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Butti (presidenza Consiglio) sul gioco: 'Norme omogenee ascoltando il settore'

09 dicembre 2022 - 10:48

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio delinea i principali obiettivi che si prefigge nello svolgimento del suo mandato e in materia di gioco auspica una legge organica.

Scritto da Anna Maria Rengo
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Dai banchi dell'opposizione, nella passata legislatura, a quelli della maggioranza, sempre in Senato, in quella scaturita dalle elezioni di fine settembre. E poi, ancora, a Palazzo Chigi, dopo la sua nomina a sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all'innovazione tecnologica. Un incarico di grande responsabilità per il comasco Alessio Butti (Fratelli d'Italia), affrontato con idee ben chiare e precise.

Un nuovo governo di centrodestra per l'Italia. Quali sono le sue priorità, al servizio di imprese e cittadini?

 “Siamo stati scelti dai cittadini per governare il Paese nel periodo più complesso dal secondo dopoguerra, ma abbiamo raccolto con senso di responsabilità e grande orgoglio questa sfida, pronti a impegnarci al massimo nell’interesse del Paese. Abbiamo l’obbligo di ridare speranza e di fornire certezze ai cittadini e alle imprese attraverso azioni mirate e efficaci.

Le sfide che ci attendono sono imponenti e i traguardi altrettanto ambiziosi: risolvere la crisi energetica, stimolare la ricerca e l’innovazione, generare ricchezza e occupazione. E poi affrontare la transizione ecologica e digitale, modernizzare lo Stato, semplificare le procedure, cercando di raggiungere nei tempi previsti e con il miglior risultato possibile tutti gli obiettivi fissati nel Pnrr. Io stesso vigilerò per quanto di mia competenza affinchè vengano colmati i ritardi ereditati dal precedente governo e data attuazione agli impegni assunti”.

Quali sono le principali discontinuità rispetto all'operato del governo Draghi e ai due precedenti a guida Conte?

 “C’è un crescente disagio sociale che deve essere ascoltato: il voto degli italiani nell’ultima tornata elettorale lo ha chiaramente dimostrato. Questo governo sosterrà ogni iniziativa di concreto aiuto a famiglie e imprese. Siamo convinti che non è lo Stato a creare ricchezza e posti di lavoro, sono le imprese a farlo. Lo Stato, però, può scrivere le regole perchè questo divenga possibile. Vogliamo che l’Italia torni a crescere, questa volta senza scorciatoie e bonus ulteriori, ma grazie a politiche mirate e lungimiranti che creeranno concrete opportunità per i cittadini che vorranno coglierle. Il governo è stato chiamato a scrivere in tempi record una manovra economica che, sono certo, favorirà la ripresa, aiuterà le fasce più deboli della popolazione e darà nuova linfa al settore produttivo”.

Lei è stato nominato sottosegretario di Stato all'Innovazione tecnologica. In che modo l'Italia deve innovarsi sotto questo profilo e quali sono gli obiettivi che si prefigge nello svolgimento del suo incarico?

 “Il mio obiettivo è che l’Italia torni a essere protagonista europea nelle telecomunicazioni. La situazione in cui versa il mercato delle Tlc non potrà non avere un impatto sull’infrastrutturazione digitale del Paese, che è fondamentale nel contesto della ripresa e della competitività. Per questo abbiamo bisogno di una strategia nuova e più ambiziosa. Non servono misure tampone. Occorre stimolare la ricerca e l’innovazione per riattivare i meccanismi della crescita: facilitiamo l’azione delle imprese, investiamo nello sviluppo tecnologico, allarghiamo la base produttiva e premiamo il merito.

È necessario, inoltre, difendere le prerogative di sovranità digitale e industriale dell’Italia, creando occupazione, coltivando competenze sull’innovazione, anche attraverso adeguate politiche industriali. Ma allo stesso tempo non vogliamo lasciare indietro nessuno, e vogliamo consentire a tutti i cittadini di usufruire dei benefici derivanti dalla digitalizzazione. Sarà inoltre importante rinsaldare le relazioni tra imprese, università e ricerca”.

