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Elezioni 2022, Lattanzio: 'Gioco, concertazione Stato-Regioni per uniformare la disciplina'

08 settembre 2022 - 09:01

Il deputato del Pd Paolo Lattanzio, di nuovo candidato alla Camera in Puglia, ribadisce l'importanza del riordino del gioco, anche attraverso la concertazione tra Stato e Regioni.

Scritto da Anna Maria Rengo
Elezioni 2022, Lattanzio: 'Gioco, concertazione Stato-Regioni per uniformare la disciplina'

Lo speciale di Gioconews.it in vista delle elezioni politiche fisssate per il 25 settembre prosegue dando voce a Paolo Lattanzio (Partito democratico), membro della commissione Cultura, scienze e istruzione e presidente del Comitato per la prevenzione e la repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria, istituito presso la Commissione Parlamentare antimafia, e che si presenta per la Camera in Puglia, nel collegio di Molfetta. Un politico che dunque si è occupato specificamente del settore e che nell'ambito del suo lavoro nel comitato sulle infiltrazioni mafiose in epoca Covid, ha potuto analizzare come l'impatto della pandemia sul settore sia stato durissimo e abbia causato un diretto aumento delle attività di gioco illegale.

E proprio da questa sua esperienza partiamo nel nostro colloquio: nella legislatura che volge al termine, e in particolare a causa della pandemia, si è occupato con particolare attenzione del settore del gioco. Alla luce di questa esperienza, di quali interventi politici ha bisogno o non ha bisogno il settore?

“La priorità assoluta risiede nel riordino del settore del gioco pubblico, a partire da una riforma complessiva e strutturale che sia in grado di abbattere le frodi e di contrastare il gioco illegale. Occorre una concertazione tra Stato e Regioni che uniformi la disciplina, arginando la frammentazione che caratterizza tutto il territorio nazionale”.

Lei pensa che il gioco sia o sia stato vittima di un approccio ideologico?

“È fondamentale - in sinergia con le autorità sanitarie - sviluppare interventi che contrastino le dipendenze, le ludopatie e i disturbi patologici. Ma che vi sia troppo spesso un approccio ideologico è innegabile, soprattutto perché vi sono pregiudizi e visioni aprioristiche che impediscono di comprendere come le attività legali siano un antidoto fondamentale alle patologie. Al contrario, con la chiusura o con l'indebolimento delle attività legali aumenta il volume d'affari gestito dalle organizzazioni criminali che lucrano selvaggiamente sulle dipendenze”.

In che modo si può promuovere la legalità del gioco e tutelare i giocatori?

“Tramite comunicazioni e messaggi corretti che si possono veicolare solo e soltanto presso i luoghi, le strutture e le attività in cui si pratica il gioco legale. Queste realtà si configurano come autentici presidi di legalità e - non è eccessivo affermarlo - anche come presidi a tutela dei giocatori”.

Lei auspica che nella prossima legislatura giunga a compimento il riordino dell'offerta di gioco?

“Assolutamente, si tratta di un obiettivo ineludibile, un atto di civiltà atteso da troppo tempo”.

Quali sono le priorità che porterà avanti se sarà rieletto?

“Sensibilizzazione sui rischi e contrasto delle nuove dipendenze nei giovani, supporto ai settori - come quello del gioco legale - maggiormente colpiti dalla pandemia, contrasto del gioco illegale e in particolare di quello digitale”.

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