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Meloni: 'Legge di Bilancio, dare slancio a chi produce e tutelare fasce deboli'

29 agosto 2023 - 09:17

In apertura del Consiglio dei ministri la premier Meloni è tornata sull'importanza della prossima legge di Bilancio, che potrebbe trovare coperture dal settore del gioco. Le proposte in campo.

Scritto da Redazione
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Il primo appuntamento sarà la scrittura della legge di Bilancio, la legge principale sulla base della quale programmare la nostra agenda. La prossima legge di Bilancio dovrà essere, come è stata quella dello scorso anno, seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese”.

Parole della premier Giorgia Meloni, che in apertura del Consiglio dei ministri riunitosi ieri, 28 agosto, ha svolto alcune considerazioni in merito all’attività del Governo riportando l'attenzione sulla prossima Manovra, particolarmente attesa anche dal settore del gioco, in primis per le “voci” circolanti sul bando per l'online.

La presidente Meloni ha evidenziato che, in occasione della presentazione alle Camere della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, potranno essere indicati i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica ovvero aggiornati quelli già indicati con il Def, con i quali “il Governo può puntare, con un iter accelerato di approvazione, a realizzare riforme organiche, capaci di contribuire al rilancio ed allo sviluppo dell’economia, nel quadro degli obiettivi programmatici delineati”.

Inoltre, la presidente ha condiviso l’invito rivolto ai colleghi dal ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, a verificare nel dettaglio le risorse attualmente spese, i capitoli di spesa, le misure attualmente finanziate, e valutare eventuali nuove destinazioni delle stesse: “Quello che vi chiedo di fare non è una semplice spending review o un elenco di voci da tagliare, è importante ma sarebbe riduttivo chiedervelo, ma di far tornare il più possibile la politica. Perché non intendiamo amministrare il presente e perpetuare semplicemente quello che è già tutto in essere, ma imprimere quel cambiamento che ci è stato chiesto. Se ci sono misure che non condividiamo politicamente, quelle misure non vanno più finanziate e le risorse recuperate utilizzate per gli interventi che sono nel nostro programma. E per costruire una Manovra incentrata sulle famiglie, sulla lotta alla denatalità e sui sostegni alle fasce deboli. È un lavoro complesso ma dobbiamo avere il coraggio di farlo perché è da qui che parte la svolta”.

In merito alla prossima legge di Bilancio, la presidente ha anche ricordato: “Il nostro obiettivo è confermare il taglio del cuneo fiscale, che rappresenta un provvedimento concreto che arriva ogni mese nella busta paga dei lavoratori”.

Misure per le quali, come ovvio, è necessario trovare le coperture. L'obiettivo è arrivare a 25-30 miliardi, ma i denari al momento disponibili sembrano essere 6 o 7.

Da qui l'ipotesi, ancora in attesa di conferme ufficiali, di ricorrere ancora una volta alle entrate derivanti dal gioco, alzando la base d'asta delle concessioni per l'online a 8-10 milioni l'una, e mettendone a bando 100. Totale previsto: un miliardo di euro.

Uno scenario che in questi giorni abbiamo fatto commentare a numerosi stakeholder del settore: da Maurizio Ughi a Carmelo Mazza, Ceo di Oia Services, da Moreno Marasco, presidente di LoGico (Lega operatori gioco canale online), a Niccolò Caramatti, Ceo di Fantasygaming, fino all'avvocato esperto di gaming Stefano Sbordoni.

Cosa ne è emerso? Che l'ipotesi circolata è ritenuta "sbilanciata" e "inverosimile", che sarebbe pressoché impossibile trovare 100 partecipanti per una gara a tali commissioni, e che un tale sistema  sarebbe insostenibile per la maggior parte degli operatori italiani, in genere di piccole e medie dimensioni, e quindi "costretti" a consorziarsi per poter prendere al bando.

Fra gli operatori interpellati sono poi emerse due proposte interessanti. La prima: eliminare il meccanismo della base d’asta, assente in tutti i bandi precedenti riferiti al gioco a distanza, e ripristinare un numero di concessioni congruo (100) e un costo della concessione fisso stabilito in un milione di euro. La seconda: fare una gara unica per il gioco online e quello terrestre, visto che ormai sono dei vasi comunicanti, e dovrebbero andare avanti di pari passo. 

Il tutto senza dimenticare il riordino del gioco pubblico promosso nell'ambito della legge delega per la riforma fiscale, altro tassello portante dell'attività del Governo Meloni. Facendolo presto e bene, per non causare nuovi contenziosi e quindi rendere poi necessario... un nuovo riordino.

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