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Baretta: ‘Nuova bozza decreto inviata al governo’, le novità in discussione

25 giugno 2015 - 11:07

Roma – “Aver inseguito le varie bozze sul decreto delegato non ha aiutato”. Lo sottolinea il sottosegretario all’Economia con delega al gioco Pier Paolo Baretta, nel corso della presentazione dello studio 'Un'industria che cambia, un modello d'innovazione - L'industry italiana dei giochi pubblici' a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, annunciando: “Ora siamo all'ultima bozza che è stata consegnata alla presidenza del consiglio dei ministri. I punti chiave sono la conferma della riserva statale ovvero una impostazione che riguarda non solo le regioni ma anche gli operatori. Una lenta regolamentazione ha sicuramente indirizzato l'azione delle regioni”.

Scritto da Sara
Baretta: ‘Nuova bozza decreto inviata al governo’, le novità in discussione

 

 Baretta ribadisce la “disponibilità” e la ricerca “di una intesa tra Stato e enti locali nell’ambito della conferenza stato - regioni. L'interlocuzione con le regioni – ribadisce - è il punto chiave”.

 

L’ULTIMO TESTO - Tra le novità dell’ultima bozza approdata in consiglio dei ministri ci sono le norme sulla pubblicità e che prevedono “un divieto generalizzato con alcune possibili eccezioni”. Quanto al passaggio alla tassazione sul margine, secondo il sottosegretario, “è una condizione essenziale come lo è il modello organizzativo della filiera”. Altri aspetti rilevanti sono “la gestione del remoto, come occasione importante per il salto industriale del nostro paese” e “la riorganizzazione dell'offerta nel territorio. Siamo quindi in una fase di passaggio che non va quindi considerata conclusiva”.

 

IL LAVORO SVOLTO - Baretta sottolinea inoltre: “Il funerale anticipato lo capisco, ma credo che se ci fosse stato più tempo a disposizione avrebbe affinato quello che stiamo facendo, perchè alle spalle abbiamo un buon lavoro, partendo proprio dal testo della delega fiscale che è stato approvato dal Parlamento. La delega fiscale ha una sua robustezza e non credo che come contenuti contenga più ombre che luci. Chiunque si occuperà di giochi non potrà prescindere da quanto accaduto in questi mesi. Proprio perché si è creata una cultura del gioco, dove c'è una netta separazione tra legalità e illegalità”.

 

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