Nuova settimana al via e consueto sguardo al calendario dei lavori previsti nei prossimi giorni alla Camera e al Senato.
Fra gli atti all'ordine del giorno che potrebbero riverberarsi sul comparto del gioco pubblico c'è il testo unificato delle proposte di legge C. 1091 Romano e C. 1240 Bagnai, recante “Introduzione dell’articolo 1857-bis del codice civile e modifica all’articolo 33 del codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in materia di obbligo di contrarre e recesso della banca nei rapporti di conto corrente”.
Per giovedì 13 marzo, alle ore 12, in commissione Finanze è fissato il termine per la presentazione, in modalità digitale, degli emendamenti al testo base nel quale si legge: "Articolo 1. 1. Nel libro IV, titolo III, capo XVII, sezione V, del Codice civile, dopo l’articolo 1857 è aggiunto il seguente: «Art. 1857-bis. – (Apertura e chiusura di un rapporto di conto corrente) – Fermo restando l’obbligo di osservare le disposizioni nazionali ed europee in materia di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, la banca non può in alcun caso esimersi dalla stipula di un contratto di conto corrente con chiunque lo richieda. La banca comunica l’eventuale diniego di stipula, derivante dall’osservanza delle norme antiriciclaggio ed antiterrorismo, motivandolo per iscritto, entro dieci giorni dalla richiesta di apertura del conto corrente.
La banca non può recedere dal contratto di conto corrente a tempo determinato o indeterminato quando i saldi siano in attivo, se non per i motivi di cui al comma precedente.».
2. La lettera a) del comma 3 dell’articolo 33 del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, è abrogata".
La discussione di tale atto, e ovviamente la presentazione degli emendamenti, potrebbero essere l'occasione per ritornare a parlare delle discriminazioni bancarie che affliggono gli operatori di gioco, al centro di una raccolta di firme promossa alla recente Enada di Rimini dalle associazioni Acadi, Agsi, Astro, Cni, Egp-Fipe e Sapar. Un'iniziativa atta a ricordare come
gli istituti di credito continuino a chiudere i conti correnti e a negare l'accesso al credito alle imprese autorizzate dallo Stato, ostacolando persino l'apertura di rapporti bancari ai dipendenti delle società operanti nel settore del gioco pubblico. Con pesanti ripercussioni.
Passando al Senato, troviamo il disegno di legge sulla "Regolamentazione delle competizioni videoludiche", a firma del senatore leghista, Roberto Marti, che potrebbe essere esaminato nelle sedute della commissione Bilancio e Cultura (11, 12 e 13 marzo).
Sempre in commissione Bilancio, negli stessi giorni, occhi puntati sul disegno di legge di Lavinia Mennuni (Fratelli d'Italia) intitolato "Disposizioni per la tutela dei minori nella dimensione digitale", in cui si parla anche di videogiochi e loot box.