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Antonio Razzi: "Giocatori e fisco, si potenzino i controlli"

23 luglio 2014 - 08:59

In attesa dell’attuazione della delega fiscale da parte del governo, con i decreti legislativi che ridisegneranno il settore del gioco pubblico così come prevede l’articolo 14 della stessa, continuano a moltiplicarsi, alla Camera e al Senato, i disegni di legge che chiedono interventi più rapidi.

Scritto da Anna Maria Rengo
Antonio Razzi: "Giocatori e fisco, si potenzino i controlli"

Magari focalizzando l’attenzione, anziché sull’impianto normativo e fiscale del settore, su specifici aspetti, e mettendo a punto una proposta snella che, in effetti, così formulata, può anche essere di più rapida approvazione rispetto a una radicale rivisitazione da delegare, appunto, all’esecutivo guidato da Matteo Renzi. È quanto ha fatto il senatore abruzzese Antonio Razzi (Forza Italia – Popolo della Libertà), che tra i tanti temi oggetto della sua attenzione ha deciso di concentrarsi anche su un disegno di legge recante ‘Disposizioni per il contrasto del gioco d'azzardo patologico e del riciclaggio’. Ma perché intervenire ora, visto che la materia sarà disciplinata con il decreto legislativo che darà attuazione alla delega fiscale?

 

“L’ho fatto perché è un tema scottante e molto più grave di quanto non si sappia. In primo luogo penso alla dipendenza psicofisica, alla ossessione parossistica che prende il giocatore d'azzardo. In quanto tale, questo soggetto deve essere curato attraverso un vero e proprio percorso disintossicante. La ludopatia porta alla distruzione del rapporto familiare, al disastro economico, alla disperazione. Il disegno di legge che ho presentato ha la velleità anche di porre un argine al riciclaggio di denaro proveniente da illeciti, il che porta una evidente e gravissima conseguenza economica per il Paese. Basta dotare le macchinette di un lettore di carta magnetica attraverso il quale inserire il proprio codice fiscale. In questo modo, sarebbe possibile facilmente controllare sia l'entità delle giocate, sia il giocatore che dispone di tanto denaro, senza contare la possibilità di individuare la presenza di ossessioni e quindi di patologie. Il controllo fiscale sulle fonti dei redditi di chi può permettersi cifre considerevoli da destinare al gioco d'azzardo, per quanto mi riguarda, resta una questione cruciale”.

 

Lei propone un registro nazionale degli inibiti. A quale modello, magari estero, fa riferimento e come dovrebbe a suo giudizio funzionare in Italia?

“In Francia esistono delle ‘black list’ nelle quali figurano i soggetti schiavi del gioco. Le liste sono compilate in base a parametri oggettivi, su segnalazione dei centri di cura e di disintossicazione, su provvedimento di un giudice, oppure i soggetti affetti da ludopatia spontaneamente chiedono di essere annoverati. Tutti i facenti parte la black list, non possono frequentare le sale slot o Vlt perché definiti ‘dipendenti’ da gioco d’azzardo. Molti schiavi del gioco vogliono smettere e le istituzioni devono andare incontro a queste persone. Le liste sono un sistema per porre comunque un argine, un limite, un controllo, un aiuto, e per avere una panoramica certa del fenomeno”.

Secondo lei in materia di gioco si è fatto a sufficienza, per esempio con la legge Balduzzi, che ha fissato per esempio delle norme in merito alla sua pubblicità e per quanto riguarda la tutela dei minori? Quali sono i fronti sui quali bisognerebbe invece intervenire ancora?

“La riforma non si occupa come avrebbe dovuto del riciclaggio di enormi quantità di denaro illecito”.

Che cosa ne pensa della proposta di una tassa di scopo sul gioco da destinare agli enti locali, che lamentano di sopportarne tutti i possibili effetti negativi mentre a beneficiarne sono le sole casse dell’erario?

