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Legge gioco Calabria, ancora scintille fra maggioranza e opposizione

04 febbraio 2023 - 09:13

La legge sul gioco della Calabria, in vigore dal 1° gennaio 2023, è al centro di un'intervista doppia al presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso, e all'esponente dell'opposizione Amalia Bruni.

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Dal 1° gennaio in Calabria è in vigore una nuova legge sul contrasto al gioco patologico dopo l'approvazione della proposta "Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘Ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza)", che ha bloccato l’entrata in vigore del distanziometro retroattivo per le attività di gioco già autorizzate prima del 3 maggio 2018 (già oggetto di una proroga la scorsa primavera) e sancito lo stop al funzionamento degli apparecchi comma 6 dalle ore 24 alle ore 9 e dalle 12.30 alle 14.30.

Una legge duramente criticata dalle opposizioni, fatto che a un certo punto ha spinto i consiglieri regionali della maggioranza di centrodestra che l’avevano presentata - Arruzzolo, Neri, Loizzo, Crinò, De Nisi, Graziano - a ritirare le proprie firme,  il presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso (Lega), ad apporre la sua, per non mandare in fumo il lavoro della maggioranza, e le commissioni a riaprire le audizioni sul testo.

Ora che l'inchiostro di tale firma è ormai asciutto e che la nuova legge della Calabria è pienamente in essere è quindi tempo di tracciare un primo bilancio, proprio con Filippo Mancuso, e con Amalia Bruni (Gruppo misto), leader dell'opposizione, protagonisti di un'intervista doppia pubblicata sul numero di febbraio della rivista GiocoNews (consultabile integralmente online a questo link).

MANCUSO: "NORMATIVA CHE CONTEMPERA TUTTI GLI INTERESSI IN CAMPO" - Ecco quindi le domande che abbiamo posto al presidente Mancuso.

Lei si è assunto la paternità del testo della legge sul gioco dopo il ritiro delle firme da parte dei capigruppo della maggioranza. Come mai ha ritenuto di dover fare questa scelta?

“Più che di paternità parlerei di dovere istituzionale. Preciso che, fatti gli approfondimenti dovuti, il centrodestra ha votato compatto. Da presidente dell’assemblea legislativa regionale, ho ritenuto necessario, a seguito di un iter che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti con voce in capitolo, che la Calabria si dotasse di una normativa all’insegna del giusto equilibrio, per contemperare tutti gli interessi in campo. Il voto che ne è scaturito in consiglio regionale ha confermato la bontà del metodo seguito, della procedura e dei contenuti della nuova disciplina”.

Dopo l'approvazione della legge lei ha sottolineato l'importanza di "interrompere la deplorevole prassi delle proroghe e consegnare alla Calabria una legge organica, equa e necessaria". Perché questa legge è così importante e quali sono i suoi capisaldi?

“Proprio perché ritengo fondamentale dare risposte ai cittadini, il sentimento comune era che non fosse più rinviabile – a differenza di quanto accadeva da anni in Calabria – adottare e regole chiare e trasparenti per tutelare  i soggetti fragili rispetto al gioco d’azzardo, fissando orari di chiusura e le distanze dai luoghi sensibili, e al contempo garantire la certezza del diritto agli operatori del settore. Le istituzioni difendono i deboli e agevolano chi opera nella legalità”.

Cosa ne pensa dell'eventualità di un riordino nazionale del gioco? Quali prerogative dovrebbero mantenere le Regioni e magari i Comuni in materia?

“È lampante che, con l’impostazione attuale, ogni territorio stabilisca delle regole a seconda delle proprie peculiarità. E così ci ritroviamo con normative sul gioco diverse da regione a regione o addirittura fra comune e comune della stessa regione. L’attuazione del principio di sussidiarietà può bilanciare meglio gli interessi in ballo. Detto questo, è noto a tutti che gli incassi del gioco entrino essenzialmente nelle casse statali, non certo in quelle regionali (ad eccezione di quelle autonome, Ndr). Dunque, credo sia arrivato il momento di assicurare, più che spot pubblicitari per contrastare le patologie legate alla ludopatia, concreti strumenti agli enti locali e, parallelamente, è necessario che siano preservate le prerogative degli operatori che hanno investito nel gioco legale”.

BRUNI: "DANNO ENORME AI CALABRESI" - Dall'altro capo dell'emiciclo, ecco il punto di vista di Amalia Bruni.

Qual è il suo giudizio su questa decisione del consiglio regionale? Secondo lei che effetti ci saranno?

