Bisognerà seguire il dibattito al consiglio regionale del Piemonte per conoscere la sorte degli emendamenti presentati – anche in materia di gioco - al disegno di legge n. 73 “Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2025”.
Nella seduta di ieri, 16 giugno, la commissione Programmazione e bilancio, presieduta da Roberto Ravello, l’assessore al Patrimonio, Gian Luca Vignale, ha preannunciato l’intenzione dell’Esecutivo di richiamare in Aula il disegno di legge. Aula che farà seduta mercoledì 18 e giovedì 19 giugno dalle ore 10.00 alle ore 20.00, con la legge di riordino al primo punto dell'ordine del giorno.
La Giunta ha dato disponibilità ad accogliere alcuni emendamenti delle opposizioni e a confrontarsi su altri per concordarne eventuali modifiche.
Fra gli emendamenti da tenere d'occhio ce ne sono tre in materia di gioco, presentati da alcuni consiglieri del Movimento cinque stelle e del Partito democratico, con l'obiettivo di modificare la legge regionale vigente in materia: la n. 19 del 2021, voluta dal centrodestra al governo.
Ecco di seguito gli emendamenti presentati dai consiglieri di opposizione, due dal Movimento cinque stelle e uno dal Partito democratico, che è stato bocciato in commissione. Tutti gli emendamenti verranno ripresentati in Aula.
LE PROPOSTE DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE – Il primo emendamento del Movimento 5 stelle è firmato dai consiglieri Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio e contrassegnato dal numero 87. In base ad esso si stabilisce che la collocazione degli apparecchi per il gioco lecito non deve avvenire entro una certa distanza dai luoghi sensibili che erano già previsti nell’abrogata L.r. 9/2016 (Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico).
“Dopo l’art__ del Ddl n. 73, è inserito il seguente: 'Art.__ (Modifiche all’art. 16 l.r. 19/2021) 1. Il comma 2, art. 16, della L.r. 19/2021, è così sostituito: 2. E' interdetto l'esercizio delle attività di cui all'articolo. 3, comma 1, lettere. c), d) ed e), nonché la nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito di cui all' articolo 110, comma 6, del regio decreto 773/1931 , in locali che si trovano a una distanza, inferiore a trecento metri calcolati secondo il percorso pedonale più breve per i comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti ed inferiore a cinquecento metri per i comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti, dai seguenti luoghi sensibili: a) istituti scolastici di ogni ordine e grado; b) centri di formazione per giovani e adulti; c) luoghi di culto; d) impianti sportivi; e) ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario; f) strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori; g) istituti di credito e sportelli bancomat; h) esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati; i) movicentro e stazioni ferroviarie'.”
Il secondo emendamento reca gli stessi firmatari ed è contraddistinto dal numero 88, proponendosi di ampliare le tutele a favore della salute pubblica. “Dopo l’art__ del Ddl n. 73, è inserito il seguente: 'Art.__ (Modifiche all’art. 19 della l.r. 19/2021) 1. Il comma 5, dell’art. 19, della L.r. 19/2021 è così sostituito: 5. Resta la facoltà esclusiva dei titolari della concessione e dei Sindaci di adottare ulteriori limitazioni orarie in aggiunta a quelle stabilite dal presente articolo'.”
L'EMENDAMENTO DEL PD – La consigliera dem Monica Canalis è l'unica firmataria dell'emendamento numero 15, bocciato in commissione, che reca le seguenti motivazioni: “L’intervento normativo si pone in linea con le politiche regionali e nazionali di contrasto al gioco patologico e costituisce un passo avanti per il rafforzamento delle tutele sociali e sanitarie, nel rispetto del bilanciamento tra libertà di impresa e interesse pubblico. L’emendamento proposto di modifica dell’articolo 16 della L.R. 19/2021 si inserisce nel più ampio quadro delle politiche di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap), in attuazione dei principi di tutela della salute pubblica, della sicurezza urbana e della protezione dei soggetti maggiormente vulnerabili, nel rispetto delle disposizioni contenute nel decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 25 luglio 2017 e della normativa vigente. Le modifiche introdotte intendono rafforzare le misure di prevenzione rispetto all’offerta di gioco lecito in prossimità di luoghi sensibili, in modo da ridurre l’accessibilità alle occasioni di gioco da parte delle fasce di popolazione più esposte al rischio di dipendenza; ampliare e aggiornare l’elenco dei luoghi sensibili tenendo conto dell’evoluzione del contesto sociale, urbano e dei comportamenti di consumo. Le modifiche alle attività esistenti vengono stabilite anche alla luce di prassi interpretative e applicative consolidate. L’attuazione dell’emendamento consentirà una più efficace tutela della salute pubblica e della sicurezza sociale, grazie al maggiore distanziamento dell’offerta di gioco dai luoghi di aggregazione e di presenza di categorie sensibili. Verrà inoltre promosso un modello di esercizio più responsabile e trasparente da parte degli operatori del settore”.
