skin

Consiglio Toscana, sì a mozione Pd: 'Carta sanitaria per usare le slot'

26 ottobre 2016 - 14:20

Il Consiglio della Toscana approva mozione Pd che chiede al Parlamento di vietare pubblicità dei giochi e introdurre utilizzo della tessera sanitaria per usare le slot.

Scritto da Redazione
Consiglio Toscana, sì a mozione Pd: 'Carta sanitaria per usare le slot'

 

 

“Il gioco d’azzardo come il tabacco. No alla pubblicità, sì a indicarne rischi e reali probabilità di vincita. La Toscana promuova questa battaglia, sollecitando il Parlamento ad affrontare il tema. Raccogliamo e sosteniamo fortemente l’appello lanciato dai Giovani Democratici della Toscana: i nostri parlamentari facciano da apripista per una svolta di buon senso e progresso, sulla quale ci sono due proposte di legge depositate in Parlamento, oltre a una campagna di comunicazione 'Mettiamoci in gioco' alla quale hanno aderito Arci, Acli, Anci e numerose associazioni impegnate in ambito sociale. E insieme anche la Regione faccia la propria parte". È quanto chiede Alessandra Nardini, consigliera regionale Pd, alla Giunta regionale attraverso la mozione presentata insieme a Serena Spinelli, consigliera regionale e presidente dell’Osservatorio regionale sul gioco patologico, intitolata 'In merito alle iniziative legislative parlamentari concernenti il divieto della propaganda pubblicitaria dei giochi con vincite in denaro e ulteriori misure per contrastarne la diffusione', approvata mercoledì 26 ottobre dall’Assemblea toscana.

 

"Le azioni a contrasto del gioco d’azzardo patologico che vedono impegnata la Regione, insieme a tante associazioni e amministratori locali, rischiano di essere depotenziate da pubblicità accattivanti e che spesso usano testimonial famosi e modelli vincenti. Per questo sarebbe giusto vietarne la pubblicità e prevedere l’attivazione delle slot solo tramite la tessera sanitaria, che oltre a ostacolare l’accesso ai minori darebbe la possibilità di monitorare e introdurre dei limiti alle giocate, e di escludere le persone affette da dipendenza. L’azzardo non è un gioco, ma una pratica alla base di una vera e propria malattia, la cui cura e prevenzione sono in carico al sistema sanitario regionale. In tal senso la Toscana è in una posizione avanzata, da anni realizza percorsi di formazione specifica per gli operatori sanitari e dal 2013, con la propria legge regionale, ha messo dei limiti alla diffusione esponenziale di slot e videopoker. E soprattutto ha lanciato una battaglia culturale, per diffondere il messaggio che chi gioca ha molte più probabilità di rovinarsi piuttosto che di vincere. E che i gravi danni sociali ed economici, non riguardano solo le persone affette da dipendenza e le loro famiglie, ma colpiscono tutti, anche chi non gioca”, sottolinea Serena Spinelli.
 

IMPEDIRE ACCESSO AI MINORI -  I due consiglieri, forse in vista dell'immminente riunione della Conferenza unificata - fissata per domani, 27 ottobre - in cui Governo e Regioni dovrebbero raggiungere l'intesa sul riordino dei giochi, chiedono che la Regione di attivarsi affinché "sia presa in considerazione l’introduzione di linee guida nazionali mirate a rendere omogenei a livello regionale gli interventi in merito" e "attivarsi, di concerto con l’Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco di cui all’art. 3 della l.r. 57/2013, al fine di predisporre specifici interventi di sensibilizzazione, con particolare riferimento alla promozione di campagne di informazione ed educazione volti a contrastare il fenomeno della ludopatia anche dal punto di vista culturale". Con la mozione, come ha spiegato Nardini illustrandola in aula, inoltre si impegna il presidente della Giunta regionale a sollecitare l'introduzione "dell'obbligo di accensione delle slot tramite l’utilizzo della carta sanitaria e affinché sia prevista la diffusione di informazioni circa le reali possibilità di vincita e perdita in denaro alle quali sono soggetti i giocatori". 

 


IL DIBATTITO IN AULA - Claudio Borghi(Lega nord) ha annunciato voto favorevole, sottolineando però che “se volesse, il Governo potrebbe risolvere alla radice il problema. Invece non lo fa, perché per le casse dello Stato l’introito derivante dal gioco d’azzardo è in continuo aumento”. Andrea Quartini (M5S) ha ricordato che “solo in Toscana nel gioco d’azzardo vengono spesi oltre 4 miliardi” e che “è un insulto al buon senso che la pubblicità al gioco d’azzardo sia fatta dagli sportivi e sia presente sulla maglia dei calciatori”. Anche Paolo Sarti (Sì – Toscana a Sinistra) ha annunciato voto favorevole ponendo l’accento “sull’ipocrisia generale, per cui si dice di non far pubblicità quando poi è lo Stato a incassare” e sul fatto che “il nodo del problema sia davvero una questione culturale, parte dall’idea di poter fare il botto senza impegno”. Serena Spinelli (Pd) si è augurata una maggiore attenzione su un problema così grande. “In Toscana abbiamo investito molto su questo tema ma è necessario intervenire in maniera più organica e su tutto il territorio”.

 
LE AZIONI DELLA TOSCANA - “Su questo tema la nostra Regione non è certo ai blocchi di partenza: oltre alla legge del 2013, all’istituzione dell’Osservatorio, poche settimane fa la Giunta ha redatto linee d’intervento ben precise su informazione, prevenzione, formazione e cura – di concerto con enti locali e operatori del settore, finanziandole con 3,5 milioni di euro. Grazie anche all’impulso della Toscana e di altre Regioni, il Governo ha stanziato 50 milioni all’anno per la prevenzione e la cura del gioco d’azzardo patologico. La Toscana avrà 6,3 milioni per i prossimi due anni, e con la delibera di qualche giorno fa ha stabilito le nuove le linee d’indirizzo per le aziende sanitarie. Saranno attivati un sito web, un numero verde, iniziative di sensibilizzazione e informazione, anche nelle scuole, e definito il logo regionale 'no slot' per gli esercizi commerciali virtuosi. L’osservatorio regionale si occuperà di monitorare e di coordinare le attività, rafforzando ulteriormente la collaborazione con il terzo settore, i medici e gli enti locali, perché questa è una battaglia che possiamo vincere solo tutti insieme”, ricordano i due consiglieri.
 

Articoli correlati