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Casinò Lussemburgo – Saint Vincent: trova le (tante) differenze!

09 maggio 2024 - 08:48

Il Casino 2000 del Lussemburgo punta sull'intrattenimento integrato: tante le differenze con la Casa da gioco valdostana ma non mancano gli spunti di riflessione.

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Con piacere ho letto l'articolo dedicato a Casino 2000 perché vi ho trovato la possibilità di confrontare la situazione di Saint Vincent con quella della casa da gioco lussemburghese.
Quali le somiglianze? Entrambi le case da gioco sono accomunate dalle terme, purtroppo ne trovo una soltanto!
Quali le differenze? Purtroppo molte. In primis Saint Vincent non è il solo casinò italiano, la posizione geografica non è delle migliori anche in considerazione del bacino di utenza normale. 
Tanto per incominciare.

Il Casino 2000 del Gran ducato che come molti consigliano e approvano ha un salone con ben 1300 posti a sedere per dar corso all’intrattenimento che, parlando di diversificazione, diviene un accessorio indispensabile.
Ricordo quando il casinò di Saint Vincent aveva il salone delle feste dove si svolgevano le manifestazioni in occasione anche dei gala con le gare di chemin de fer e quando il gioco spesso e volentieri terminava con il sole già alto. 
Essendo unico e, per di più, in un contesto dove la questione economica è molto rilevante, il divieto di pubblicità non ha l’importanza che può rivestire in Italia, e la sua posizione geografica, tra l’altro, è vicinissima al confine con Francia e Germania.

Una risposta mi ha favorevolmente toccato: “Ci sono molte persone che dicono che il casinò deve diventare un centro di intrattenimento, ma non molti lo fanno davvero. Spesso dicono, sì abbiamo un ristorante, facciamo venire un musicista ecc., ma manca un intrattenimento integrato con quello che facciamo (...) dove il cliente viene per provare, via via, nuovi e altri prodotti. Non ci sono molti altri casinò che vanno in questa direzione. Noi lo facciamo fin dall’inizio  e in modo professionale”.
Un’altra mi ha impressionato: “l’industria finanziaria del Lussemburgo è la seconda al modo dopo quella degli Stati Uniti e sotto i ponti della città del Lussemburgo passano 5.500 miliardi di euro”. Certamente, come ho già anticipato, la situazione economica non è la stessa dell’Italia; forse converrebbe cogliere l’esempio rivolgendosi maggiormente alla diversificazione con un occhio di riguardo alle precedenti parole “dove il cliente viene per provare, via via, nuovi e altri prodotti”.
Ciò che non possiamo ignorare è lo scopo fiscale per il quale esiste la casa da gioco: procurare entrate per lo Stato e, indirettamente, al Comune di Mondorf – les- bains.
Non posso sottacere o, ancor peggio, ignorare che la casa da gioco ha possibilità di sviluppo là dove la situazione economica e finanziaria può essere, anche non in modo continuativo, di qualità al che si può porre rimedio con opportuni accorgimenti sempre che il substrato commerciale esista. Non dimentico come la casa da gioco può costituire un tramite per il miglioramento del prodotto interno lordo a causa dell’incidenza sull’industria del turismo.
Concludo nella speranza di vedere, nell’ambito del gioco d’azzardo fisico, la regolamentazione legislativa del settore che, a mio parere, trova la sua nascita nel lontano 1927.

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