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Comune Bologna, l'assessore Nadia Monti: "Al lavoro su ordinanza orari di apertura delle sale"

19 maggio 2014 - 09:58

Se come Comuni ci mettessimo tutti insieme nella lotta al gioco compulsivo, potremmo essere più incisivi a livello nazionale, e raggiiungere più cittadini. Come amministrazione di Bologna, abbiamo promosso l'adesione dei candidati alle prossime elezioni amministrative all'invito del coordinamento Emilia Romagna della campagna 'Mettiamoci in gioco' a parlare del tema, e stiamo preparando un'ordinanza per limitare gli orari di apertura delle sale del territorio. A dichiararlo a Gioconews.it è Nadia Monti, assessore comunale al Commercio di Bologna.

Scritto da Francesca Mancosu
Comune Bologna, l'assessore Nadia Monti: "Al lavoro su ordinanza orari di apertura delle sale"


 "La campagna 'Mettiamoci in gioco' - sottolinea Monti- vuole essere un contenitore aperto a tutti i soggetti che vogliono lavorare per la sensibilizzazione della popolazione sui rischi del gioco compulsivo e la messa a punto di una mappa di tutte le azioni messe in campo per contrastare questo fenomeno: incontri formativi per operatori socio-sanitari e gestori delle sale, modifche ai regolamenti e agli statuti comunali, sostegno ad alla proposta di legge popolare di Legautonomie (che ha visto la raccolta di 5500 firme a Bologna e 27mila in tutta l'Emilia Romagna, sulle 93mila totali). Speriamo che venga calendarizzata prima possibile, per garantire finalmente il potere di regolamentazione dei sindaci, un tetto massimo all'offerta di gioco, la tracciabilita dei flussi finanziari per allentare i possibili legami con la criminalità organizzata, l'istituzione di fondi da destinare a campagne di educazione e cure di riabilitazione, il blocco delle pubblicità ingannevoli, la tutela dei minori e maggiori controlli sulla liceità degli apparecchi".
 
 GLI INTERVENTI DEL COMUNE - Di pari passo, l'assessore promette nuove azioni anche da parte dell'amministrazione comunale emiliana. "Dopo la modifica del regolamento di polizia urbana dello scorso novembre che ha introdotto la distanza minima di 1000 metri delle sale dai 'luoghi sensibili', nei contratti di affitto dei locali di nostra proprietà abbiamo introdotto una clausola che vieta alle attività commerciali di installare apparecchi di gioco e chiede a quelle che li hanno già di dismetterli.  Attualmente, stiamo modificando il regolamento edilizio per fissare standard più stringenti nella definizione dei requisiti minimi per l'apertura di nuove sale da gioco e renderla quindi meno facile: non per andare in direzione proibizionista,  con il rischio che magari poi proliferi il gioco illegale, ma per mettere un tetto massimo visto che in città ci sono 600 'punti gioco'".
 

 

ORDINANZA SUGLI ORARI - "Vogliamo poi emettere anche un'ordinanza per limitare gli orari: la proposta è la vaglio dei nostri uffici legali", anticipa Monti. "Dobbiamo prima campire la tenuta del provvedimento, visto che atti analoghi sono stati spesso impugnati dal Tar. Ma la giurisprudenza ultimamente sta cambiando orientamento: ci son state pronunce che hanno dato ragione ai Comuni, e il Consiglio di Stato è intervenuto sulla sentenza del Tar di Bolzano dando ragione alle amministrazioni
 che hanno introdotto distanze minime dai luoghi sensibili. Una decisione importante per consentirci di assicurare un maggior controllo sociale del fenomeno. Noi intanto abbiamo stretto un accordo con la questura in base al quale ogni qualvolta viene richiesta una nuova autorizzazione, facciamo un sopralluogo e verifichiamo il rispetto della distanza minima: con questo sistema finora abbiamo impedito l'apertura di quattro sale in quattro mesi".  
 

LA FORMAZIONE PER I GESTORI - L'amministrazione comunale felsinea ha poi promosso alcuni incontri di formazione rivolti agli operatori socio sanitari e alle associazioni di categoria. "Grazie ad alcuni esperti, forniamo informazioni tecniche, giuridiche, amministrative, sanitarie. Il prossimo incontro si terrà il 23 maggio".

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