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Consiglio Sardegna, il dibattito sulla legge sul gioco

08 gennaio 2019 - 12:58

Il consiglio regionale della Sardegna si confronta sul testo unico per il contrasto al gioco patologico, nel pomeriggio nuovo passaggio in commissione e poi il voto.

Scritto da Redazione
Consiglio Sardegna, il dibattito sulla legge sul gioco

Mattinata di dibattito sulla normativa sul gioco al consiglio regionale della Sardegna, che nella seduta di oggi, 8 gennaio, sta esaminando il testo unificato sul contrasto al Gap, nato dalla sintesi delle tre proposte di legge depositate sul tema nel corso della legislatura in via di conclusione.

Giunti all'esame dell'articolo 10, la seduta è stata sospesa. Riprenderà alle 17 dopo un nuovo passaggio in commissione nel primo pomeriggio.

 

I PARERI SUGLI ARTICOLI E GLI EMENDAMENTI - Nel confronto sugli emendamenti al testo, è stato approvato l'emendamento che chiedeva di estendere la normativa anche agli apparecchi di gioco senza vincita in denaro, nonostante Antonio Gaia (Cristiano Popolari Socialisti), segretario del Consiglio, avesse chiesto di bocciarlo. Approvato l'emendamento proposto dal Consiglio delle autonomie locali che chiede l'istituzione di un fondo per gli enti locali per il contrasto al Gap. Passa anche l'emendamento che cambia la denominazione "Slotfree Regione Sardegna" con "No slot Sardegna". 

Nello specifico, l'articolo 2 è stato modificato dopo l’approvazione degli emendamenti 5 (Cocco Pietro e più) e 1 (Gaia) che contengono definizioni più puntuali del concetto di gioco lecito. Gli articoli 3, 5, 6 e 9 sono stati approvati senza emendamenti.
L’articolo 4 è stato modificato dall’emendamento n.15 (Cocco Pietro e più) che istituisce l’Osservatorio regionale del gioco d’azzardo presso l’assessorato della Sanità.
L’articolo 7 è stato modificato dall’emendamento n.6 (Forma e più) che istituisce uno specifico fondo destinato ai Comuni il cui ammontare sarà definito all’interno della Legge di stabilità.
L’articolo 8 è stato modificato dagli emendamenti n.7 (Forma e più) che prevede il logo “No slot” nei pubblici esercizi che decideranno di rimuovere i dispositivi di gioco, e n.8 (Forma e più) che promuove intese fra Regione ed Enti locali per vietare la concessione di spazi pubblicitari a favore del gioco.
 
