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Covid-19 e restrizioni: i dati del monitoraggio della Cabina di Regia

07 gennaio 2022 - 10:55

Ecco i dati principali emersi dalla cabina di regia che hanno portato dalle (drastiche) decisioni dell'esecutivo include nel nuovo decreto.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Covid-19 e restrizioni: i dati del monitoraggio della Cabina di Regia

 

Altro che emergenza superata o in fase di uscita. Con la diffusione della variante Omicron nella Penisola, la pandemia da Covid-19 risulta tutt'altro che superata. Secondo i dati in mano dell'esecutivo, l’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare rapidamente: 1669 ogni 100mila abitanti. Questo il dato che riguarda la settimana tra il 31 dicembre 2021 e il 6 gennaio 2022, contro il dato di 783 ogni 100mila abitanti di quella precente, stando ai dati relativi al flusso provenienti dal ministero della Salute. Nel periodo 15 – 28 dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,43 (range 1,23 – 2), risulta inoltre “in forte aumento rispetto alla settimana precedente e ben al di sopra della soglia epidemica” ed è “in forte aumento anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,3 (1,27-1,32) al 28/12/2021 vs Rt = 1,11 (1,08-1,13) al 20 dicembre 2021”.

Non solo: il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 15,4 percento (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 gennaio) vs il 12,9 percento (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 21,6 percento (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 gennaio) contro il 17,1 percento (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre).

Sulla base di queste indicazioni, condivise in occasione della recente cabina di regia che ha anticipato l'acceso Consiglio dei Ministri delle scorse ore, il governo ha quindi deciso di adottare la linea dura attraverso il nuovo decreto di restrizioni in corso di adozione. Un decreto che, come anticipato, avrà ulteriori implicazioni anche nel settore del gioco pubblico: anche se, come precisato dal premier Mario Draghi, si tratta dell'unico modo possibile per evitare ulteriori chiusure e lockdown che quindi non ci saranno, neppure in futuro.

 

Tra gli altri dati messi in risalto dall'Istituto superiore di Sanità e pervenuti in cabina di regia, quelli relativi alle regioni: 10 di essere sono classificate a rischio alto (di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione), 11 Regioni risultano classificate a “rischio moderato” secondo il DM del 30 aprile 2020. Tra queste, sei sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto, secondo lo stesso provvedimento. Quasi tutte le Regioni (o province autonome) riportano almeno una singola allerta di resilienza. Dieci Regioni riportano molteplici allerte di resilienza.
In forte aumento anche il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (309.903 conto 124.707 della settimana precedente). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (50 percento contro 48 percento) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (34 percento contro 31 percento).
Dati che, in qualche modo, rispondono anche a quelli che, da più parti, vedevano nelle misure adottate dall'esecutivo una sorta di “eccesso di prudenza”, raccontando di un'emergenza non più esistente.

 

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