Il prelievo erariale unico sui giochi ha una grande rilevanza per il finanziamento della sanità. A sottolinearlo è il senatore Francesco Zaffini, presidente della commissione Affari sociali e Sanità del Senato, nell'ambito dell'esame della "Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), aggiornata al 31 maggio 2023".
Proseguendo l’esame sospeso nella seduta antimeridiana del 25 luglio, Zaffini richiama l’attenzione sulla necessità di finanziamento del sistema sanitario, che può essere oggetto di misure straordinarie. Ricorda quindi la grande rilevanza del prelievo erariale unico sui giochi per il finanziamento della sanità. Lo stesso settore del gioco è meritevole di specifica ponderazione, al fine di limitare i rischi di comportamenti patologici, destinati tra l’altro a determinare ricadute finanziarie negative sulla sanità. Auspica pertanto, Zaffini, uno specifico e condiviso ordine del giorno in Assemblea.
Sullo stesso tema sempre Zaffini, qualche giorno fa, aveva presentato un ordine del giorno alla Delega fiscale, poi accolto dal sottosegretario Freni, il G/797/12/6, con cui si "impegna il Governo, a prevedere, in sede di attuazione delle deleghe di cui all’articolo 13, un incremento delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale" ricorrendo al gioco.
Sempre in ambito Pnrr, invece, cita il gioco anche la senatrice Beatrice Lorenzin (Pd), rispondendo, nel corso della discussione in Aula, all'intervento del ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. "Oggi al primo agosto ancora non abbiamo visto i progetti di cui stiamo parlando e di cui vengono citate le tabelle", dice Lorenzin, citando "i temi legati alla sanità. 'La Stampa' di oggi titola: 'Sanità rischio default'. 'Buco da 15 miliardi, il Governo a caccia di risorse: oggi l'incontro Schillaci-Giorgetti. Il Tesoro scettico sull'ipotesi di tassa sul gioco d'azzardo: non è praticabile a breve'. Il Ministro della salute aveva chiesto 4 miliardi, ma qualche mese fa dicevo appunto che ne servivano 7, visto che ne avevamo persi 15 in cinque anni (per via dell'inflazione), che incidono sul Fondo sanitario nazionale e, quindi, incidono sulla carne viva degli italiani e sul funzionamento delle strutture. Altro che 6,4-6,5 per cento nella legge di bilancio: qui rischiamo un taglio".