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Friuli, III commissione approva modifica a legge Gap

24 maggio 2017 - 07:23

La terza commissione del Consiglio del Friuli Venezia Giulia approva testo che modifica la legge vigente sul Gap.

Scritto da Redazione
Friuli, III commissione approva modifica a legge Gap

 

La III Commissione consiliare del Friuli Venezia Giulia ha approvato a maggioranza trasversale (sì del centrosinistra con il M5S, astensione di Fi, nessun contrario) il provvedimento di legge in materia di contrasto al gioco d'azzardo e di prevenzione e trattamento delle patologie correlate, elaborato dal comitato ristretto istituito in seno alla Commissione stessa e già approvato dal Consiglio delle autonomie locali e dalla commissione Bilancio.

In sette articoli si va a modificare, rendendola più efficace, la legge regionale attualmente in vigore, la n. 1 del 2014, sull'installazione e l'utilizzo delle cosiddette "macchinette" da gioco.

LE MODIFICHE - Si comincia con intensificare l'articolo 2 della 1/2014 parlando non solo di gioco d'azzardo patologico ma anche di disturbo da gioco d'azzardo, e introducendo specifiche alle definizioni di sala da gioco, sala scommesse, luoghi sensibili (ad esempio si introducono quelli di aggregazione per anziani piuttosto che gli sportelli bancomat), installazione di apparecchi, concessionario, vetustà o guasto dell'apparecchio. L'articolo 5 sulle competenze della Regione vede quest'ultima impegnata a collaborare anche con le associazioni degli esercenti, le Camere di commercio e le associazioni del terzo settore, per promuovere un codice etico di autoregolamentazione che responsabilizzi i gestori, ai quali saranno fornite indicazioni di buone pratiche sul gioco d'azzardo che diano informazioni sulle probabilità reali di vincita e un test di verifica per una rapida valutazione del rischio di dipendenza. Non da ultimo, si vieta la concessione di spazi pubblicitari nei locali e sui siti Internet delle istituzioni pubbliche della Regione.
I POTERI DEI COMUNI - Le competenze dei Comuni, esplicitate nell'articolo 6 della legge regionale 1/2014, d'ora in poi stabiliranno che è vietata l'installazione di macchinette da gioco e la raccolta di scommesse entro la distanza di 500 metri da un luogo sensibile. Ogni installazione di apparecchi per il gioco lecito dovrà essere comunicata al Comune attraverso lo Sportello unico per le attività produttive (Suap) entro 10 giorni. I Comuni possono individuare (ma per l'Aula si penserà se trasformare questa possibilità in un dato di fatto) gli orari di apertura delle sale e la relativa eventuale sanzione amministrativa. Si specifica, poi, che le vetrine dei locali in cui sono installate le macchinette non devono essere oscurate con pellicole, tende o altro.
INTERVENTI SU IRAP E SANZIONI - Si introduce un articolo ex novo, l'8 bis, con cui l'aliquota dell'Imposta regionale sulle attività produttive (Irap) sarà maggiorata per sempre dello 0,92 percento a quegli esercizi pubblici, commerciali e circoli privati (sono escluse le scommesse) che hanno installato apparecchi per il gioco, mentre sarà ridotta, per tre esercizi commerciali e sempre dello 0,92 percento, a quelli che li toglieranno volontariamente. Modificate in parte anche le sanzioni pecuniarie dell'articolo 9, prevedendo il loro raddoppio in caso di reiterazione delle violazioni, sino ad arrivare alla sospensione dell'esercizio dell'attività da 10 a 60 giorni. Si riscrive la clausola valutativa della norma del 2014 articolandola meglio. Da ultimo, si prevedono disposizioni finali e transitorie nelle more dell'entrata in vigore delle modifiche alla legge e in sede della loro prima applicazione.
IL VOTO - Prima del voto finale, Andrea Ussai (M5S) si è detto pienamente soddisfatto in quanto il testo approvato recepisce in toto la proposta dei pentastellati; Roberto Novelli (FI) ha motivato la propria astensione parlando di danni alle micro-attività produttive; Silvana Cremaschi (Pd) si è detta favorevole alle attività ludiche ma solo quando mettono in gioco la persona sotto l'aspetto motorio, intellettivo ed emotivo. Relatori per l'Aula, dove è già previsto che saranno presentati alcuni emendamenti di limatura, saranno Andrea Ussai (M5S) e Gino Gregoris (Cittadini), che hanno lavorato al progetto di legge sin dalle fasi iniziali.
IL COMMENTO DI USSAI (M5S) - "Con l'approvazione quasi unanime in Commissione (solo Forza Italia si è astenuta) della proposta di legge finalizzata al contrasto del gioco d'azzardo, sono state gettate le basi per rendere le città e i piccoli centri del Friuli Venezia Giulia "slot free". Siamo molto soddisfatti e orgogliosi soprattutto perché, dopo tre anni di battaglie in Consiglio regionale, sono state accolte le nostre proposte che rappresentano la stragrande maggioranza delle misure previste dalla legge", commenta il consigliere regionale del M5S Andrea Ussai dopo il sì della Terza commissione.
"Non appena questo testo diventerà legge del Friuli Venezia Giulia, sale giochi, sale scommesse e bar che ospitano delle slot - come da noi richiesto con insistenza dal 2014 - avranno infatti al massimo 5 anni di tempo per spostarsi a una distanza di 500 metri da quelli che vengono definiti luoghi sensibili, ovvero da istituti scolastici, centri professionali, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali sociosanitarie, luoghi di aggregazione giovanile e per anziani, biblioteche, ricreatori, oratori, istituti di credito e bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati e stazioni ferroviarie. In buona sostanza - aggiunge Ussai - si ridurrà drasticamente l'offerta del gioco d'azzardo nei centri urbani".

PUBBLICITA' E FINANZIAMENTI REGIONALI - "Un altro aspetto fondamentale riguarda l'accesso ai finanziamenti regionali. Un esercente che vorrà ottenere un finanziamento, infatti, non potrà ospitare nei suoi locali le slot machine. Un requisito essenziale che il MoVimento 5 Stelle ha chiesto con forza di inserire in questa proposta di legge e già attuato dalla Regione Piemonte. La Commissione, inoltre, ha recepito buona parte delle norme contenute nella nostra proposta di legge, tra le quali il divieto di pubblicità sul territorio regionale e quello di oscuramento delle vetrine e la realizzazione di un codice etico in collaborazione con le associazioni di categoria per responsabilizzare i gestori sulla sorveglianza delle condizioni di fragilità dei giocatori e al rispetto della legalità, anche per prevenire il diffondersi della malavita organizzata.
Finora la normativa regionale vigente si è dimostrata inefficace a contrastare un fenomeno in drammatico aumento come l'azzardopatia. Una normativa che era urgente migliorare, rendendola più chiara e stringente. Adesso l'auspicio - conclude Ussai - è che il governo Gentiloni non renda inutile questo provvedimento, adottando una legge nazionale più favorevole alle lobby del gioco d'azzardo che alla tutela della salute dei cittadini".
 

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