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Delega Fiscale, Galli (Pd): "Occorrono precisazioni su revisione norme vigenti in materia di Preu"

19 settembre 2013 - 07:41

Giampaolo Galli (Pd), relatore della Commissione Bilancio per la Delega Fiscale, affronta le questioni relative al gioco. Ritiene che “andrebbe chiarito se dall’adeguamento ai principi, anche di fonte giurisprudenziale, stabiliti a livello dell’Unione europea possano derivare effetti di carattere finanziario”.

Scritto da Sara
Delega Fiscale, Galli (Pd): "Occorrono precisazioni su revisione norme vigenti in materia di Preu"

In particolare, ritiene che “andrebbe precisato a quali principi il testo intenda fare riferimento”. Fa presente che, analogamente, andrebbero “acquisite precisazioni con riferimento alla revisione delle norme vigenti in materia di prelievo erariale e percentuali da destinare alle vincite e in materia di compensi spettanti agli operatori del settore”. A suo avviso, occorre, infatti, “considerare che tali meccanismi presiedono – insieme con la determinazione delle basi imponibili e con altri criteri di ripartizione delle somme giocate – alle variazioni di gettito nel settore dei giochi. Poiché, inoltre, il testo fa riferimento all’esigenza di contemperare gli interessi erariali con quelli generali in materia di salute pubblica, andrebbero chiarite le possibili modalità attuative di tale previsione, considerato che, in astratto, da essa potrebbero discendere sia limitazioni nelle offerte di gioco sia misure di assistenza volte a ridurre gli effetti delle patologie legate al gioco (con conseguenti maggiori spese)”.

Riguardo all’istituzione della Lega ippica italiana, evidenzia come andrebbero acquisiti “chiarimenti in ordine alle implicazioni di carattere finanziario delle norme, connesse sia alle funzioni dell’ente sia alle forme di finanziamento previste dal testo. In particolare, osserva che, a fronte delle funzioni indicate dalla lettera u) – controlli di regolarità; ripartizione del fondo per lo sviluppo del settore –, vengono previste forme di finanziamento pubblico: infatti si stabilisce che l’apposito fondo di dotazione debba essere alimentato, fra l’altro, da fonti di entrata che attualmente affluiscono alle pubbliche amministrazioni – quote di raccolta e di gettito nel settore dei giochi”. A suo avviso, andrebbero pertanto “forniti dati ed elementi volti a chiarire la compatibilità delle disposizioni con la clausola di neutralità finanziaria contenuta nell’articolo 1, comma 7, del provvedimento in esame”.

Il viceministro Stefano Fassina si riserva di fornire chiarimenti sulle questioni sollevate dal relatore. A tal fine, chiede che il seguito dell’esame del provvedimento sia rinviato ad altra seduta.

Maino Marchi (Pd) esprime particolare apprezzamento per le misure di cui all’articolo 14 in materia di giochi pubblici, rilevando che le stesse perseguano l’obiettivo di razionalizzare un sistema che ha determinato, da un lato, un aumento del fatturato delle società concessionarie, dall’altro, non ha assicurato un corrispondente incremento delle entrate per lo Stato e generato fenomeni di allarme sociale, con una crescita dei fenomeni di ludopatia. A suo avviso, l’intero sistema andrebbe dunque rivisto, anche allo scopo di scongiurare il rischio di ingerenze di tipo malavitoso e di prevenire il riciclaggio dei proventi di attività criminose. Auspica infine che il Parlamento possa approvare il provvedimento in tempi rapidi, anche con il contributo della Commissione.

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