CdS: 'Gioco, attività rispettino norme polizia ma anche leggi regionali'
Il Consiglio di Stato accoglie ricorso del ministero dell'Interno e conferma revoca licenza per centro di raccolta scommesse che viola distanziometro della legge pugliese sul gioco.
Il Consiglio di Stato dà ragione al ministero dell'Interno in un contenzioso relativo alla revoca della licenza per un centro di raccolta di scommesse ubicato a meno di 500 metri – per la previsione a 350 metri - da “un luogo sensibile”, in violazione della legge regionale pugliese sul gioco.
I giudici accolgono l'appello del Viminale per la parziale riforma della sentenza con cui il primo giudice ha respinto il ricorso proposto per l’annullamento del decreto del Questore di Taranto di revoca della licenza ex art. 88 Tulps, “tuttavia accogliendolo alla luce delle modifiche introdotte all’art. 7, comma 2 della l. reg. n. 43/2013 - con l’art. 1, comma 1, lettera a) della l. reg. Puglia 17 giugno 2019 n. 21, in relazione al decreto con il quale era respinta l’istanza volta ad ottenere il riesame, riscontrando un deficit istruttorio e motivazionale, con conseguente obbligo dell’Amministrazione di rideterminarsi quanto al riesame in autotutela dell’atto di revoca della licenza di Pubblica sicurezza”.