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Emilia Romagna, Consiglio approva piano per contrasto al gioco patologico

11 marzo 2014 - 11:28

Il Consiglio regionale dell'Emilia Romagna ha approvato, dopo un'appassionata discussione e con 9 emendamenti, il 'Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico nonché delle patologie correlate', già licenziato la scorsa settimana dalla commissione Salute.

Scritto da Redazione GiocoNews
Emilia Romagna, Consiglio approva piano per contrasto al gioco patologico

 

 GLI EMENDAMENTI – Ben nove gli emendamenti approvati: sei a firma di Liana Barbati (Idv) e tre presentati da Silvia Noé (Udc). Oltre ad alcune correzioni meramente formali del testo, le misure proposte da Barbati introducono: l'impegno della Regione "ad emanare circolari esplicative, ove necessario al fine di garantire la corretta e uniforme interpretazione ed applicazione su tutto il territorio regionale della legge regionale 5/2013 e delle disposizioni di cui al presente Piano" e l'esercizio delle funzioni di Osservatorio mediante il coordinamento fra i Servizi regionali" e "senza presentare costi aggiuntivi a carico del bilancio regionale". Grazie alla Noè, la Regione valuterà "l'opportunità di richiedere ai gestori delle sale da gioco l'applicazione di appositi sistemi che consentano l'accesso alle apparecchiature soltanto previo inserimento della tessera sanitaria del giocatore", che ne attesti la maggiore età. Il consigliere Udc è stato poi artefice dell'emendamento che lega la concessione di forme di valorizzazione ed eventuali incentivazioni agli esercizi dotati del marchio 'Slot free - E-R' "ai vincoli derivanti dalla normativa comunitaria, dalla vigente legislazione in materia di imposizione locale e dai principi previsti dalla delega fiscale 2014 (in particolare all'articolo 14)". Sono inoltre previsti, ancora grazie a Noè, corsi obbligatori per gli esercenti avviati dopo il "confronto con le associazioni rappresentative del gioco".


IMPORTANTE COLLABORAZIONE CON ASSOCIAZIONI - "Questo provvedimento, come già la legge approvata lo scorso luglio – commenta il consigliere Pd Paola Marani - è frutto di un lungo lavoro di approfondimento e di un punto di equilbrio delicatissimo fra la normativa nazionale e i poteri della Regione". Al centro del Piano ci sono infatti delle politiche locali molto forti, che valorizzano soprattutto l'azione dei soggetti già impegnati nel contrasto alla ludopatia, "che vivono le comunità e sono in grado di registrare i segnali di disagio dei cittadini che non sono monitorabili da nessun osservatorio", prosegue la Marani. "Perciò, la valorizzazione degli sportelli sociali, della rete dei servizi territoriali è ciò che, realisticamente, la Regione può fare se vuole contrastare  concretamente questo fenomeno".

 

I COMMENTI DEI GRUPPI - Un'appassionato confronto in aula, dicevamo, che ha registrato gli interventi di tutte le forze consiliari. "Un provvedimento che non è panacea di tutti i mali ma va nella direzione giusta", per Marco Lombardi (Forza Italia), "arrivato tardi e che poteva essere più efficace" per Monica Donini (Fds), e uno "spot senza efficacia, che dovrebbe essere completato da norme nazionali", per Alberto Vecchi. Un'istanza raccolta anche da Silvia Noè (Pd) che ribadisce la necessità di chiarire "se vogliamo contrastare il gioco legale, di competenza Stato, o  quello illegale".

Damiano Zoffoli (Pd) ha sostenuto la necessità di un intervento a livello di Governo e auspicando una maggiore tassazione sul gioco, mentre Andrea Pollastri (Fi-Pdl) ha sostenuto l’importanza della prevenzione e dell’informazione su un fenomeno in costante crescita. Franco Grillini (Misto) ha chiesto invece “di non eccedere troppo sul proibizionismo: può diventare - ha detto - attrattivo”.

 

 

 

 

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