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Nuova legislatura e trattative per il Governo, Meloni (FdI): 'Sarà il più politico di sempre'

12 ottobre 2022 - 11:53

Il 13 ottobre la prima seduta del nuovo Parlamento, dopo l'elezione dei presidenti di Camera e Senato via alle consultazioni per la formazione del Governo. Intanto impazza ancora il totoministri.

Scritto da Fm
Giorgia Meloni © pagina Facebook ufficiale

Giorgia Meloni © pagina Facebook ufficiale

Mancano ormai poche ore alla prima seduta pubblica della XIX legislatura, calendarizzata per domani, giovedì 13 ottobre, alle 10.

Ore in cui oltre al completamento delle procedure di accoglienza a Montecitorio  dei 400 deputati – al momento in cui scriviamo se ne sono registrati 250, ma per completarle c’è tempo fino a venerdì alle 20, – si lavora febbrilmente anche per comporre la squadra di Governo che la premier in pectore Giorgia Meloni potrà presentare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella se riceverà l'incarico, come pare praticamente certo.

Il cronoprogramma prevede però alcuni step precisi da completare: prima sarà necessario eleggere i presidenti di Camera e Senato, poi potranno svolgersi le consultazioni del Quirinale e quindi verrà indicato il nome di chi dovrà provare a formare il nuovo Esecutivo, che pare potrebbe chiedere la fiducia delle due aule del Parlamento tra il 25 e il 26 ottobre.

Per farsi trovare pronta a questa probabile chiamata – visti i risultati elettorali – Meloni prosegue le “trattative” con i suoi alleati di coalizione, con l'incontro con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi previsto proprio per oggi, nel tentativo di sciogliere i nodi più stretti: l'attribuzione della presidenza del Senato, per la quale sembrano essere in lizza Ignazio la Russa (FdI) e Roberto Calderoli (Lega), mentre per la Camera spunta il leghista Riccardo Molinari, e del ministero dell’Economia. Qui la partita sembra essere fra un tecnico – la numero uno di Fratelli d'Italia spinge ancora per Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, ma si parla anche di Domenico Siniscalco, che ha ricoperto tale carica nel secondo e terzo Governo Berlusconi – e il leghista Giancarlo Giorgetti, già membro del Governo uscente come vertice del ministero dello Sviluppo economico.

Una “candidatura” che andrebbe a cozzare contro l'intenzione chiaramente manifestata da Meloni di non riproporre al Governo ministri già presenti nel precedente, e che è molto attesa dal mondo del gioco, le cui sorti sono strettamente intrecciate ad esso, specie con la scelta del sottosegretario con la delega per il settore.

Nel frattempo, Matteo Salvini non nasconde le sue ambizioni per un ritorno al ministero dell'interno, per il quale si fa anche il nome del prefetto Matteo Piantedosi, affidando le sue speranze a Tik Tok: “In quale ministero andrò io? Non lo so, non ho ambizioni personali. Ho fatto il ministro dell’Interno per parecchi mesi, con buoni risultati a detta di tanti, e quindi sarei pronto a tornare domani a fare il ministro dell’Interno, però se la maggioranza di governo, se con Giorgia e Silvio decideremo di impegnarsi anche su altri fronti, per carità… Per me il destino personale viene dopo il gioco di squadra e l’interesse nazionale”, per poi assicurare: “Il centrodestra vincerà come squadra, non come giocatori singoli. Si vince sempre di squadra”.

Un messaggio arrivato poche ore dopo il vertice “separato” tenuto con Silvio Berlusconi, e senza Giorgia Meloni.

La Lega aspirerebbe alla titolarità dei ministri per  Infrastrutture, Agricoltura (dicastero vitale per le sorti dell'ippica e per il quale si è fatto più volte il nome di Gian Marco Centinaio), Affari regionali, mentre Forza Italia vorrebbe per sé Sanità, Istruzione, o Turismo, con  Licia Ronzulli, e magari il ministero dello Sviluppo economico,con Antonio Tajani, al quale potrebbero toccare anche gli Esteri.

Per la Giustizia ogni partito esprime un proprio candidato: FdI punta su Carlo Nordio, FI su Francesco Paolo Sisto e la Lega con Giulia Bongiorno. 

Dal canto suo però Fratelli d'Italia cerca di spazzare il campo dai dubbi sulla tipologia del “suo” Governo, attraverso un post di Giorgia Meloni: “I Governi sono politici quando hanno un mandato popolare, una guida politica, una maggioranza nata nelle urne e non nel palazzo, un programma e una visione chiari. Proprio per realizzare quella visione e quel programma coinvolgeremo le persone più adatte: nessuno si illuda che cambieremo idee e obiettivi rispetto a quelli per i quali siamo stati votati. Il nostro sarà il Governo più politico di sempre”.

Senza dimenticare che “il presidente della Repubblica non ha ancora dato l’incarico ad alcuno e nessuno può oggi formare un Governo. Se e quando riceveremo l’incarico, state tranquilli che non perderemo un minuto”.

 

 

 

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