Ughi: ‘Stato eserciti monopolio sui giochi, tribunali dicano se ce l’ha davvero’
L’amministratore di Obiettivo 2016 spiega i motivi che hanno portato la società di servizi a presentare ricorso al Consiglio di Stato in materia di raccolta scommesse.
“Noi auspicavamo che il Codice dei giochi che si sarebbe dovuto predisporre ai sensi dell’articolo 14 sul gioco della legge delega al governo in materia fiscale avrebbe risolto le problematiche relative allo sdoppiamento della rete di accettazione delle scommesse, nel quale caso non avremmo presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio”. Maurizio Ughi, numero uno della società di servizi Obiettivo 2016, spiega così il senso dell’atto depositato stamattina a Palazzo Spada: “Per una pluralità di motivi il governo ha ritenuto di non dare attuazione alla delega e a questo punto non c’è altra soluzione che chiedere ai tribunali internazionali e alla Corte di giustizia europea l’interpretazione autentica delle norme e se lo Stato ha davvero il monopolio dei giochi. Ovviamente noi ci auguriamo che lo Stato vinca e che la concessione, in materia di giochi, sia il suo strumento principale. Lo Stato deve esercitare il monopolio”.