“Sono indignata. Il centrodestra sostiene che si tratta della migliore legge che poteva essere approvata ma invece è peggiore della precedente. Hanno fatto un danno enorme alla comunità calabrese e se questa legge è migliorata rispetto alla sua prima stesura lo si deve esclusivamente al fatto che opposizione, collettività e Chiesa si sono rivoltate, ma la versione più giusta resta quella della Antindrangheta 9/2018 che imponeva le distanze a tutti. Sono state volutamente ignorate le prese di posizione di associazioni, istituzioni e della Chiesa che per settimane hanno fatto sentire le loro ragioni e le loro preoccupazioni. Questo provvedimento rende i calabresi meno sicuri e più esposti al rischio di una patologia subdola come la ludopatia, e va in controtendenza non solo rispetto al resto delle regioni italiane ma anche allo stesso centrodestra nazionale. Uno dei punti fondamentali di questa legge è il distanziometro che diverse regioni e province autonome hanno applicato anche alle licenze già in essere al momento della sua approvazione senza che questo causasse effetti negativi, anzi. Hanno ignorato che l'attuale offerta di gioco, che crea dipendenza e viene sfruttata dalla 'ndrangheta per fare affari, in questo modo resterà inalterata. Le sale da gioco e gli esercizi commerciali che ospitano slot davanti a scuole, ospedali ed altri luoghi sensibili, saranno a portata di mano per soggetti fragili ed aggredibili dall'azzardo. Il centrodestra ha fatto un danno enorme alla comunità calabrese approvando questa modifica ma la versione più giusta, voglio ribadirlo, resta quella della legge 9/2018 che imponeva le distanze a tutti. Distanze e tempo di apertura dei locali restano gli strumenti più idonei a dissuadere dal gioco d’azzardo”.

A questo punto, secondo lei, non sarebbe meglio varare una legge di riordino nazionale del gioco onde evitare questi interventi regionali e locali non coordinati fra loro?

“Certo, sarebbe auspicabile una norma nazionale che riguardi tutti i territori perché altrimenti ci saranno sempre leggi non omogenee e questo è drammatico quando, come in questo caso, il riflesso ricade gravemente sulla salute della collettività. Non possiamo pensare che nelle diverse regioni d’Italia i cittadini siano esposti in maniera differente al rischio della ludopatia. Questa problematica patologica è un fenomeno così devastante che necessita di essere contrastato a tutti i livelli, soprattutto nelle regioni fragili come la Calabria dove di fronte a problemi sociali ed economici enormi ‘si sceglie’ di consegnarsi al gioco d’azzardo perdendo tutto, risparmi, lavoro quando c’è, e gli affetti più cari. In Calabria, secondo i dati diffusi dal Serd di Cosenza, si spendono quasi 2 miliardi di euro per il gioco d’azzardo e, molto spesso, per continuare a giocare si entra nel circuito dell’usura che è la porta d’ingresso maggiore della ‘ndrangheta, sempre pronta a intervenire sfruttando ogni debolezza per radere al suolo la dignità dell’essere umano. Le cifre, naturalmente si riferiscono solo al gioco d’azzardo considerato legale, quindi è chiaro che si tratta di un giro incredibilmente importante per chi fa affari sulla pelle della gente. Il nostro compito è quello di aiutare chi resta coinvolto in questi drammi insieme alle loro famiglie con progetti di prevenzione e di recupero seri, mentre la risposta della Regione con la modifica di questa legge va in direzione contraria, allarga le maglie invece che stringerle per tutelare la salute dei cittadini. Non c’è nessuna giustificazione per aver approvato questo provvedimento e ognuno ne dovrà rispondere alla propria coscienza”.

IL TESTO DELLA LEGGE IN VIGORE DAL 1° GENNAIO 2023 - Di seguito, ecco il testo integrale della legge approvata dal consiglio regionale della Calabria, rubricata come legge n° 53/2022.

Art. 1 (Modifiche all’articolo 16 della l.r. 9/2018)
1. All’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza), sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. Le sale da gioco, le sale scommesse degli esercizi pubblici e commerciali, dei circoli privati e di tutti i locali pubblici o aperti al pubblico e delle rivendite di generi di monopolio in cui sono presenti o comunque accessibili le forme di gioco a rischio di sviluppare dipendenza previste dalla normativa vigente, osservano la chiusura dalle ore 12:30 alle ore 14:30 e dalle ore 24:00 alle ore 09:00. Il mancato rispetto delle limitazioni all'orario dell'esercizio del gioco di cui al presente comma è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da 500,00 euro a 1.500,00 euro per ogni apparecchio per il gioco di cui all'articolo 110, comma 6, del r.d. 773/1931.”;
b) al comma 3 sono apportate le seguenti modifiche:
1) le parole ", commi 6 e 7" sono sostituite dalle seguenti: ", comma 6";
c) ai commi 4, 5 e 8 le parole ", commi 6 e 7" sono sostituite dalle seguenti: ", comma 6";
d) il comma 13 è sostituito dal seguente:
"13. Le disposizioni previste dai commi 3 e 4 del presente articolo si applicano alle concessioni per le sale da gioco, per le rivendite di generi di monopolio, per le sale scommesse e per ogni altro locale autorizzato alla raccolta di gioco, rilasciate successivamente alla data del 3 maggio 2018.";
e) il comma 14 è abrogato.
Art. 2 (Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 3 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il primo gennaio 2023.

 

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