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Meloni: ‘Risorse limitate, ma sarà l’anno delle riforme’, anche per il gioco

13 settembre 2023 - 11:43

La premier annuncia un anno difficile, soprattutto per la mancanza di risorse, ma assicura che verranno attuate le azioni previste, intanto il settore del gioco attende di conoscere il 'suo' Dlgs.

Scritto da Dd
Foto da Governo.it

Foto da Governo.it

"Sarà l'anno delle grandi riforme", ma attuare la legge di Bilancio "con risorse limitate è la vera sfida". Sono due delle frasi pronunciate nella giornata di ieri, 12 settembre, da Giorgia Meloni più utilizzate oggi, dai giornali.

La premier ha ribadito che l'esecutivo punta in particolare ad aiutare le famiglie, a sostenere i cittadini con reddito basso e a garantire risorse stabili alla sanità, ma tutti i settori produttivi del Paese sono ansiosi di scoprire come il Governo tradurrà le linee guida della Delega fiscale.

Per quanto riguarda il settore del gioco, in particolare, già tornata oggetto di attenzione nei giorni scorsi, dopo la pausa estiva, sia a livello nazionale che a livello locale, già la prossima settimana sarà cruciale.

Entro il 20 settembre, infatti, dovrebbe essere presentata la bozza del decreto attuativo relativo al settore del gioco. È così, infatti, ossia con una serie di decreti da qui ai prossimi 24 mesi circa, che l'Esecutivo guidato da Giorgia Meloni intende rendere concrete le direttive generali contenute nella legge sulla Delega fiscale.

La bozza del Dlgs sul gioco sarà quindi sicuramente rivista prima di approdare al Consiglio dei ministri da dove, dopo l'approvazione dell’Esecutivo, andrà in Parlamento.

Da una parte il testo è atteso del settore che necessità da tempo di una riorganizzazione che porti stabilità ma, soprattutto, maggiori certezze per chi investe in questo comparto, siano essi imprenditori (che ci mettono il denato) o lavoratori (che ci mettono forza lavoro).

Dall’altra il testo è atteso anche da chi si aspetta che, proprio dal settore del gioco, il Governo tragga buona parte di quelle risorse necessarie per far fare più strada possibile alla Legge di Bilancio. Anche perché difficilmente saranno toccati i profitti bancari, dopo che anche la Bce ha bocciato l’idea.

Così in molti si attendono che i fondi arrivino, come già nel recente passato è capitato, dal settore del gioco. Potrebbero arrivare in particolare dalle concessioni, da cui lo Stato punta di incassare (secondo alcune stime) tra gli 800 milioni e il miliardo di euro, mentre più difficilmente ci saranno variazioni della tassazione, sia dei concessionari che delle vincite, già piuttosto alta in Italia (il prelievo, lo ricordiamo, è del 20 percento per le vincite sopra i 500 euro).

Nella recente discussione sui i provvedimenti, che già abbiamo riportato anche nei giorni scorsi, “Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2022” e “Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2023”, è emerso che "il settore dei giochi è complessivamente in incremento, con un aumento del 76 percento del gettito delle imposte gravanti sui giochi medesimi".

Per quanto importante, tuttavia, l'aspetto economico non sarà l'unico che la riforma del gioco terrà in considerazione. Il Governo, dal canto suo, ha sempre assicurato che in cima ai suoi pensieri ci saranno le problematiche legate alla dipendenza.

Tra gli altri temi che difficilmente potranno essere tralasciati ci saranno sicuramente quelli evidenziati, nel corso della scorsa legislatura, dalla commissione Antimafia, nella cui relazione finale viene sottolineato che "un efficace contrasto alla criminalità organizzata non può che passare da una fase di ripensamento complessivo della materia in special modo quella online, essendo questa, per definizione, immateriale e perciò di più difficile regolamentazione".

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