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Garavaglia (Lega): 'Gioco ha costi sociali, giusta quota proventi a enti locali'

28 febbraio 2025 - 09:44

Secondo il presidente della commissione Finanze del Senato l'impatto sociale del gioco è innegabile, per questo la ricetta è la compartecipazione.

Scritto da Dd
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"Se non c’è gioco legale, c’è quello illegale. Gli italiani giocano. E se non dai loro l’opportunità di farlo legalmente, facendo così arrivare anche risorse all’Erario, si rivolgeranno a chi propone l’illegalità che se ne avvantaggerà."

È il pensiero del leghista Massimo Garavaglia, attuale presidente della commissione Finanze e Tesoro del Senato, che in una intervista pubblicata oggi, 28 febbraio, sul quotidiano online L'Identità, tocca anche il tema del gioco.

Garavaglia si definisce "uno degli ultimi liberali rimasti. E per questo", spiega, "sul gioco legale, sono molto drastico. E liberale".

Osserva poi come sia "innegabile che vi sia un impatto sociale legato proprio al gioco che può e deve essere affrontato e gestito tramite strumenti e pure tecnologie che abbiamo".

Una delle soluzioni per mitigare l'impatto sociale, per Garavaglia si chiama "compartecipazione".

"C’è un flusso di denaro, di tasse, che arriva dal gioco", spiega, "e penso che una parte di questo gettito fiscale debba essere reindirizzato agli enti locali, Comuni e Regioni. Dopodiché se il Comune di Vattelapesca o la Regione X preferiscono rinunciare a un tot di milioni di euro di introito, sarà una loro scelta che li porterà molto probabilmente ad aumentare l’Irpef e inasprire la tassazione a tutti per rientrare del mancato incasso. Un controsenso."

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