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Comuni Bassa Romagna: 'Slot e Vlt spente dopo le 22.30'

27 marzo 2017 - 10:56

In vigore dal 24 aprile le ordinanze gemelle dei Comuni della Bassa Romagna che lasciano le slot e le Vlt accese dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 22.30.

Scritto da Redazione
Comuni Bassa Romagna: 'Slot e Vlt spente dopo le 22.30'

 

Nuove disposizioni per il funzionamento delle slot machine e degli altri apparecchi da gioco con vincite in denaro nei comuni dell’Unione della Bassa Romagna. Dal 24 aprile tutti gli apparecchi collocati sia in bar, ristoranti, alberghi, rivendite tabacchi, esercizi commerciali, circoli ricreativi, ricevitorie lotto ecc., sia quelli installati in agenzie di scommesse, sale bingo, sale Vlt, ecc dei nove comuni dell’Unione potranno essere accesi dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 22.30. L’ordinanza vale per tutti i giorni, festivi compresi.


“Questa ordinanza rappresenta il modo con il quale le amministrazioni della Bassa Romagna vogliono continuare a fare la loro parte nella lotta per contrastare la ludopatia, la dipendenza dal gioco d’azzardo”, commenta il presidente dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna, Luca Piovaccari.  “I comuni della Bassa Romagna sono in prima fila nella battaglia contro la ludopatia. Abbiamo deciso di muoverci in modo compatto utilizzando gli strumenti a nostra disposizione. I dati sulla ludopatia sono dati allarmanti. E anche se le indagini nazionali hanno rilevato in Emilia-Romagna una propensione al gioco, ad esempio tra i giovani della fascia d’età 14-19 anni (fonte Nomisma), inferiore rispetto al Centro e Sud Italia, il nostro territorio vuole contrastare il fenomeno ma anche prevenirlo attraverso l’informazione e il totale divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo”.

L’ordinanza ribadisce le regole previste dalla legge sia per i gestori delle sale da gioco (più pregnanti) che per i gestori degli altri locali dove gli apparecchi da gioco sono complementari all’attività principale. Tutti dovranno esporre un cartello, collocato in un luogo ben visibile, con scritte riguardanti i rischi della ludopatia e gli orari di funzionamento delle macchinette. Esclusivamente nelle sale da gioco che siano autorizzate dal Comune (ex art. 86 del Tulps) o dalla Questura (ex art. 88 del Tulps), i gestori dovranno inoltre attaccare una locandina, preparata dall’Ausl territoriale, per una autovalutazione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo e i servizi disponibili per l’assistenza. Il personale di queste sale giochi, infine, è tenuto a frequentare corsi di formazione dell’Azienda sanitaria sui rischi del gioco patologico e sulla rete di sostegno a questo disturbo.
“Per quanto riguarda il trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo sono attivi, nei Servizi per le Dipendenze patologiche dell’Ausl della Romagna, punti di accoglienza, valutazione e trattamento dei giocatori patologici e dei loro familiari. Inoltre questa nostra azione ci consente di alzare il livello di attenzione per una assunzione di responsabilità che a partire dalle amministrazioni deve essere corale a difesa soprattutto dei soggetti più vulnerabili”, ricorda Eleonora Proni, sindaco referente per le Politiche sanitarie dell’Ucbr.
La violazione degli orari di funzionamento previsti dall’ordinanza o la mancata esposizione del materiale informativo prevede conseguenze che vanno dalla sanzione amministrativa pecuniaria fino alla sospensione temporanea dell’esercizio dell’attività da 10 a 60 giorni nei casi più gravi di reiterazione.
Inoltre, in tutti i Comuni dell’Unione della Bassa Romagna è in fase di approvazione il nuovo regolamento che prevede il divieto di pubblicità per il gioco d'azzardo, che sarà sottoposto a tutti i Consigli comunali (ad oggi, è passato in Consiglio a Bagnacavallo il 27 febbraio, dove è stato approvato all’unanimità).
Negli ultimi anni l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha organizzato diverse iniziative per il contrasto al Gap. Nel 2014, ad esempio, nei nove territori dell’Unione erano state raccolte più di mille firme a favore della proposta di legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo. La campagna, promossa da LegAutonomie, Scuola delle Buone pratiche, Fai la cosa giusta e Terre di mezzo eventi, chiedeva una nuova legge nazionale fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso al gioco d’azzardo, accompagnata da un’adeguata informazione. Tra le richieste anche un’attività, oltre a leggi regionali in cui fossero esplicitati i compiti e gli impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici, per la prevenzione dai rischi del gioco d’azzardo, per il sostegno alle azioni degli enti locali. Infine, il manifesto chiedeva che fosse consentito il potere di ordinanza dei sindaci per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili.
Nella campagna contro la dipendenza da gioco d’azzardo si inserisce anche il marchio “Slot Free ER”. Gli esercizi che non vogliono usare apparecchi da gioco o che vogliono disinstallarli possono infatti richiedere il riconoscimento di locale senza slot machine o altri apparecchi per il gioco on line. A loro viene consegnato un cartello con la scritta “Slot Free ER” e lo slogan “Dove il gioco d’azzardo non c’è si vive meglio”. In questo modo, i cittadini possono riconoscere e scegliere un locale dove non ci sono giochi con vincite in denaro.
 

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