Lo storico dominio dello scrittore per l'infanzia Bruno Tognolni, acquistato da terzi e reindirizzato a contenuti promozionali legati al gioco d'azzardo, finisce al centro di una interrogazione parlamentare.
Casi come questo, scrivono alcuni senatori del Partito democratico, rendono "urgente la convocazione di un tavolo che coinvolga Ministeri, Agcom, Agenzia delle dogane e dei monopoli, Garante per la protezione dei dati personali, rappresentanti della società civile e enti locali, finalizzato a rafforzare il sistema nazionale di prevenzione, vigilanza e contrasto al marketing del gioco d'azzardo."
I senatori Pd si rivolgono ai ministri dell'Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, dell'Interno, Matteo Piantedosi, della Salute, Orazio Schillaci e della Cultura, Alessandro Giuli, chiedendo, in particolare, se ritengano necessario "predisporre, anche in raccordo con le autorità competenti e le associazioni di settore, misure di tutela specifica per i soggetti pubblici la cui identità digitale venga fraudolentemente sfruttata a fini di promozione del gioco d'azzardo."
Nel contempo la richiesta dei senatori è relativa anche a quali iniziative urgenti i ministri interpellati intendano assumere per "garantire l'effettiva applicazione del divieto di pubblicità del gioco d'azzardo (richiamando il Dl Dignità del 2018 nonostante non più tardi di ieri, 23 aprile, un rappresentante del governo, il minostro dello Sport e i giovani Andrea Abodi, abbia sottolineato la sua inefficacia nel contrastare e prevenire il gioco patologico, Ndr), in particolare attraverso un rafforzamento dell'attività di monitoraggio, sanzione e controllo sui contenuti diffusi via social network e promossi mediante app digitali, anche non autorizzate dall'Agenzia delle dogane", indicando anche che, a loro avviso, è necessario "intervenire nei confronti delle società titolari di store digitali affinché impediscano la promozione, la pubblicazione o l'indicizzazione di applicazioni legate al gioco d'azzardo prive di autorizzazione, in conformità con la normativa italiana vigente."
"Lo scrittore", scrivono i senatori nell'interrogazione, "è in lotta da ormai due anni per bloccare il sito, utilizzato ora da sconosciuti per indirizzare genitori e ragazzi che vi si collegano verso i giochi online, scommesse e slot machine sfruttando il nome di Tognolini. La stessa Agcom ha difficoltà ad intervenire perché il sito ha giurisdizione negli Stati Uniti."
Ad allargare il campo è invece una seconda interrogazione, presentata sempre da un gruppo di senatori Pd, che citando "Il libro nero dell'azzardo. Mafie, dipendenze, giovani. Edizione 2024", promosso da Federconsumatori e Cgil e richiamando un recente servizio del Tg satirico Strisca la Notizia, che ha portato all'attenzione dell'opinione pubblica alcune storie personali di ludopatia di persone che si sono indebitate finendo nelle mani degli usurai, o cadendo, "per ripianare i debiti contratti e per avere nuova liquidità a disposizione", anche nel giro della prostituzione.
Secondo i senatori Pd il degrado, l'usura, la dipendenza patologica dal gioco, messi in mostra da Striscia la Notizia "dimostrano che vi è una distanza sempre più labile tra gioco legale e gioco illegale". Per questo chiedono ai ministri dell'Economia e delle Finanze e dell'Interno se "siano a conoscenza dei fatti esposti e se intendano, "mediante un piano coordinato tra tutte le forze di polizia, rafforzare i controlli nelle sale gioco, intensificandoli, rendendoli capillari e costanti, al fine di verificare e garantire il pieno rispetto della legge delle attività legate al gioco legale."
In tal caso, secondo il Pd, sarebbe necessario il "coinvolgimento di tutte le organizzazioni interessate, comprese quelle che da anni, inascoltate, denunciano gravi situazioni di criticità, una riforma del settore del gioco al fine di ridimensionarne la portata e favorire nella trasparenza una chiara differenziazione con le pratiche illegali."