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Camera: Governo accoglie odg sul gioco alla Stabilità

30 novembre 2014 - 19:09

Sono stati discussi alla Camera gli ordini del giorno in materia di gioco presentati in occasione della legge di Stabilità.

Scritto da sm
Camera: Governo accoglie odg sul gioco alla Stabilità

Il Governo ha accolto l’ordine del giorno Manfred Schullian (Misto) che chiede: “Premesso che: l'articolo 3, i commi da 21 a 26 recano disposizioni in materia di giochi, nelle more del riordino della disciplina dei giochi pubblici prevista nell'ambito della delega fiscale di cui all'articolo 14 della legge n.23 del 2014; con decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 2001, n.430 è stato emanato il regolamento concernente la revisione organica della disciplina dei concorsi e delle operazioni a premio, nonché delle manifestazioni di sorte locali ai sensi dell'articolo 19, comma 4, della legge 27 dicembre 1997, n.449;  il predetto regolamento rimandava all'articolo 124 del regio decreto-legge 19 ottobre 1938, n.1933, convertito con modificazioni dalla legge 5 giugno 1939, n.973, come da ultimo sostituito dall'articolo 19, comma 5, lettera c), della legge 27 dicembre 1997, n.449, in riferimento alle sanzioni da applicare in caso di effettuazione di concorsi o operazioni a premio in violazione della normativa applicabile; il suddetto articolo 124 prevedeva un sistema sanzionatorio proporzionato all'ammontare dell'imposta sul valore aggiunto dovuta e comunque non inferiore ai vecchi cinque milioni di lire in caso di effettuazione di concorsi ed operazioni a premio di cui è vietato lo svolgimento e, rispettivamente, nell'ammontare da quattro a venti milioni di lire in caso di effettuazione di concorsi a premio senza invio della comunicazione preventiva; il decreto-legge 28 aprile 2009, n.39, recante «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile», convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n.77, all'articolo 12, comma 1, lettera o), ha previsto in maniera assolutamente sproporzionata e irragionevole rispetto alla violazione commessa l'inasprimento di tali sanzioni, nella misura da 50.000 a 500.000 euro;  sarebbe opportuno rivedere l'impianto normativo dell'articolo 12, comma 1, lettera o), limitando le sanzioni ivi previste esclusivamente ai concorsi a premio per i quali sia stata accertata la coincidenza con attività di gioco riservate allo Stato oppure l'elusione del monopolio statale sui giochi, mentre per gli altri giochi od operazioni a premio sarebbe ragionevole ripristinarsi il sistema sanzionatorio antecedente al decreto legge n.39 del 2009, in quanto proporzionato all'entità e alla gravità delle violazioni commesse;  sarebbe altresì ragionevole che, nel rivedere l'impianto sanzionatorio, si prevedesse anche un regime transitorio consistente nell'applicazione del nuovo sistema sanzionatorio anche in riferimento alle sanzioni già irrogate, ma non definitive al momento dell'entrata in vigore della nuova disciplina, in quanto impugnate o ancora suscettibili di impugnativa; in sede di risposta all'interrogazione 5-03733, svolta l'8 ottobre 201 presso la VI Commissione Finanze di questa Camera, lo stesso Ministero dell'economia e delle finanze ha evidenziato «che le sanzioni di importo significativamente elevato vanno senza dubbio irrogate nel caso di necessità di contrastare l'elusione della riserva statale per le lotterie, ma (...) sembrano essere sproporzionate per sanzionare violazioni relative ad iniziative promozionali esclusivamente commerciali e di rilievo economico del tutto marginale; in tali circostanze le violazioni, spesso di carattere solo formale, erano adeguatamente e già efficacemente sanzionate con il precedente sistema sanzionatorio proporzionale, sistema che consentiva peraltro, nei casi di operazioni promozionali di grande rilievo economico, introiti anche maggiori di quelli ora previsti»; la legge 11 marzo 2014, n.23, recante la cosiddetta delega fiscale, all'articolo 14 prevede proprio una delega al Governo a riordinare le disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, i cui decreti attuativi non sono ancora stati emanati e lo stesso Ministero dello sviluppo economico ha prospettato, in sede di risposta alla suddetta interrogazione, che si potrebbe riordinare il sistema sanzionatorio in quella sede, impegna il Governo a rivedere il sistema sanzionatorio previsto dall'articolo 12, comma 1, lettera o), del decreto-legge n.39 del 2009, con un adeguato regime transitorio, nel senso indicato in premessa, nell'ambito dei decreti attuativi di cui all'articolo 14 della legge n.23 del 2014 sulla delega fiscale”.

Accolto anche l’ordine del giorno del Movimento Cinquestelle che chiede di “stanziare risorse in misura congrua e adeguata per il sostegno efficace alle attività di prevenzione, cura e riabilitazione del Gioco d'azzardo patologico”.

Accolto invece dal Governo, come raccomandazione, l’ordine del giorno dei deputati penta stellati, che chiede di “finanziare l'aggiornamento e l'attuazione completa dei Lea (livelli essenziali di assistenza) attraverso un congruo e adeguato livello di tassazione sull'intera filiera del Gioco d'Azzardo”.

Accolto l'ordine del giorno Gianna Malisani (Pd), che impegna il Governo “a valutare l'opportunità di reperire le risorse necessarie a ripristinare la riduzione della quota degli utili – derivanti dal gioco del lotto – riservata alle attività cinematografiche, al settore dello spettacolo e alle esigenze della società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo Arcus Spa”; purché sia riformulato nel senso di sostituire dopo le parole: “a valutare l'opportunità di reperire le risorse necessarie”, da: “a ripristinare” fino alla fine dell'impegno con le seguenti: “al sostegno del settore dello spettacolo”.

Stessa sorte per l’Odg del deputato Pd, Michele Anzaldi, che impegna il Governo “ad attivare entro 60 giorni dalla approvazione definitiva del presente disegno di legge un tavolo di confronto con tutti i soggetti istituzionali competenti e gli operatori del settore al fine di valutare l'opportunità di modificare le attuali convenzioni di concessione relative al Superenalotto, Lotto e Gratta e Vinci, trasformando l'obbligo a carico dei concessionari di effettuare iniziative pubblicitarie in obbligo di trasferire le medesime risorse allo Stato, ai Comuni ed alle Regioni per finanziare progetti e programmi di prevenzione e cura delle ludopatie”. Il Governo chiede però la riformulazione, cioè se il proponente accetta di scrivere “impegna il Governo ad attivare”, togliendo “entro 60 giorni” e segue “un tavolo di confronto”.

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