Il testo dell'emendamento è il seguente: “Al Capo IX Altre disposizioni del Ddl n. 73, dopo l’articolo 53 è inserito il seguente: “Art. 53 bis. (Sostituzione dell'articolo 16 della l.r. 19/2021) 1. L’articolo 16 della legge regionale 15 luglio 2021 n, 19 (Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico (Gap)) è sostituito dal seguente: “Art. 16 (Modalità di riscossione) 1. L'esercizio delle attività di cui all'articolo 3, comma 1, lettere c), d) ed e) e l'installazione di apparecchi da gioco di cui all' articolo 110, comma 6, del regio decreto 773/1931 sono soggetti al regime autorizzatorio previsto dalla normativa vigente. 2. Al fine di tutelare categorie di soggetti maggiormente vulnerabili e prevenire il disturbo da gioco d’azzardo, è vietato l’esercizio delle attività di cui all’articolo 3, comma 1, lettere c), d) ed e), nonché la nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito di cui all’articolo 110, commi 6 e 7, del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, in locali che si trovano ad una distanza, calcolata secondo il percorso pedonale più breve inferiore a trecento metri misurata in base al percorso pedonale più breve per i comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti ed inferiore a cinquecento metri per i comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti, dai seguenti luoghi sensibili: a) gli istituti scolastici d'istruzione di ogni ordine e grado; b) le università; c) gli istituti di credito, sportelli Atm e servizi di trasferimento denaro; d) gli esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati e altre attività creditizie; e) gli ospedali e le strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario; f) le strutture ricettive per categorie protette. g) luoghi di aggregazione giovanile ed oratori h) centri di formazione per giovani e adulti; i) impianti sportivi; l) luoghi di culto. 3. I comuni possono individuare altri luoghi sensibili in cui si applicano le disposizioni di cui al comma 1, tenuto conto dell’impatto degli insediamenti sul contesto e sulla sicurezza urbana, nonché dei problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico ed il disturbo della quiete pubblica.
4. Le vetrine dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco di cui all' articolo 110, comma 6, del regio decreto 773/1931 non devono essere oscurate con pellicole, tende, manifesti o altro oggetto utile a limitare la visibilità dall'esterno. 5. Ai fini della presente legge sono equiparati a nuova apertura: a) l’installazione di apparecchi aggiuntivi, esclusa la semplice sostituzione di apparecchi esistenti senza incremento numerico; b) il trasferimento dell’attività in altro locale, anche se ubicato nella medesima area territoriale; c) la riapertura di attività precedentemente cessate da oltre sei mesi. 7. Le disposizioni di cui al comma 2 non trovano applicazione nei casi in cui il rispetto delle distanze venga meno per fatti sopravvenuti non imputabili all’esercente. 8. Le disposizioni del presente articolo trovano applicazione nei limiti previsti dal decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 25 luglio 2017.”
LA NOTA DI CANALIS DOPO LA BOCCIATURA IN COMMISSIONE -
"Il mio emendamento al Ddl Omnibus della giunta regionale (legge di riordino), in cui proponevo di aumentare la distanza delle slot machines dai luoghi sensibili nei comuni con più di 5.000 abitanti e di incrementare il numero di luoghi sensibili, è stato bocciato in commissione dalla maggioranza di centrodestra che governa la Regione, senza dare motivazioni", sottolinea Canalis in una nota.
"Fratelli d'Italia nella passata legislatura si era detta contraria alla deregulation voluta dalla Lega, ma ora che ha l'opportunità di dare qualche protezione in più alle fasce di popolazione più vulnerabili, rischia di dimostrarsi incoerente.
L'innovativa legge regionale varata dal centrosinistra nel 2016 aveva dato ottimi risultati e l'infausto smantellamento introdotto dal centrodestra nel 2021 ha rappresentato un passo indietro, sanitario, sociale e culturale".
DISABATO-UNIA-COLUCCIO (M5S): “NECESSARIA E URGENTE UNA MODIFICA ALLA LEGGE DI CONTRASTO DELLA LUDOPATIA” - "Siamo al fianco del Coordinamento delle associazioni contro il gioco d’azzardo patologico, che questa mattina ha manifestato sotto Palazzo Lascaris, nel chiedere una revisione della legge regionale sulla ludopatia", commentano i consiglieri regionali pentastellati Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio. "Anche in occasione della discussione sulla legge di riordino, che partirà domani, faremo sentire la nostra voce con emendamenti che prevedono, fra l’altro, l’aumento delle distanze tra le sale da gioco e i luoghi sensibili, l’incremento del numero dei luoghi riconosciuti come sensibili e il conferimento ai sindaci del potere di emettere ordinanze maggiormente restrittive - rispetto a quanto previsto dalla Regione - sugli orari di chiusura delle attività con slot.
