Tar Emilia sospende chiusura sala scommesse: segnale di schiarita
Il Tar Emilia Romagna torna ad occuparsi della chiusura delle sale dagioco in ossequio alla legge regionale, quello di Bologna sospende il procedimento, quello di Parma no: ma qualcosa sta cambiando.
Si apre uno spiraglio di speranza per gli esercizi di gioco dell'Emilia-Romagna che chiedono la sospensione della chiusura o della dislocazione delle attività disposta dai Comuni in attuazione della legge regionale per il contrasto al Gap. Specie tenendo conto del fermo di tre mesi dovuto all'emergenza Covid-19, con tutte le ben note conseguenze in termini economici ed occupazionali.
Una speranza confortata dalla decisione del Tar di Bologna, che con un'ordinanza ha accolto la domanda cautelare presentata da una società contro il Comune di Cattolica e la Regione Emilia Romagna per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, del provvedimento dirigenziale dell'ente locale che ha vietato la prosecuzione dell'attività in quanto “sita a meno di 500 metri da luoghi sensibili” e, fra l'altro, delle deliberazioni della giunta regionale relative alle Modalità applicative del divieto alle sale gioco e alle sale scommesse e alla nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito e di esercizio dei punti di raccolta delle scommesse.
Tar Bologna: 'Sospesa chiusura centro scommesse, udienza ad ottobre' Il Tar Emilia Romagna torna ad occuparsi della chiusura delle sale gioco e scommesse in ossequio alla legge regionale, quello di Bologna sospende il procedimento, quello di Parma no. Si apre uno spiraglio di speranza per gli esercizi di gioco dell'Emilia-Romagna che chiedono la sospensione della chiusura o della dislocazione delle attività disposta dai Comuni in attuazione della legge regionale per il contrasto al Gap. Specie tenendo conto del fermo di tre mesi dovuto all'emergenza Covid-19, con tutte le ben note conseguenze in termini economici ed occupazionali.Una speranza confortata dalla decisione del Tar di Bologna che con una ordinanza ha accolto la domanda cautelare presentata da una società contro il Comune di Cattolica e la
Regione Emilia Romagna per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia,del provvedimento dirigenziale dell'ente locale che ha vietato la prosecuzione dell'attività in quanto “sita a meno di 500 metri da luoghi sensibili” e, fra l'altro, delle deliberazioni della giunta regionale relative alle Modalità applicative del divieto alle sale gioco e alle sale scommesse e alla nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito e di esercizio dei punti di raccolta delle scommesse. Per l'effetto, i giudici hanno fissato per la trattazione di merito del ricorso l'udienza pubblica del giorno 21 ottobre 2020. In altri due casi, il Tar Emilia Romagna ha respinto la domanda cautelare avanzata da due sale scommesse di Reggio Emilia per la sospensione dell'ordinanza di chiusura emessa dal Comune,fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 15 luglio 2020.La motivazione? “Non sussistono le ragioni di estrema gravità ed urgenza richieste dall’art. 56 del c.p.a. per la concessione della misura cautelare monocratica”.