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Formazione professionale, Giunta del Friuli: 'Includere norme sulla ludopatia'

08 novembre 2022 - 10:16

Nel Ddl della Giunta del Friuli che modifica le norme sulle attività commerciali ci sono vari riferimenti alla ludopatia, sia in merito alla localizzazione degli esercizi che ai corsi di formazione professionale.

Scritto da Redazione
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Si parla anche di gioco e di formazione sulle ludopatie nel disegno di legge  “Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 2005, n. 29 (Normativa organica in materia di attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande. Modifica alla legge regionale 16 gennaio 2002, n. 2 'Disciplina organica del turismo'” presentato dalla giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia.

Tale progetto, assegnato per l'esame alla commissione Sviluppo economico, rappresenta “un intervento di adeguamento che muove le proprie basi dall’esigenza di attualizzare e razionalizzare la regolazione della disciplina contenuta nella legge regionale 29/2005, con il fine di adeguarla ai più recenti approdi del percorso di complessiva liberalizzazione stimolato in materia tanto dal legislatore nazionale quanto da quello dell’Unione europea”, si legge nel testo.

Nel disegno di legge regionale, composto da 46 articoli, si fa quindi menzione dei corsi di formazione professionale organizzati dal Centro di assistenza tecnica alle imprese del terziario (Catt FVG) e dai Centri di assistenza tecnica alle imprese commerciali (Cat), e al comma 2 dell'articolo 8 si legge: “Con regolamento regionale, da emanarsi entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, vengono stabilite le modalità di organizzazione, la durata e le singole materie dei corsi di cui all'articolo 7, fermo restando che tra le materie d'insegnamento va inclusa la normativa sulla ludopatia di cui alla legge regionale 14 febbraio 2014, n. 1 (Disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d'azzardo, nonché delle problematiche e patologie correlate), e ferma restando la conoscenza della lingua italiana, secondo le prescrizioni di cui alla legge vigente e fermo restando che il 50 percento del numero di ore di durata del corso è dedicato alle materie idonee a garantire l'apprendimento delle disposizioni relative all'igiene e alla sicurezza alimentare e dei prodotti, nonché alla tutela della salute e della sicurezza del consumatore, in base anche a quanto stabilito dal codice del consumo”. 

Inoltre, nell'articolo 15 “Piano comunale di settore del commercio” viene indicato che “La pianificazione commerciale tiene conto delle esigenze di equilibrato e armonico sviluppo del sistema distributivo, di salvaguardia e sviluppo sostenibile del territorio e dell'ambiente, nonché dell'interesse dei consumatori. A tal fine limitazioni all'insediamento di esercizi di vendita possono essere stabilite solo per le seguenti motivazioni: a) tutela del territorio e dell'ambiente, in particolare sotto il profilo dello sviluppo sostenibile, anche geografico, nonché sotto il profilo urbanistico, edilizio, incluso l'inquinamento acustico, architettonico, storico-culturale, di viabilità e la tutela della salute e ludopatia”.
E, al comma 7: “Fermo restando quanto sancito dall'articolo 63 quinquies della legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5 (Riforma dell'urbanistica e disciplina dell'attività edilizia e del paesaggio), i criteri di indirizzo per la scelta di localizzazione devono essere informati: a) alla salvaguardia e alla razionalizzazione della funzionalità della rete viaria primaria e secondaria; b) alla congruenza ambientale dell'intervento previsto con l'osservanza dei valori storico-architettonici, culturali, paesaggistici, naturalistici e insediativi del contesto, della tutela della salute e ludopatia e dell'impatto acustico”.
 

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