“In linea di principio sono contrario ad imposizioni di ulteriori tasse. Penso anche che sarebbe un controsenso penalizzare il gioco, sempre che quello d’azzardo possa essere davvero considerato un ‘gioco’ nel senso pieno del termine. Al di là delle remore di carattere generale, penso inoltre che lucrare sulle disgrazie, sulla disperazione e sulle dipendenze della gente sia una cosa da vampiri e da cinici esattori”.

Al di là di quanto farà la delega fiscale, è tornata d’attualità, anche a fronte dell’aumento dei casi dipendenza da gioco derivanti dall’allargamento dell’offerta, l’ipotesi di aprire un casinò (considerati luoghi più controllati) per regione, magari a fronte di un ridimensionamento della stessa. Lei che cosa ne pensa?

“Non la vedo di buon occhio. Non mi piacerebbe”.

Per concludere, un passaggio sulla lotta al gioco illegale, che non è ancora del tutto scomparso in Italia. Secondo lei si tratta ancora di un’emergenza e come la si potrebbe e dovrebbe combattere?

“Vietandola. Se è una cosa è illegale, è così e basta”.

LE DUE NORME SU GAP E RICICLAGGIO - Assegnato alle commissioni riunite 6° e 12° del Senato (al momento di andare in stampa non è stato ancora avviato l’esame), il disegno di legge presentato da Antonio Razzi (Fi-Pdl) recante ‘Disposizioni per il contrasto del gioco d'azzardo patologico e del riciclaggio’ si compone di due soli articoli.

Articolo 1.

(Disposizioni per il contrasto del gioco d'azzardo patologico)

1. Presso il Ministero della salute è istituito un registro in cui sono iscritti i nominativi dei soggetti affetti da gioco d'azzardo patologico, cui è inibito l'accesso nelle sale da gioco e negli esercizi autorizzati alla pratica del gioco o all'installazione di apparecchi da intrattenimento, compresi i circoli privati autorizzati alla somministrazione e all'offerta complessiva di gioco tramite congegni di intrattenimento.

2. Su proposta dei soggetti affetti da gioco d'azzardo patologico, ovvero dei centri di cura e di riabilitazione previo provvedimento motivato dell'autorità giudiziaria, i nominativi sono iscritti nel registro di cui ai comma 1.

3. I gestori delle sale da gioco e degli esercizi autorizzati alla pratica del gioco o all'installazione di apparecchi da intrattenimento, compresi i circoli privati autorizzati alla somministrazione e all'offerta complessiva di gioco tramite congegni da intrattenimento, sono obbligati ad impedire l'accesso e il gioco agli iscritti al registro di cui al comma 1.

Articolo 2.

(Disposizioni per il contrasto al riciclaggio)

1. Le slot machine e gli altri sistemi di gioco d'azzardo elettronico devono essere dotati di lettori di smart card per il riconoscimento dei giocatore, che consentano l'accesso al gioco a chi fornisce il proprio codice fiscale.

Come si legge nelle premesse al testo, sui cui anche le Commissioni 1° (Affari Costituzionali), 2° (Giustizia), 5° (Bilancio), 8° (Lavori pubblici, comunicazioni) dovranno esprimere il loro parere in sede consultiva, il gioco d’azzardo patologico “oramai grave rientra di diritto nel novero delle malattie invalidanti da dipendenza come i fumatori, i tossici, gli alcolisti, è d'obbligo porre rimedi efficaci e drastici affinché non proliferi la contaminazione ed i giocatori compulsivi aumentino di numero”.

LUI CHI E' - Antonio Razzi è nato a Giuliano Teatino (Chieti) il 22 febbraio 1948. è diplomato all’istituto tecnico commerciale e tessitore. È stato eletto in Senato il 24 febbraio 2013 ed è membro del gruppo FI-PdL, segretario della 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione) e membro della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. In precedenza, era stato deputato alla Camera nella XV e XVI legislatura.

 

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