L’appello del comparto giochi: “Chiusura totale senza ragione, limiti orari come gli altri"
L'appello disperato dell'industria del gioco al governo dopo l'ultimo Dpcm di domenica 25 ottobre.
“Oggi, anche alla luce dei protocolli sanitari adottati e dei dati che registrano l'assenza di focolai nelle sale dove si svolge il gioco pubblico, non troverebbe fondamento una chiusura totale del settore che causerebbe danni irreparabili ad una filiera che contribuisce a oltre la metà del gettito erariale annuo proveniente dal comparto dei giochi pubblici. Crediamo che le limitazioni orarie alle sale gioco, sale bingo e sale scommesse, in linea con quanto previsto per altri esercizi di vendita al dettaglio, siano misure sufficienti per contrastare la seconda ondata di contagi. Facciamo dunque appello alle Istituzioni affinché anche il nostro comparto sia tutelato come altri settori dell'economia”.
E' l'appello contenuto nella nuova e ulteriore comunicazione inviata in queste ore dalle associazioni Acadi - Confcommercio, Fiegl – Confesercenti e Sgi - Confindustria in rappresentanza delle circa 70mila aziende del comparto dei giochi pubblici alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Sottosegretario dell’Economia e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.