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Kessler (Adm): 'Gioco, tutelare l'offerta legale'

10 luglio 2018 - 14:54

All'assemblea pubblica di Sgi, Giovanni Kessler (Adm) chiede unità di intenti al governo e all'industria per la tutela del gioco legale, più controlli in arrivo.

Scritto da Ac
Kessler (Adm): 'Gioco, tutelare l'offerta legale'

 

Roma - “Diceva un illustre sociologo che se hai in mano un martello i problemi che vedi davanti a te sono tutti chiodi. Per questo il nostro compito deve essere quello di fare in modo che il governo e le istituzioni abbiano in mano gli strumenti più efficaci possibili. Questo possiamo farlo offrendo studi, dati, analisi che mettano in luce in maniera più efficace possibile la realtà di questo comparto. L’Agenzia delle Dogane in questi anni ha operato sempre in questa direzione, come è noto, e lo scorso anno ha finanziato di sua volontà uno studio sul fenomeno del gioco e le attitudini dei giocatori dal quale sono emersi molti spunti interessanti. È emerso per esempio che i giocatori ritenuti problematici sono circa 1,4 milioni mentre un altro 1,5 milione di giocatori risultano a rischio. Quindi un problema esiste. Altra osservazione che emerge dallo studio è la prevalenza di giocate su Awp, oltre il 50 percento, sulle Vlt circa il 33 percento e poi sulle scommesse virtuali circa l’11 percento".

Lo sottolinea Giovanni Kessler, direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, all’assemblea pubblica di SgI - Sistema gioco Italia, la Federazione di filiera dell’industria del gioco di Confindustria, in programma oggi 10 luglio a Roma.
 
 
"Ma di certo emerge che lo strumento del cosiddetto 'distanziometro' non è efficace a tutela dei giocatori problematici e anzi sembra andare in direzione contraria visto che i giocatori a rischio tendono ad allontanarsi il più possibile da casa per non farsi vedere. Quindi sono già ben disposti a spostarsi. Diverso è invece pensare a un’offerta di gioco che sia completamente inaccessibile ai minori e dove sia possibile inibire l’accesso ai giocatori patologici in seguito all’identificazione. Questo si può fare. Ma per farlo servono politiche di un certo tipo da attuare e perseguire e di certo la frammentazione normativa che si genera dall’intervento delle regioni o degli enti locali in generale non può aiutare in questo senso. Bisogna però lavorare tutti in un’unica direzione ma certo bisogna tenere in piedi il presidio dell’offerta legale ed evitare di lasciare aperte autostrade al gioco illegale che vanificherebbero ogni sforzo.
Serve quindi un rafforzamento sul fronte del controllo e del contrasto all’illegalità: noi incrementeremo sia il personale preposto ai controlli ma anche il numero delle ispezioni grazie all’introduzione di nuovi strumenti che vanno ad arricchire la nostra cassetta degli attrezzi aggiuntivi rispetto al solo martello e che potranno essere utilizzati all’interno di una strategia complessiva che dovrà mantenere questo presidio di legalità. Ma che dovrà tenere conto anche della sostenibilità sociale. Un impegno che siamo pronti a portare avanti insieme all’industria e al governo".
 

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