IL DIBATTITO - In apertura di seduta Daniela Forma (Pd) ha illustrato il testo unificato: “Effetti rilevanti di questo disturbo compulsivo anche sulla vita di relazione e sul lavoro, si tratta di patologie in aumento anche nella nostra isola e di un giro d’affari che in Italia vale 100 miliardi e in Sardegna 2 miliardi solo nel 2016. Nel 2012 la circolare Balduzzi ha iniziato a disciplinare il fenomeno, anche per allontanare dai luoghi di culto, dai centri sportivi e dalle scuole i locali dove si può giocare d’azzardo legalmente. E’ tempo però che anche la Regione Sardegna si doti di norme proprie su questo”. L’onorevole Forma ha ricordato le norme successive adottate dal Governo e dal Parlamento per la cura e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico. Anche in commissione Sanità abbiamo affrontato il problema e ricevuto i dati del 2016, perché non ce ne hanno dato di più aggiornati. Certo è che il sistema sanitario segnala l’aumento costante dei soggetti affetti da gioco d’azzardo, spesso con una doppia diagnosi di alcoldipendenza. Qualche segnale però si coglie: aumentano però i giocatori d’azzardo tra gli adulti e diminuiscono tra gli studenti. Così come gli uomini giocano quasi il doppio rispetto alle donne e soprattutto e il Gratta e vinci il gioco più ricercato mentre lotto e scommesse sportive vengono dopo”.
Per Raimondo Cacciotto (Pd) è “importante approvare questa legge prima della fine della legislatura perché l’azzardo è un business legale che rovina le famiglie e gli affetti generando crescente povertà. Esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare lo Stato, anche nel rispetto dell’articolo 41 della Costituzione. Non basta la regolamentazione a favore di chi rinuncia a installare sale giochi e slot: serve una legislazione regionale come quella che stiamo proponendo ed è necessario istituire un osservatorio regionale sul disturbo da gioco d’azzardo e il piano regionale per la prevenzione del disturbo”.
Marco Tedde (Forza Italia Sardegna) plaude ad azioni per il contrasto al Gap, ma "perché non occuparsi anche di alcol e altre dipendenze?", sottolinea. "E tornando al gioco, perché si punta sugli apparecchi e non si considera anche l'online?
Bisogna agire innanzitutto sulle cause, sui disagi che spingono alcune persone a giocare compulsivamente. In questa legge non ce n'è cenno, come non ce ne sono sul potenziamento dei Serd, essenziale per garantire le cure. Non ci sono centri specializzati né equipe mediche preparate ad affrontare il fenomeno. Si rischia di non affrontare il problema e di crearne di nuovi".
Per Emilio Usula (Misto) "è doveroso che la Regione intervenga per proporre misure di contrasto al Gap. Ma si deve agire su fronte del lavoro, dell'occupazione per ridare dignità all'individuo, sulle cause economiche e sociali, contrastare emarginazione sociale, povertà, disagio. Va smascherato il ruolo ipocrita dello Stato, il primo vampiro che succhia sangue ai cittadini più deboli, che dal gioco trae enormi profitti, fa cassa e specula per poi fare finta di intervenire.
Nella legge mancano disposizioni precise su online e gratta e vinci".
Nel dibattito poi si registra l'intervento di Francesco Agus, firmatario di una delle proposte di legge presentate nel corso della legislatura. "La proposta risale al primo giorno della legislatura, ci son voluti 5 anni perché si completasse l'iter. Il Consiglio avrebbe potuto e dovuto farlo prima. Credo che la commissione abbia fatto un buon lavoro di sintesi delle proposte fatte, e credo che oggi sia fondamentale intervenire in materia, senza fare questioni di centimetri nel distanziometro. Ben venga il logo Slot free per premiare chi non installa apparecchi di gioco, mentre non sono state inserire disposizioni sulla formazione degli operatori dei locali con offerta di gioco, per metterli nella condizione di riconoscere la patologia e segnalare ai malati a chi chiedere aiuto. Non ci sono disposizioni sull'Irap mentre andrebbero pensati incentivi per chi sceglie di rinunciare alle slot e sgravi sulle tasse comunali". 
Attilio Maria Antonio Dedoni (Riformatori Sardi per l'Europa) porta l'attenzione sulle situazione di gravità sociale ed economica causate dal gioco patologico. "Moralmente ogni consigliere ha l'obbligo di difendere il proprio mandato e di compiere tutti gli atti legislativi in suo potere fino all'ultimo giorno, facendo leggi buone. Allora, approviamo questa norma, visto che è necessario, purché si pongano in campo azioni per limitare il gioco patologico". L'assessore all'Igiene e sanità e all'assistenza sociale Luigi Benedetto Arru  sottolinea la necessità di dare una "risposta socio sanitaria al problema, perché sicuramente c'è una relazione con la disoccupazione, inserendo tale legge in un progetto di riforma generale della sanità sarda, con maggiore organizazione e integrazione dei servizi. Ad esempio rafforzando l'osservatorio epidemiologico regionale, non creandone uno nuovo solo per il Gap. La Regione Sardegna è stata fra le prime ad aver recepito piano per contrasto a comportamenti devianti con percorsi esperenziali che vanno oltre l'uso di farmaci. Penso che sia una buona legge, frutto di un ragionamento avviato dalla Giunta per dare risposte compiute e un messaggio a chi verrà dopo: questo tipo di patologie richiedono una risposta territoriale, figure specializzate, al passo con la società che cambia".
Secondo Oscar Salvatore Giuseppe Cherchi (Forza Italia Sardegna) la proposta di legge è "confusa e pasticciata" e "affronta male il problema: va accresciuta la conoscenza del fenomeno, non imposti limiti. E vengono create grosse difficoltà alle attività di gioco regolari, con un distanziometro inefficace, come rilevato anche dai recenti studi dell'Istituto superiore di sanità". 
Ad esprimere molti dubbi sulla legge è anche Roberto Deriu (Partito Democratico). "Mi pare una legge che ha un impianto proibizionista, e un tale tipo di impianto non è mai efficace". 
Per Antonio Gaia (Cristiano Popolari Socialisti), segretario del Consiglio, "è una proposta riduttiva che non affronta la problematica" dato che a breve il Governo dovrebbe regolamentare la materia. "Inoltre, non viene affrontato il problema di chi si sposta da un paese all'altro per giocare, e di chi ha investito nel settore, che conta 3500 addetti". 
Luigi Crisponi (Riformatori Sardi per l'Europa) concorda sulle perplessità sollevate dai suoi colleghi d'aula: "E' inutile approvare leggi se mancano di una corretta applicazione sui territori, come dimostrano alcuni casi precedenti, perché non seguite dagli assessorati competenti".
 
 
IL COMMENTO DEL RELATORE FORMA - Daniela Forma in risposta agli interventi degli altri consiglieri, commenta: "Si è tardato molto, è vero, ma negli ultimi c'è stata un'accelerazione dei lavori, anche alla luce delle novità nazionali, con il fondo nazionale e l'inserimento della cura del Gap nei Lea. Certo, concordo con la necessità di potenziare i Serd - nell'ambito del piano sanitario - e con l'ambiguità dello Stato".
 
 

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