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Riordino gioco, Fondazioni Antiusura: 'Correggere lo schema di decreto'

01 marzo 2024 - 15:25

Le Fondazioni Antiusura esprimono 'riserve e critiche' sui contenuti dello schema di decreto attuativo del riordino del gioco online, 'nonché sul metodo seguito per la definizione del provvedimento'.

Scritto da Redazione
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“Le Fondazioni Antiusura  esprimono riserve e critiche sui contenuti del decreto legislativo 'Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza, ai sensi dell’articolo 15 della legge 9 agosto 2023, n. 111', nonché sul metodo seguito per la definizione del provvedimento; indicano analiticamente le parti da correggere integralmente; fanno appello al Parlamento, al Governo, alle Regioni, ai Comuni e a tutte le persone di buona volontà esercitanti funzione pubblica di rappresentanza o di amministrazione affinché si provveda a urgente revisione dell’impianto normativo sui giochi d’azzardo online; confidano nell’alta Magistratura del presidente della Repubblica, quale custode del rispetto dei princìpi fondamentali della Repubblica, affinché anche in questo provvedimento sia rispettata l’integrità della persona umana e della famiglia, la salute pubblica e in generale il principio dell’utilità sociale”.

 

È quanto si legge nella nota relativa all'ordine del giorno deliberato dal Consiglio direttivo della Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II e dai presidenti delle 35 Fondazioni Antiusura ad essa associate riguardante lo schema di decreto legislativo approvato dalla commissione Finanze del Senato.

 

Le Fondazioni chiedono “se il decreto legislativo in discussione sia informato al rispetto dell’integrità della persona e della famiglia; se del gioco d’azzardo (pur denominato 'pubblico') l’atto normativo muova a prevenire gli effetti sulla salute, intesa quale 'completo stato di benessere fisico, psichico e relazionale; se siano rispettati lo spirito e la lettera dell’ordinamento costituzionale della Repubblica, laddove prescrive che ogni legge promulgata e ogni atto di governo e di amministrazione siano deliberati in base all’intangibilità della salute (art. 32 della Costituzione), all’adempimento dei 'doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale' (art. 2); alla salvaguardia della sicurezza pubblica; alla progressività dell’imposizione fiscale; al riconoscimento che la libera attività d’impresa qualora non si svolga 'in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana' (art. 41); alla promozione dell’educazione all’uso responsabile del denaro come previsto dall’Art. 47 che recita: 'La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito'”.

 

Per le Fondazioni, inoltre, “la disposizione appare illegittima, intanto perché introduce surrettiziamente funzioni di delega che non sono previsti nell’articolo 15 della legge n. 111 del 2023. Ma ancora, e con maggiore scorrettezza, la disposizione va a compromettere competenze e attribuzioni – alcune nella struttura stessa dello Stato-Ordinamento, quali salute e sicurezza pubblica – non modificabili se non con legge costituzionale”.

 

 

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