunità o davanti ai compagni hanno dimostrato tutto il loro orgoglio e coraggio", ha aggiunto.
E spiega quindi che "io sono per il recupero, per l'attività riabilitativa, non è il momento dei giudizi, ma della comprensione, capire la fragilità e la debolezza di questi ragazzi". Per questo nell'ottica del recupero di chi sbaglia, a prescindere, da quale sia la colpa, il consiglio federale ha approvato la modifica dell'art. 137 - Sanzioni - del C.G.S. - con cui si prevede la possibilità di convertire parte di una sanzione inflitta ai calciatori impiegati nelle competizioni giovanili (fino alla metà per squalifiche superiori a otto giornate o tempo superiori a quattro mesi) con attività "socialmente utili".