Facciamo inoltre presente che, secondo la norma partorita dal Centrodestra, la Giunta dovrebbe relazionare una volta l'anno sull'attuazione della legge, fornendo dati e informazioni sul problema del gioco d'azzardo. Non l'hanno mai fatto. Abbiamo chiesto la convocazione di una Commissione per procedere con questi approfondimenti, sempre che Cirio non voglia nascondere la testa sotto la sabbia."
LA PROPOSTA DI LIBERA - Ripartire dalla proposta di legge d'iniziativa popolare del 2022 per contrastare il gioco d’azzardo patologico. È quanto ha chiesto Libera Piemonte in rappresentanza di un coordinamento di 40 associazioni e di 21 Comuni sottoscrittori della pdl in questione, durante un’audizione a Palazzo Lascaris.
“I dati del gioco d’azzardo patologico preoccupano a livello regionale e nazionale”, ha spiegato Andrea Turturro coreferente di Libera Piemonte. “Lo studio Gaps Piemonte 2022 indica che la raccolta fisica ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro e quella online ha superato i 4,1. Si stima che 3 cittadini piemontesi su 10 (1,3 milioni di persone circa) abbiano giocato almeno una volta, con una spesa media annua per giocatore intorno ai 4.500 euro. I dati per il 2023 e il 2024 confermano un’ulteriore crescita della spesa e delle giocate, segnale che le politiche attuali di contrasto sono insufficienti. Ripresentiamo al Consiglio regionale la nostra proposta di legge, precedentemente bocciata, auspicando si possa arrivare alla modifica della attuale normativa regionale sul tema e a un più efficace contrasto del gioco d’azzardo patologico”.
Nel dibattito sono intervenute Monica Canalis (Pd) e Sarah Disabato (M5S) annunciando la presentazione di alcuni emendamenti al Ddl di riordino.
Giulia Marro (Avs) ha auspicato che nel piano sociosanitario si prenda in considerazione anche la preziosa attività di prevenzione delle ludopatie, un’esigenza che si sta manifestando nei Servizi per le dipendenze delle Asl.
Gianna Pentenero (Pd) ha sollecitato il recupero della sensibilità che aveva portato all’approvazione unanime della legge regionale del 2016, con la riduzione della spesa da gioco di circa 90 milioni di euro dopo due anni dalla sua applicazione. Per Alice Ravinale (Avs) è stato un errore tornare indietro rispetto alle previsioni del 2016 e ha rimarcato la necessità di un ampio confronto fra maggioranza e opposizione per difendere la salute e contrastare la crisi economica di tante famiglie coinvolte.
Il consigliere segretario Salvatore Castello ha sottolineato l’attenzione sul gioco d’azzardo da parte dell’Osservatorio sui fenomeni dell’usura, estorsione e sovraindebitamento, sia tramite progetti con la fondazione Operti sia con iniziative per la sensibilizzazione dei più giovani.
Il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco ha infine preso atto della richiesta degli auditi, impegnandosi a segnalarla sia in Ufficio di presidenza sia nella riunione dei capigruppo per valutare come affrontare la questione.
L'APPELLO DI AVS - Anche le consigliere di Avs Alice Ravinale, Valentina Cera e Giulia Marro condividono "le istanze di Libera, della Cgil e delle associazioni che oggi sono tornate sotto Palazzo Lascaris per sollecitare il Consiglio a cambiare la disciplina sul gioco d'azzardo, come richiesto da oltre 12.000 cittadini e cittadine piemontesi che avevano firmato per la proposta di legge di iniziativa popolare archiviata in dieci minuti dalla destra nella precedente legislatura.
La Giunta Cirio ha cancellato nel precedente mandato la legge regionale sul gioco d’azzardo n. 9 del 2016, l’unica che aveva saputo contrastare il fenomeno, facendo risparmiare ai e alle piemontesi oltre 200 milioni di Euro. La nuova legge approvata nel 2021 è una liberalizzazione di fatto del gioco d’azzardo e un vero e proprio favore alle lobby del gioco".
A loro dire, "è tempo di rimediare all'errore fatto: le norme attuali stanno creando enormi problemi, economici e di salute a migliaia di persone fragili in Piemonte, ci aspettiamo che la maggioranza non resti sorda a questi problemi e abbia il coraggio di riaprire davvero la partita".