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Baretta: 'Riordino giochi, abbastanza convinto che intesa è possibile'

10 luglio 2017 - 08:13

Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta su Rai1 evidenzia l'attenzione del governo sulla tutela dei minori dal gioco e sul Gap.

Scritto da Anna Maria Rengo
Baretta: 'Riordino giochi, abbastanza convinto che intesa è possibile'

"Lo Stato finalmente si è reso conto che c’è un’emergenza sociale e allora quest’anno abbiamo messo una piccola cifra, 50 milioni di euro, per la ludopatia, ma abbiamo aperto con il ministero della Salute un’Osservatorio, insieme alle Regioni. Quindi c’è una progressiva inversione di tendenza di cui fa parte la riduzione dell’offerta". Lo ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, intervistato dallo Speciale Tg1 "Febbre d'azzardo". "Dal punto di vista del numero delle macchine, stiamo discutendo, trattando, concludendo con gli enti locali in sede di Conferenza unificata per ridurre di almeno il 30 percento il numero delle slot, passando dalle circa 400mila attuali a 265mila, il che mi sembra un primo risultato nell'ottica di una riduzione più generale". Inoltre, "abbiamo in cantiere il dimezzamento dei punti gioco, che oggi sono 96mila".

Baretta evidenzia, inoltre: "L'ingresso dei minori è proibito e chi lo consente si assume le responsabilità. Nella riforma che stiamo mettendo a punto  prevediamo forme di controlli all'ingresso e una responsabilizzazione maggiore da parte del gestore". Baretta informa: "Gli enti locali hanno chiesto una sospensione dell’attività delle slot durante la giornata, per esempio la mattina quando i ragazzi vanno a scuola, all'ora di pranzo o la sera. L’abbiamo accolta perchè ci sembra una soluzione ragionevole. Stiamo discutendo la delicata questione delle distanze dai luoghi sensibili: siamo abbastanza convinti che si può trovare una soluzione condivisa".

Sulla pubblicità, il sottosegretario sottolinea: "Abbiamo giàò operato una riduzione, dalle 7 alle 22 per i canali generalisti. Ma non basta. Occorre aprire un confronto a livello europeo in quanto non esiste una norma e questo crea disparità. Un'altra cosa che possiamo fare è allargare il divieto, per esempio ai canali sportivi che sono un punto delicato".

Baretta sottolinea, tuttavia: "Non abbiamo idea di proibire il gioco, altrimenti rischiamo di lasciare il campo alla criminalità, ma c'è una componente sociale abbastanza ampia che ha maturato l'idea che lo Stato non dovrebbe gestire il gioco".

A dare i "numeri" del settore il presidente di Federbingo, Italo Marcotti: "Esso dà lavoro a una cifra oscillante tra le 150 e le 300 mila persone, a seconda se si voglia includere anche i baristi e i tabaccai" e, aggiunge il presidente Sapar, Raffaele Curcio: "Abbiamo 6.500 aziende di settore".

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, sottolinea quanto stato fatto nel suo Comune: "Abbiamo messo degli orari che concidono con quelli della convivialità famigliare, così da arginare il comportamento compulsivo".

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