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Commissione di inchiesta su criminalità nel gioco: Maritati (Pd) "Necessaria per affrontare questioni come ludopatia"

18 luglio 2012 - 07:53

In commissione Giustizia del Senato si è discusso ieri dell’Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore del gioco chiesta dai senatori Laura Allegrini e Filippo Berselli. La relatrice Allegrini (PdL) riferisce sul documento in titolo, il quale ha come oggetto l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore del gioco per la durata della XVI legislatura, a norma dell’articolo 82 della Costituzione.

Scritto da Sara

Ricorda come l'esigenza di istituire una Commissione di inchiesta sia emersa nel corso dell'esame in sede referente da parte delle Commissioni 2ª e 6ª riunite dei disegni di legge n. 2484 e congiunti; in quella sede infatti, è stata rilevata la presenza di significative anomalie nel settore del gioco, ed in particolare di quello lecito.

Nel corso degli ultimi dieci anni si è assistito ad un progressivo rafforzamento del ruolo dello Stato-giocatore nella convinzione che tale scelta potesse garantire la riduzione del gioco illecito gestito dalla criminalità organizzata.

Come è emerso però dalla relazione sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel gioco lecito ed illecito, approvata dalla Commissione parlamentare antimafia prima e dall'assemblea del Senato poi, tale obiettivo non è stato pienamente conseguito. A ben vedere, a seguito della liberalizzazione del settore del gioco gli interessi criminali si sono orientati anche sul tentativo di infiltrazione nel sistema legale in ragione della consistente remuneratività degli investimenti e della possibilità di utilizzare i servizi offerti dai diversi operatori e le differenti tipologie di giochi e scommesse quali mezzo per il riciclaggio dei proventi illeciti.

Oltre alla rilevanza sul piano criminologico del fenomeno, la diffusione del gioco legale ha influito in modo significativo anche in termini sociologici, determinando una crescente incidenza del gioco patologico con particolare riguardo alle fasce giovanili e ai soggetti economicamente deboli più facilmente esposte ad essere coinvolte nella spirale dell'usura.

Ciò premesso, conviene qui di seguito richiamare brevemente il contenuto degli articoli. L’articolo 1 dispone l'istituzione della Commissione.   L’articolo 2 ne definisce la composizione e le modalità di nomina o elezione del presidente, dei due vicepresidenti e dei due segretari.

L’articolo 3 elenca i compiti della istituenda Commissione. L’articolo 4 reca la disposizione che attribuisce alla Commissione, nello svolgimento delle sue indagini ed esami, gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria, nonché la previsione dell’autorizzazione di spesa, a carico del bilancio interno del Senato, nei termini prima accennati. L’articolo 5 stabilisce il criterio della pubblicità delle sedute della Commissione, fatta salva la facoltà di disporre, ove ne ricorra la necessità in ordine alla loro secretazione, e prevede che la Commissione stessa si doti, prima dell’inizio dei propri lavori, di un regolamento interno diretto a disciplinarne l’attività e il funzionamento. L’articolo 6 prevede l'obbligo della Commissione di riferire all'Assemblea al termine dei propri lavori, nonché ogniqualvolta lo ritenga necessario.

Il relatore Maritati (PD) concorda con il merito della relazione testè svolta ritenendo che la Commissione d'inchiesta possa in modo più approfondito affrontare alcuni aspetti, quale quello delle cosiddette ludopatie, non parimenti affrontabili nell'ambito dei lavori di una Commissione con competenze più ampie quale quella bicamerale antimafia.

Il senatore Li Gotti (IdV) concorda sulla necessità di un approfondimento delle questioni concernenti il gioco d'azzardo, con particolare riguardo al profilo della nuova definizione dei controlli in materia di gioco. Non condivide invece quanto affermato dal senatore Maritati in riferimento alla Commissione antimafia, la quale nell'ambito dei lavori del sesto comitato, ha proceduto ad un approfondito e puntuale esame di tutti gli aspetti, non solo strettamente penali ma anche sociali e sanitari, connessi al fenomeno del gioco.

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