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Senato, Grassani (esperto diritto sportivo): 'Giusto ridistribuire anche al calcio proventi scommesse'

14 maggio 2024 - 17:37

L'avvocato Mattia Grassani, specializzato in diritto sportivo, in audizione alla commissione Cultura del Senato nell'ambito degli approfondimenti sul tema delle Prospettive di riforma del calcio italiano, ha parlato anche di Decreto dignità, auspicandone una modifica.

Scritto da Dd
Mattia Grassani - esperto diritto sportivo.png

"In questo ambito (quello del calcio italiano, Ndr) non possiamo non parlare di scommesse: oggi il calcio raccoglie scommesse per 13 miliardi di euro a stagione, e garantisce 340 milioni di gettito fiscale. Di queste somme, alle società sportive calcistiche professionistiche, non va un euro."

Questo quanto riportato dall’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo consulente di diverse squadre di calcio professinistico italiane, nel corso della sua audizione davanti alla commissione Cultura del Senato nell'ambito del tema sulle Prospettive di riforma del calcio italiano. Audizione, la sua, che ha fatto seguito a quelle di altri esperti del settore come Giulio Napolitano e Jacopo Tonoli, Paolo Boccardellie Luciano Mondellini, che tuttavia non hanno citato elementi legati al mondo del gioco.

Sul tema, nelle scorse settimane, sono intervenuti anche il presidente della Federazione italiana giuoco calcio, Gabriele Gravina, e il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini.

"Esistono strumenti di intervento attraverso norme primarie con atti di indirizzo verso l’Esecutivo per contribuire alla crescita del sistema?", si chiede Grassani avviando il suo intervento, e continuando: "La risposta è assolutamente sì", introducento il tema delle scommesse. "Certo", continua, "ci sono anche altri sport di nicchia, oltre al calcio, ma se un sistema produce ricchezza per 13 miliardi di euro deve avere dei ritorni, o una distribuzione che consenta anche agli attori di quello spettacolo di poter ricavare un beneficio da ciò che producono."

Proseguendo il suo intervento l'avvocato Grassani parla anche di decreto Dignità auspicando che si riesca a intervenire per risolvere un'ipocrisia: "si deve intervenire" spiega, perché "il decreto Dignità ha vietato qualunque forma di sponsorizzazione legata alle scommesse a favore di società sportive, che prima era invece consentiva. Ma oggi", aggiunge, "noi assistiamo ad un’ipocrisia incredibile: i grandi player delle scommesse non possono abbinare il loro nome alle società sportive professionistiche, mentre esistono società di tipster che non raccolgono direttamente scommesse, ma si pongono come intermediari tra il cliente e chi raccogliere le scommesse, e questi tipster possono sponsorizzare società calcistiche facendo loro arrivare comunque soldi che derivano dal mercato delle scommesse. Dobbiamo uscire da questo equivoco."

Proseguendo il suo discorso l'avvocato ha parlato anche di decreto crescita (recentemente cancellato) e di questione stadi (con una regolamentazione, in Italia, che rende ancora troppo complesso affidare ai team la gestione diretta).

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