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Legge gioco Calabria, consiglieri d'opposizione: 'Maggioranza ritiri Pdl'

29 novembre 2022 - 10:03

Dopo il rinvio del Consiglio Calabria chiamato a votare la modifica delle norme sul gioco, i consiglieri Bruni e Lo Schiavo chiedono alla maggioranza di ritirare definitivamente la Pdl n° 107.

Scritto da Fm
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La mancata approvazione – almeno per il momento – delle nuove norme sul gioco in Calabria, dopo l'interruzione e il rinvio a data da destinarsi della seduta del consiglio regionale di ieri, 28 novembre, porta grande soddisfazione fra i consiglieri di minoranza, che a più riprese già nelle scorse settimane si sono espressi contro la modifica dell'articolo 16 della legge "Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘Ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza", approvata nel 2018, oggetto della proposta di legge n.107/12 di iniziativa dei consiglieri di maggioranza Arruzzolo, Neri, Loizzo, Crino', De Nisi, Graziano-

Ecco ad esempio cosa pensa Amalia Bruni, esponente del Gruppo misto. “Alla fine la maggioranza è stata costretta a rinviare il voto sulle modifiche alla legge contro il gioco d’azzardo per le quali ho espresso in consiglio regionale la mia amarezza e la mia totale contrarietà perché non sono state rispettate le procedure previste. Alla fine per mancanza del numero legale il voto è stato rimandato e questo è soprattutto frutto di un grande lavoro di squadra da parte dell’opposizione che è sempre unita quando c’è da tutelare la salute dei calabresi ed è una buona notizia anche per iniziative future. Tornando alla legge, il 19 ottobre abbiamo discusso ampiamente ed animatamente questa proposta in commissione Anti-Ndrangheta, poi l’8 novembre ci sono state tre audizioni in prima commissione e ho atteso con trepidazione la discussione in commissione Sanità, visto che la proposta di legge era stata assegnata anche alla terza commissione ma, con mio grande stupore, mercoledì 23 novembre la proposta di legge, con un autentico colpo di mano, è stata discussa di nuovo in prima commissione ed è stata approvata definitivamente per essere portata in Consiglio. Mi chiedo: com’è mai possibile che si è deciso di non completare l’iter procedurale e di non affrontare in commissione Sanità una tematica così delicata e così strettamente connessa alla salute dei cittadini calabresi? Questa maggioranza stravolge i procedimenti, per come evidenziato anche dalla Corte dei conti per altre situazioni, e l’opposizione certo non può stare a guardare. Purtroppo, credo che questa maggioranza abbia proposto e giustificato la modifica della legge per tutelare gli interessi economici degli esercenti e delle aziende che forniscono i giochi, ma questo non è corretto come punto di partenza. Il punto di partenza è, e deve esserlo per tutti, la cura dei pazienti calabresi e la tutela della salute pubblica della nostra comunità. Non condivido la scarsa attenzione da parte dell’intera maggioranza e del commissario ad Acta alla Sanità nei confronti di un problema sociale e sanitario che destabilizza intere famiglie e getta sul lastrico (con il rischio che possano entrare nel pericoloso circuito dell’usura) tanti cittadini e tante cittadine calabresi. A fronte di questi pericoli sono state presentate modifiche che di fatto cancellano gli strumenti più efficaci per contrastare la ludopatia riducendo il distanziometro, ovvero la distanza dai luoghi sensibili; aumentando la durata delle ore giornaliere di gioco; delegando ai sindaci la decisione e la responsabilità delle regole da applicare, (sottoponendoli a ulteriori rischi di pressioni esterne, anche della criminalità organizzata); eliminando ogni sorta di limite per coloro che detengono le licenze prima del 2018 (diritto di prelazione) che, tra l’altro non è consentito nel mercato libero) e che significa che i nostri ragazzi davanti alle loro scuole continueranno a trovare le sale slot pronte ad accoglierli a braccia aperte. Nonostante la determinazione di questa maggioranza di approvare questa legge è stata costretta a rinviarne l’esame prima del voto definitivo. Io ho comunque espresso da tempo il mio assoluto dissenso perché non intendo essere complice di una norma che rischia di decretare la rovina di tante famiglie calabresi e continuerò la mia battaglia, come ho sempre fatto, tra la gente per tutelare la loro salute”.

