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Nuovi Lea e ludopatia, Errani: “Serve quadro certo di risorse e confronto governo-regioni”

31 dicembre 2012 - 07:58

Debuttano nel 2013 i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) ossia quelle prestazioni e servizi che il Servizio sanitario assicura a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di un ticket e come prevede la legge Balduzzi, al suo articolo 5, tra questi è inclusa la ludopatia. Binetti: Buona notizia di fine anno e di fine legislatura: approvati i nuovi Lea e mantenuta una promessa

Scritto da Redazione

Ma l’estensione dei Lea, e tutte le altre norme di riorganizzazione e ottimizzazione del Servizio sanitario nazionale, preoccupano le Regioni. Il presidente della Conferenza delle Regioni, vasco Erani, fa infatti sapere in una nota che “Le Regioni hanno chiesto un confronto con il Presidente del Consiglio, Mario Monti, e con il Governo sul tema della sostenibilità complessiva del servizio sanitario nazionale dopo i tagli della legge di stabilità e delle precedenti manovre finanziarie. La riduzione delle risorse per il 2013 e per il 2014 rendono infatti, a giudizio delle Regioni, di fatto insostenibile il governo della spesa sanitaria. Per questi motivi abbiamo detto e ripetiamo che ogni ulteriore iniziativa di politica sanitaria - si tratti di standard ospedalieri, di appropriatezza o di ridefinizione dei livelli essenziali di assistenza - deve poggiare su un quadro certo di risorse e, quindi, sul risultato di questo confronto Governo-Regioni. Vanno allora evitati iniziative unilaterali e annunci oggettivamente non realizzabili, soprattutto in un settore delicato come la sanità. Peraltro il lavoro sui livelli essenziali di assistenza deve ancora cominciare il suo iter nella Conferenza Stato-Regioni e ha bisogno di una condivisione di sistema che conti sulla intesa con il Ministero dell'economia e con le Regioni. Senza infatti una ripresa del dialogo con le Regioni e la riaffermazione delle relazioni istituzionali – ha concluso Errani - non ci sono le condizioni per costruire un nuovo Patto per la salute e, dunque, per un serio governo della sanità”.

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