Tassa scommesse ippiche, L'Abbate (Mipaaf): 'Ministro Sport chiarisca'
Proseguono le interlocuzioni del sottosegretario Giuseppe L’Abbate (Mipaaf) per evitare che le scommesse ippiche subiscano tassa dello 0,5 percento prevista dal Dl Rilancio.
“Gli ippodromi ben lungi dall’essere strutture sportive, hanno un proprio codice Ateco e, anche nelle riaperture dopo il periodo di lockdown, nella valutazione del diritto allo svolgimento degli spettacoli legati alle corse dei cavalli, si sono seguite logiche legate agli spettacoli aperti al pubblico e non agli eventi sportivi".
Lo dichiara il sottosegretario al ministero delle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate, che dopo l'incontro con il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, apre l’interlocuzione con il ministero per le Politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, per chiarire se le corse ippiche rientrano nel prelievo addizionale pari allo 0,5 percento del volume complessivo sulle scommesse sportive, come previsto dalla conversione in legge del decreto Rilancio.
L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, pertanto, chiederà al ministro Vincenzo Spadafora di chiarire se la normativa attuale definisce l’ippica come uno sport o, come sostenuto dal ministero delle Politiche agricole, essa sia ricompresa negli spettacoli. Una "definizione" tornata d'attualità anche in seguito all'ipotesi di far passare l'ippica sotto il Coni, circolata nelle scorse settimane e mal digerita da molti operatori del settore.