Sipaac, Milton Friedman e La Sentinella: 'A disposizione del governo su gioco'
Sipaac, Istituto Milton Friedman e associazione La Sentinella a disposizione del governo per discutere degli effetti del proibizionismo in materia di gioco.
“Abbiamo preso visione del documento programmatico pubblicato dalle forze politiche che si accingono a formare il nuovo Governo in queste ore. Il punto riguardante il gioco d’azzardo, che risulta ovviamente molto sintetico, siamo certi sarà oggetto di importante approfondimento e attenzione, considerando la delicatezza e l’importanza di un settore economico il quale sia per il gettito erariale, sia per l’occupazione e la produttività generata, rappresenta un significativo contributo per l’intera economia nazionale”. Lo affermano in una nota congiunta il fondatore della Società Italiana Intervento Patologie Compulsive, Cesare Guerreschi, il direttore generale dell’Istituto Milton Friedman, Andrea Maria Villotti e il presidente dell’Associazione La Sentinella, Luigi Nevola, che evidenziano come “l’intero comparto, che contribuisce per oltre 9 miliardi all’anno al gettito dello Stato, rappresenta senza alcun dubbio una realtà da tutelare. Il modello concessorio italiano costituisce inoltre un’eccellenza anche sul panorama internazionale, che ha consentito di ridurre drasticamente nel nostro Paese le infiltrazioni criminali precedentemente presenti all’interno del settore.
Leggendo il punto del Contratto di Governo che riguarda il gioco riscontriamo, come spesso accade, come gli obiettivi che la politica si pone siano condivisibili e di buonsenso: la lotta contro il gioco patologico, contro il gioco minorile e contro l’illegalità rappresentano infatti le nostre priorità, come lo sono per tutti. È altresì importante sottolineare sin da subito come una linea proibizionista, sia solo apparentemente utile a raggiungere gli obiettivi migliorativi ma, al contrario, nel medio e lungo termine non possa che portare a risultati opposti rispetto a quelli auspicati. I casi esaminati nella provincia di Bolzano e, più recentemente, nella regione Piemonte, come storicamente e scientificamente accertato, hanno palesato la nocività del proibizionismo nei contesti in cui è stato applicato”.