"Il Governo sta ultimando i lavori finalizzati al completamento dei testi unici ancora in via di definizione i quali, nelle prossime settimane, saranno portati all'attenzione del Consiglio dei ministri per il prosieguo dell'iter nel pieno rispetto dei termini legislativamente previsti".
Lo afferma il ministro dell'Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti rispondendo all'interrogazione posta da alcuni deputati di Fratelli d'Italia sulle tempistiche per la completa attuazione della delega fiscale, con particolare riferimento all'adozione del previsto codice tributario, nell'ambito del question time svoltosi oggi, 7 maggio, nell'Aula della Camera dei deputati.
Va ricordato che nella legge delega compreso anche il riordino del gioco e che lo scorso 10 aprile il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge governativo per prorogare al 31 dicembre 2025 i termini per attuare la riforma fiscale. Ma il gioco non viene citato da Giorgetti nella sua risposta.
LA RISPOSTA DI GIORGETTI – Di seguito, ecco il testo integrale della risposta del ministro Giorgetti all'interrogazione di FdI, illustrata in Aula dal deputato Andrea Tremaglia. "Lei giustamente ha ricordato la legge n. 111 del 9 agosto 2023 che ha delegato il Governo ad adottare, entro 24 mesi da quella data, uno o più decreti legislativi al fine di revisionare il sistema tributario. Evidenzio che sono stati già approvati il testo unico in materia di sanzioni amministrative tributarie, il testo unico relativo ai tributi erariali minori, quello relativo alla giustizia tributaria e quello in materia di versamenti e riscossioni. E, appunto, per quanto riguarda le tempistiche che il Governo si prefigge per dare completa attuazione alla delega fiscale, ricordo che dapprima con la legge n. 122 dell'8 agosto 2024 è stato prorogato il termine per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante l'adozione di testi unici, prevedendo il differimento del termine finale per l'adozione del provvedimento in oggetto al 31 dicembre del 2025.
Inoltre, il Consiglio dei ministri, nella seduta del 9 aprile 2025, ha approvato uno schema di disegno di legge che introduce delle modifiche alla legge delega originaria, prevedendo lo slittamento dal 29 agosto 2025 al 31 dicembre 2025 del termine entro cui il Governo può esercitare il potere di delega in materia di riforma fiscale e, conseguentemente, quello per l'adozione di decreti correttivi e integrativi.
Il programma, quindi, si aggancia alla previsione dell'adozione del codice per il riassetto delle disposizioni tributarie, per il quale l'articolo 21 della legge di delega fiscale indica l'attuazione entro 12 mesi dall'entrata in vigore dell'ultimo dei decreti legislativi, di cui all'articolo 1, comma 6.
L'adozione del codice costituisce un ulteriore qualificato stadio del programmato processo di riordino del settore tributario, in funzione della primaria esigenza di certezza del rapporto con i contribuenti. L'obiettivo è quello di ridisegnare il complesso eterogeneo delle disposizioni tributarie in un autonomo, armonico corpo organico, articolato in una parte generale - riferita agli istituti comuni a tutti i tributi - e in una parte speciale, così da creare un microsistema legislativo a sé stante, connotato da un razionale assetto regolatorio e da un linguaggio aggiornato unitario. Tanto premesso, il Governo sta ultimando i lavori finalizzati al completamento dei testi unici ancora in via di definizione, i quali nelle prossime settimane saranno portati all'attenzione del Consiglio dei ministri per il prosieguo dell'iter, nel pieno rispetto dei termini legislativamente previsti”.
LA REPLICA DEL DEPUTATO CONGEDO – A replicare a Giorgetti è il deputato Saverio Congedo: “Grazie, signor Ministro, per la sua risposta della quale ci dichiariamo soddisfatti. Soddisfatti anche per il lavoro che il Governo, lei in persona, il Vice Ministro Leo, tutto il Governo Meloni sta mettendo in campo per ammodernare il nostro sistema fiscale, un sistema fiscale ormai datato anni '70, assolutamente obsoleto. A meno di due anni dal mandato con cui il Parlamento ha conferito al Governo i poteri di legge delega per la riforma fiscale, la riforma viaggia in maniera spedita.
Ad oggi sono 16 i decreti legislativi che riguardano il sistema tributario già attuati, dei quali 15 hanno esaurito l'iter parlamentare e hanno interessato l'imposta sulle persone fisiche, lo statuto del contribuente, il contenzioso tributario, i meccanismi di compliance, di semplificazione degli adempimenti, il sistema sanzionatorio e di riscossione, per citare, diciamo, solamente qualcuno dei 16. Ma anche sotto il profilo - come ricordava lei - del riordino della legislazione tributaria sono 4 i decreti legislativi, 4 testi unici in materia di tributi minori, di sanzioni, di giustizia e di riscossione. Si tratta di una modifica del paradigma che il Governo Meloni ha messo in campo e che sta già dando i primi risultati con atti concreti.
Penso alla riduzione delle aliquote Irpef da tre a quattro a favore proprio del ceto medio; penso al taglio del cuneo fiscale che significa più soldi in busta paga per i lavoratori dipendenti; penso all'Ires premiale per le aziende che investono o assumono; penso alla semplificazione per le aggregazioni degli studi professionali e di lavoro autonomo e penso al record delle entrate sia sotto il profilo del gettito spontaneo che quello di recupero dell'evasione. Come lei ha ricordato, insomma, c'è anche il decreto che proroga e differisce alcuni termini. Ma possiamo certamente dire che la riforma è in cammino e che l'obiettivo e il traguardo sono certamente chiari. Penso al traguardo della semplificazione del sistema tributario, alla riduzione del carico fiscale per cittadini e imprese verso la stimolazione di investimenti e assunzioni per le imprese, alla promozione, in particolare, di un nuovo rapporto di fiducia tra Stato e contribuenti, premiando la lealtà e la responsabilità dei contribuenti. Possiamo certamente dire che è un impegno mantenuto da parte del centrodestra, di Fratelli d'Italia e del Governo Meloni perché, come ricordava il collega Tremaglia, era tra le priorità del programma di Governo votato dagli italiani”.