Tar Puglia: 'Scommesse, niente licenza se parenti di pregiudicati'
Secondo il Tar Puglia i rapporti di parentela con pregiudicati ostano alla concessione della licenza per la raccolta di scommesse.
"Secondo un consolidato orientamento della giurisprudenza amministrativa, i legami di natura parenterale, in sé considerati, se non possono essere ritenuti idonei a supportare autonomamente un’informativa negativa, tuttavia gli stessi assumono rilievo qualora emerga una concreta verosimiglianza dell'ipotesi di controllo o di condizionamento sull'impresa da parte del soggetto unito da tali legami al responsabile o all’amministratore della impresa, ovvero risulti sussistente un intreccio di interessi economici e familiari, dai quali sia possibile desumere la sussistenza dell'oggettivo pericolo che rapporti di collaborazione intercorsi a vario titolo tra soggetti inseriti nello stesso contesto familiare costituiscano strumenti volti mascherare la concreta gestione dell’attività".
Nella specie, sottolineano i giudici, "l’amministrazione ha, con argomentazioni scevre da profili di irragionevolezza e illogicità, acclarato il non occasionale ma anzi stretto, stabile legame fra la ricorrente e il genero, il quale oltre a non essere esente da mende o procedimenti penali, risulta, secondo il logico e sillogistico ragionamento seguito dalla Questura, l’effettivo preposto e interessato, con conseguente violazione anche del principio della personalità della licenza come rilevato dalla Questura e non contraddetto efficacemente dalla ricorrente".