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Elezioni 2022, de Bertoldi (FdI): 'Garantire il gioco legale'

12 settembre 2022 - 09:02

Faccia a faccia con Andrea de Bertoldi (FdI), candidato alla Camera: focus su tutela del gioco legale, rapporti con le banche e 'legge quadro nazionale'.

Scritto da Fm
Elezioni 2022, de Bertoldi (FdI): 'Garantire il gioco legale'

Inizia una nuova settimana di avvicinamento alle elezioni politiche del 25 settembre, e con essa entra nel vivo lo speciale di GiocoNews dedicato ai candidati che più si sono occupati di gioco pubblico e di ippica.

Per questa puntata, ecco un faccia a faccia con Andrea de Bertoldi, senatore nella legislatura uscente per Fratelli d'Italia – durante la quale è stato il segretario della commissione parlamentare d'inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico istituita in Senato - e candidato alla Camera dei deputati nel collegio di Trento.

Cominciamo con il suo punto di vista sul gioco pubblico e la sua regolamentazione, tema a lui decisamente familiare, viste le sue prese di posizione sul riordino, poi sfumato, le richieste di interventi di sostegno per il comparto e per la risoluzione delle problematiche connesse ai rapporti degli operatori con le banche, o le recenti esternazioni sulla normativa vigente in Emilia Romagna e la mancata modifica della legge provinciale di Trento in difesa degli operatori del comparto. Senza dimenticare che nel 2021 è stato fra i firmatari del disegno di legge “Disposizioni in materia di rafforzamento delle misure di prevenzione del gioco minorile e della criminalità nelle sale autorizzate ai sensi dell'articolo 88 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773”, con il fine di consentire l’accesso alle aree ove sono installate slot e Vlt “esclusivamente previa verifica della maggiore età e della non presenza nelle liste di un registro di autoesclusione di coloro che intendano essere inibiti dall’attività di gioco”.

"La mia posizione è molto chiara e ispirata dal mio pensiero liberale: lo Stato deve tutelare il diritto dei cittadini italiani di poter giocare, così come di utilizzare l'alcol e il tabacco nei limiti della salvaguardia della propria salute.
Non si deve criminalizzare il gioco legale, che rappresenta la 'mano' dello Stato nel gioco; bisogna bloccare l'illegalità, le bische che prosperano in certe regioni d'Italia con leggi troppo restrittive, l'online che si estende nei paradisi fiscali al di fuori di ogni controllo, e 'favorisce' il ludopatico chiuso fra quattro mura.
La funzione dello Stato è garantire il gioco legale, e limitare l'illegalità il più possibile, introdurre dei comportamenti che responsabilizzano il gestore delle sale affinché possa controllare al meglio i fenomeni patologici, così come nei pubblici esercizi si deve cercare di far sì che ci è alterato non possa assumere altro alcol.
Vanno fatte delle scelte: si vogliono privilegiare gli apparecchi Awp, che hanno valore di intrattenimento, o le Vlt, che hanno una maggiore dose di azzardo? È un ragionamento che va posto; va favorito il primo senza limitare il secondo, ma per far prevalere il primo”.
 
Quanto alle limitazioni al gioco poste da Regioni e Comuni, de Bertoldi rimarca: “Personalmente, sono contrario ai distanziometri, in quanto li ritengo ridicoli e fuori dal tempo; anzi, fanno diminuire le sale e isolare ancora di più i giocatori patologici, che preferiscono nascondersi. Per evitare questo è necessario arrivare a una legge quadro nazionale che valga per tutti, che contemperi le esigenze di imprenditori e di lavoratori con il doveroso contrasto alle ludopatie”.
 
Altra materia di cui si è già occupato nella legislatura in via di conclusione e di cui intende occuparsi ancora in caso di elezione è il rapporto fra le banche e gli operatori del gioco. "Il tema di fondo è il diritto al conto corrente, all'operatività bancaria, che va oltre il gioco, e deve diventare 'diritto' di ogni cittadino e impresa, fatto che oggi viene lasciato alla discrezionalità delle banche. Bisogna arrivare al riconoscimento di un diritto che non possa essere violato dal sistema bancario, Indubbiamente il gioco è un settore che risente più di altri di questo problema, perché è stato assunto un atteggiamento errato da parte delle banche".
 
Passando al suo programma elettorale l'esponente di Fratelli d'Italia sottolinea: "Abbiamo proposto di utilizzare la leva fiscale per garantire la crescita delle imprese e quindi del lavoro. Secondo noi, si crea lavoro sulla base del motto 'più assumi e meno paghi', bisogna premiare le imprese virtuose che investono, patrimonializzano. La soluzione è introdurre come primo strumento una flat tax incrementale, che è a costo zero: va tassato di meno chi è più produttivo, chi dichiara un reddito maggiore. Ciò non significa andare contro la progressivita: su quel 'di più' io ti do un beneficio fiscale".
In relazione alla proposta lanciata dal suo "collega" di coalizione, il segretario della Lega Matteo Salvini, per una "flat tax al 15 percento", il senatore commenta che si tratta di "un obiettivo a lungo temine" e che "ai traguardi importanti si deve arrivare per gradi". La flat incrementale poi deve essere applicata anche "ai dipendenti che fanno più straordinari".
 
Un altro aspetto importante è quello di una "maggiore tutela per il lavoro autonomo, i liberi professionisti", sulla scia dell'approvazione della legge che riconosce il differimento dei termini degli adempimenti dei professionisti per malattia o infortuni, a prima firma di de Bertoldi. "È una legge che va ampliaata a utti i professionisti e a tutti gli adempimenti. In parallelo, ci proponiamo di ridurre la tassazione delle casse di previdenza - oggi al 26 percento - e di assimilarla alla previdenza complementare – attualmente al 20 percento - come avviene in altri Paesi".
 
Nella logica istituzionale, evidenzia de Bertoldi, un altro aspetto è "unire il presidenzialismo, l'elezione diretta del capo dello Stato, con le maggiori autonomie territoriali, che possono far sentire i cittadini più vicini a chi li amministra, e offrire una risposta seria per il Paese".
Infine nel programma si parla anche del tetto all'uso del contante, oggi fissato a 2mila euro, che Fratelli d'Italia si propone di elevare, anche perché "l'obbligo della moneta elettronica è una violazione della privacy del cittadino e prevede un aggravio di costi per l'esercente".
 

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