La precedente legislatura, peraltro conclusa anticipatamente, aveva portato a ben tre governi e a diverse giravolte politiche. Come valuta la posizione assunta allora da Fratelli d'Italia e pensa che stavolta si potrà contare su una maggiore stabilità di governo?

“Fratelli d’Italia durante la scorsa legislatura è stato l’unico partito capace di mostrare coerenza nelle scelte politiche effettuate e questa serietà è stata largamente premiata dagli italiani. Siamo stati scelti, infatti, per guidare la coalizione di centrodestra e abbiamo scritto la storia esprimendo la prima donna presidente del Consiglio. La mia convinzione e il mio auspicio è che questo governo, nato dalle urne a differenza dei precedenti, possa contare su una maggiore stabilità nell’interesse del Paese.

È al contempo evidente che nella coalizione esistano forze politiche con sensibilità diverse, ma comunque capaci di confrontarsi in quella che è una normale dialettica politica e parlamentare. Come coalizione di centrodestra ritengo che abbiamo affrontato le elezioni manifestando una grande compattezza, sia all’inizio che alla fine della campagna elettorale. Dopodichè abbiamo oggi un accordo di governo e un programma ben definito ai quali occorre attenersi”.

Gli operatori di gioco chiedono e attendono da anni un riordino normativo a livello nazionale. Sarà possibile dare seguito a questa richiesta e quali sono gli obiettivi principali in materia di gioco che devono essere perseguiti?

“È una richiesta che assolutamente condivido, sul tema sarebbe opportuno approvare al più presto una legge organica partendo dall’ascolto degli operatori del settore. Negli anni si sono succedute numerose modifiche normative, si è passati da un quadro di competenza esclusivo dello Stato a una materia di competenza concorrente tra lo Stato, le regioni e gli enti locali. Proprio questa incertezza normativa nuoce al settore, scoraggiando la pianificazione degli investimenti da parte degli operatori economici e favorendo lo spostamento verso il mondo del gioco illegale. Ristabilire un quadro normativo omogeneo e stabile darebbe invece nuovo impulso a un comparto il cui peso economico lo rende una fonte rilevante di gettito per il nostro Paese”. 

Nel corso della scorsa legislatura, presentando un disegno di legge sul riordino dello sport e delle scommesse, lei aveva citato anche gli esports, sottolineando che questi non devono essere sottovalutati e che non si deve perdere ulteriore tempo. Tornerà a occuparsi degli sport elettronici e pensa che questo Governo riuscirà a dare anche all'Italia una regolamentazione del comparto simile a quella di altri paesi europei?

È un tema molto importante, sul quale, come ricordato, nella scorsa legislatura ho presentato una proposta di legge nella quale si prevedeva un riordino dell’ordinamento sportivo, con l’adozione di provvedimenti per il controllo dei giochi e delle scommesse, senza tralasciare la scena esportiva. Sono certo che anche in questo settore potremo fare dei passi avanti, anche con il contributo del ministro dello sport, per allinearci agli altri Paesi europei”.

Nella passata legislatura si era impegnato in prima persona nell'affrontare le numerose problematiche relative a Campione d'Italia e al suo casinò. Continuerà a occuparsene, visto che i problemi non sono stati tutti risolti con la sola riapertura della casa da gioco?

 “La tutela di Campione d’Italia e del suo Casinò sono da sempre stati al centro della mia attività parlamentare, come testimoniano i numerosi atti presentati alla Camera e al Senato. Molteplici sono le problematiche su cui sono intervenuto: dalla tassazione dei lavoratori frontalieri, ai costi sanitari affrontati dai cittadini italiani residenti a Campione, al rilancio della Casa da gioco, che oggi è in fase di buona ripresa. Posso dire con soddisfazione di essere riuscito nella passata legislatura a offrire il mio apporto dai banchi dell’opposizione, e ora, che finalmente potrò occuparmene dai banchi del governo, sono certo di poter incidere con ancor maggiore efficacia per migliorare la vita dei campionesi”. 

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