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Russo (Azione): 'Gioco sostenga la filiera ippica'

29 agosto 2022 - 07:56

'Più libertà d’investimenti e meno pregiudizi, più controlli e meno Stato', li chiede per il gioco Paolo Russo, candidato con Azione alle elezioni del 25 settembre.

Scritto da Fm
Russo (Azione): 'Gioco sostenga la filiera ippica'

Fra i “fuorisciti” da Forza Italia subito dopo la crisi di Governo che ha portato alle indizione di nuove elezioni c'è Paolo Russo, che correrà all'appuntamento del 25 settembre nelle file di Azione, il partito guidato da Carlo Calenda.

Russo, candidato al Senato in Campania, Lombardia e Toscana, non è certo un nome nuovo per i nostri lettori, come testimoniano alcuni suoi interventi e proposte in materia di gioco ed ippica.

Un impegno che prosegue anche con Azione, come emerge in questa intervista a GiocoNews, nel quale fa il punto anche sul suo programma elettorale.

I presupposti sono due: buonsenso e serietà. Non assumeremo nessun impegno senza precisare, carte alla mano, come affrontare le questioni di interesse del Paese, con quali strumenti e soprattutto con quali risorse. Mi impegnerò, come ho sempre fatto, per combattere le discriminazioni di cui sono oggetto tanti cittadini colpiti nei diritti e nella dignità.

Penso ai gap territoriali alimentati dalla disparità nell’erogazione di servizi essenziali come salute e trasporti, al digital divide che penalizza soprattutto i giovani e le imprese al Sud e nelle aree interne del Paese. E poi punto a sostenere, con Azione, quei settori e quelle filiere che, grazie al genio italico, alla storia, alle tradizioni, agli investimenti ed al know - how, sono un vanto per il nostro Paese”, sottolinea Russo.
È il caso proprio dell’ippica, eccellenza italiana capace di garantire il lavoro ed il benessere a decine di migliaia di famiglie e di mietere successi agonistici e d’impresa nel mondo: altro che Ronaldo, Varenne con la sua bandiera italiana ha infiammato la passione sportiva di milioni di spettatori nel mondo. La passione per il cavallo, gli allevatori, i driver e soprattutto la genealogia italiana sono un vanto di casa nostra che genera reddito, attrae turismo, sostiene ed alimenta imprese e tradizioni agricole”.
 
Ma veniamo al gioco pubblico.
Nei mesi scorsi il candidato di Azione è intervenuto insieme ai suoi ex colleghi di partito in tema di crisi del gioco legale, una crisi da affrontare e risolvere attraverso alcune riforme da realizzare il prima possibile.
“Si vedono già piccoli segnali di inversione anche sul fronte delle scommesse, che ad oggi però sono illogicamente tassate al doppio degli altri giochi, anche addirittura rispetto alle corse virtuali. Mi pare una discriminazione al contrario, frutto di un pregiudizio ideologico e foriero di vere dipendenze da gioco.
È il gioco, e non le tasse del cittadino, a dover garantire le risorse necessarie per sostenere la filiera ippica. Tra l’altro ogni insensato vincolo al gioco legale è un favore alla criminalità, che così trova facili proseliti in una domanda che cresce esponenzialmente quando lacci e lacciuoli imbrigliano il sistema legale controllato e tracciato dallo Stato. A furia di fare le pulci al gioco legale si ingigantisce il volume di affari di quello clandestino ed illegale, si arricchiscono le mafie e si allontanano le imprese sane dalla filiera. La scommessa ippica legale non solo è tracciata, ma necessita di studio, di competenze, di approfondimenti: tutti elementi che contrastano con la tipica ripetitività di un gioco parossistico che prescinde dalle conoscenze per diventare ricorrente, persistente e ludopatico. Insomma più libertà d’investimenti e meno pregiudizi, più controlli e meno Stato”.
 
In sede di Dl Milleproroghe poi Russo propose di "aumentare le risorse per il ministero delle Politiche agricole per istituire una posizione dirigenziale di livello generale per il settore ippico".
Gli chiediamo quindi un punto di vista sui sarebbero provvedimenti fondamentali, e in tempi brevi, che si dovrebbero prendere per il rilancio dell'ippica.
“Non è pensabile che lo Stato si occupi di corse ippiche e di gestire addirittura i laboratori. La gestione e l’organizzazione delle corse deve passare nelle mani degli operatori della filiera che possono così investire per rendere sempre più appetibile lo spettacolo e le scommesse. Lo Stato deve essere semmai controllore di regolarità. Gli ippodromi sono veri polmoni ambientali delle nostre città, devono diventare luoghi aperti, accoglienti, attrattivi, vivibili per attività sportive, di gioco e di svago per grandi e piccini. Solo affidando ai privati, desiderosi di successi e di utile d’impresa, sarà possibile invertire la tendenza al declino degli ultimi anni”.
 

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