Ambientalista di lungo corso, docente, già assessora del Comune di Venezia e oggi parlamentare per Alleanza Verdi e Sinistra, Luana Zanella porta in Aula alla Camera una visione integrata che unisce giustizia ambientale, diritti civili e sostenibilità sociale. La sua storia politica è saldamente ancorata alla tutela del territorio e alla difesa di un modello di sviluppo più equo, fondato sulla partecipazione, sull’equilibrio tra le esigenze dell’economia e quelle della collettività, sull’urgenza di riforme che guardino al futuro con responsabilità.
La riflessione sulla sostenibilità, del resto, attraversa ormai tutti i settori produttivi, compreso quello del gioco pubblico, che in Italia rappresenta una componente rilevante dell’economia nazionale, contribuendo in modo significativo al bilancio dello Stato. Un comparto produttivo che dà lavoro a oltre 150mila addetti, tra dipendenti diretti e indotto.
Tuttavia il gioco, con la sua natura ambivalente, impone alla politica uno sguardo ancora più attento e articolato. In un momento storico in cui il settore è interessato da un importante processo di riordino normativo, diventa cruciale interrogarsi sul ruolo delle istituzioni, sull'efficacia delle misure esistenti e su quelle da implementare, per garantire un equilibrio tra le esigenze economiche, la tutela della salute pubblica e la legalità.
Luana Zanella, che durante la sua esperienza amministrativa ha seguito da vicino le vicende del Casinò di Venezia, conosce bene le criticità di un comparto che necessita non solo di nuove regole, ma anche di una regia pubblica consapevole, capace di tenere insieme lotta al gioco illegale, contrasto alla ludopatia e salvaguardia dei lavoratori. In questa intervista, la deputata condivide alcune riflessioni su come coniugare transizione ecologica e sostenibilità sociale, anche in settori dove queste sfide sembrano meno visibili, ma non per questo meno urgenti.
Ma il discorso, con lei, giusto che parta dalla sostenibilità, in un’epoca in cui le parole “green” e “sostenibile” rischiano di diventare etichette prive di sostanza. Ecco l'intervista pubblicata sul numero di maggio della rivista Gioco News (consultabile integralmente online a questo link).
Onorevole Zanella, lei si occupa da sempre di ambiente e tutela del territorio. Quali politiche ritiene più efficaci per incentivare le aziende italiane a integrare pratiche sostenibili nei loro modelli di business?
“Non c’è un’unica ricetta, dipende dalla singola azienda, da quanto energivora e tecnologicamente innovativa o meno sia. Integrare pratiche di sostenibilità è una definizione vaga e ambigua se non accompagnata da un progetto di sostenibilità preciso. Potrebbe addirittura configurarsi come green washing!”
Tutte le aziende, anche quelle del settore del gioco, sono chiamate da tempo a evidenziare il loro impegno nell'innovazione sostenibile. A suo parere quello del gioco pubblico è un settore nel quale le scelte della politica possono ancora incidere?
“Penso non esista settore in cui la politica non possa incidere, quindi sì, direi. E il termine di sostenibilità si dovrebbe intendere anche nel senso di sostenibilità sociale ed economica.”
Quali misure legislative potrebbero essere adottate per garantire che la sostenibilità aziendale non avvenga a scapito dei diritti dei lavoratori?
“In generale ritengo necessaria la compatibilità tra sostenibilità ambientale e quella sociale. La concertazione con le rappresentanze dei lavoratori in relazione alle scelte che potrebbero incidere sulle condizioni di lavoro o sull’occupazione è indispensabile e utile.”
Parliamo di gioco pubblico e casinò. Il settore del gioco pubblico è interessato da un percorso di riordino che dovrebbe concludersi verso fine anno, ritiene che anche il settore dei casinò necessiti di un riordino normativo? Se sì, quali aspetti regolamentari andrebbero prioritariamente rivisti?
“Ritengo che il riordino debba riguardare il settore nel suo insieme e il confronto parlamentare è essenziale sia in relazione al riordino fiscale che alle concessioni. La crescita importante del gioco italiano e del relativo prelievo erariale richiede l’intervento urgente del legislatore, che oltre ad occuparsi delle nuove regole, deve occuparsi delle insidie rappresentate dal gioco online e della tutela del giocatore. Importante il contrasto dell’accesso al gioco delle e dei minorenni e l’organizzazione dei servizi psicosociali per la prevenzione, contrasto e cura delle dipendenze.”
Nel percorso di riordino del gioco pubblico, online e terrestre, il Governo ha messo in primo piano il tema della tutela del giocatore. Quali strategie legislative potrebbero essere implementate, a suo parere, per contrastare la ludopatia?
“In qualità di assessora del Comune di Venezia, ho seguito per anni le vicende legate al nostro Casinò, alle sue trasformazioni e complesse problematiche. Il fatto che fosse pubblico e rappresentasse un’entrata decisiva per il bilancio del Comune ne facilitava la governance, il controllo. Per esempio l’attività di contrasto alla ludopatia, in collaborazione con l’Usl veneziana, è stata importante e costantemente monitorata. Per quanto riguarda la situazione al presente dell’insieme del settore, francamente trovo molto più difficile l’azione e l’intervento pubblico. Per questo l’accordo tra Stato, Regioni e Comuni è fondamentale.”
A livello locale (Comuni, Regioni) incentivare la formazione del personale del settore anche nel riconoscere e affrontare problematiche come quelle del gioco patologico potrebbe essere una scelta più efficace per contrastare la dipendenza da gioco rispetto al porre limiti orari o fissare distanze da luoghi sensibili?
“La formazione del personale è importantissima e il Comune deve assumere una funzione centrale in questa direzione, attraverso l’apprestamento di politiche sociali ad hoc in collaborazione con le altre istituzioni coinvolte e ovviamente le aziende.”
In generale a suo parere è possibile porre altri limiti al settore mantenendo al contempo un equilibrio con il contrasto al gioco illegale, con le esigenze economiche del settore e con le esigenze dell'Erario?
“Il tema del gioco illegale è cruciale, è fondamentale l’azione di contrasto e repressione dell’attività criminale connessa. Su questo ritengo che sarebbe necessario un lungo approfondimento che non mi sento di accennare in poche battute.”
Lei si è occupata anche di reati contro gli animali: come valuta l'efficacia delle attuali normative contro i reati sugli animali, compresi quelli impiegati all’interno degli ippodromi? Ritiene che ci siano ulteriori passi da compiere in questa direzione?
“Sicuramente il dibattito pubblico relativo alla normativa penale che sanziona i reati perpetrati contro gli animali ha prodotto dei mutamenti prima di tutto di carattere culturale e nella sensibilità diffusa. Questo non significa che gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine siano sufficienti a garantire la tutela degli animali limitata spesso a quella degli animali d’affezione. Quindi la strada da fare è ancora molto lunga, nonostante la riforma dell’articolo 9 della Costituzione e l’introduzione di norme importanti. Va anche detto che i tentativi di smantellare per esempio la L. 157 del 1992 che tutela la fauna selvatica (legge sulla caccia) sono sempre più accaniti, e le crudeltà nelle pratiche in particolare degli allevamenti intensivi sono ancora troppo diffuse.”