Dalla stessa parte si pone il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (De Magistris presidente). “È stata una prova di forza e unità dell’opposizione tutta quella che ha costretto la maggioranza a rinviare la proposta di modifica della legge anti-Ndrangheta con particolare riferimento alle regole di gestione delle sale slot. Alla richiesta di appello nominale, di fronte all’evidente mancanza del numero legale, la maggioranza ha reagito con enorme nervosismo provando a forzare la procedura e ad andare comunque al voto. Ne sono seguiti attimi concitati nel corso dei quali ho chiesto con forza il rispetto delle regole statutarie e l’affermazione del principio di coerenza con quanto previsto dal regolamento. Alla fine si è optato per il rinvio a data da destinarsi di un provvedimento che, a mio avviso, avrebbe conseguenze nefasta sul fronte della lotta alle ludopatie, oggi emergenza economica e sociale della nostra regione. Mi auguro che la maggioranza in questo frangente rifletta fino in fondo e ritiri definitivamente la norma”.

 

LA PROPOSTA DI LEGGE DELLA MAGGIORANZA - La proposta di legge è stata presentata ad ottobre, a pochi mesi di distanza dal sì del consiglio regionale alla proroga dell'entrata in vigore della legge sul gioco in Calabria fino al 31 dicembre di quest'anno e prevede l'abolizione del distanziometro retroattivo –  che diventa valevole solo per le attività di gioco autorizzate dopo il 3 maggio 2018 -  nonché la possibilità per i  Comuni di disporre con ordinanza sindacale, le fasce orarie consentite per l’esercizio del gioco tramite gli apparecchi.  La proposta di legge è così articolata.
Art. 1 - (Modifiche all’articolo 16 della l. r. 9/2018)
1. All’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della “Ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza.), sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. I comuni, per le finalità di cui al comma 1 nonché per esigenze di tutela della salute, della quiete pubblica e di circolazione stradale, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, dispongono, con ordinanza sindacale,  le fasce orarie consentite per l’esercizio del gioco tramite gli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), nelle sale da gioco, nelle sale scommesse, negli esercizi pubblici e commerciali, nei circoli privati e di tutti i locali pubblici o aperti al pubblico e nelle le rivendite di genere in cui sono presenti o comunque accessibili le forme di gioco a rischio di sviluppare dipendenza previste dalla normativa vigente. Ulteriori limitazioni possono essere disposte dal sindaco in caso di violazione della quiete pubblica nell'arco dell'orario di apertura previsto. Il mancato rispetto delle limitazioni all'orario dell'esercizio del gioco di cui al presente comma è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500,00 a euro 1.500,00 per ogni apparecchio per il gioco di cui all'articolo 110, comma 6 del r.d. 773/1931.
b) al comma 3 sono apportate le seguenti modifiche: 1) le parole: “, commi 6 e 7” sono sostituite dalle seguenti: “comma 6” e le parole: "per i Comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti e inferiore a cinquecento metri per i Comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti” sono soppresse. c) ai commi 4, 5 e 8 le parole: “, commi 6 e 7” sono sostituite dalle seguenti: “comma 6” d) Il comma 13 della l.r. n. 9/2018 è sostituito dal seguente: “13. Le disposizioni previste dai commi 3 e 4 del presente articolo si applicano alle concessioni per le sale da gioco, per le rivendite di generi di monopolio, per le sale scommesse e per ogni altro locale autorizzato alla raccolta di gioco, rilasciate successivamente alla data del 03 maggio 2018”.

Art. 2 (Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 3 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione. 

 

L'EMENDAMENTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE: "CHIUDERE LE SALE A MEZZANOTTE" -  Fra i temi di discussione c'è anche l'emendamento  presentato da Davide Tavernise, capogruppo con il Movimento 5 stelle, per chiedere al consiglio regionale di salvaguardare l'efficacia della legge sul gioco d'azzardo attraverso la regolamentazione degli orari di apertura e chiusura delle sale slot. 
"Il contrasto al gioco d’azzardo patologico nella nostra regione richiede un’azione decisa e risoluta. È un settore, questo, che 'vale' 2 miliardi di euro. E se i dati che abbiamo a disposizione sono allarmanti, le situazioni sociali sono a dir poco preoccupanti.
Non possiamo sperare solo nella bontà e tempestività delle cure, che ci sono anche grazie al servizio pubblico  ma dobbiamo puntare tantissimo sulla prevenzione", sottolinea il consigliere.
"Perciò occorre confermare il limite delle 8 ore di esercizio per le sale slot e la chiusura non oltre le ore 24. E a dare queste disposizioni sia la Regione Calabria e non i sindaci sul territorio, che potrebbero ritrovarsi isolati e sottoposti a varie pressioni.
Dobbiamo garantire la salvaguardia dello spirito originario della legge regionale che regola il gioco d’azzardo".

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