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Chiacchio (Agsi) sul nuovo regolamento scommesse: ‘Un bel passo avanti, ma si può fare di più'

06 ottobre 2022 - 10:48

Secondo il presidente dell'Agsi il nuovo regolamento scommesse sblocca 'un po' di cose che erano ferme da tempo', ma agli imprenditori serve la 'possibilità di diversificare'.

Scritto da Daniele Duso
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Il nuovo regolamento è un bel passo avanti, che sblocca un po’ di cose che erano ferme da un po’ di tempo”. Così Pasquale Chiacchio, presidente di Asgi, Associazione gestori scommesse Italia, commentando l’entrata in vigore del nuovo regolamento delle scommesse a quota fissa.

Vedo in modo positivo l’entrata in vigore del nuovo regolamento e le novità che questo porta con sé”, spiega Chiacchio, “dall’ aumento della vincita massima a 50mila euro all’abbassamento della posta unitaria a 5 centesimi, sono novità positive, che consentono al concessionario di dare flessibilità alla sua offerta. Ritengo anche giusto il punto riguardante le quote sbagliate, con il concessionario che può chiedere ad Adm di verificare l’errore e ricalcolare la quota corretta, senza più dover ricorrere a tribunali, come accadeva finora”.

Ma quello della flessibilità è il tema principale. “Un concessionario è un imprenditore, e a ogni imprenditore deve essere data la possibilità di fare impresa. Se si è troppo condizionati si rischia di offrire tutti lo stesso prodotto, e come si fa così ad attirare nuovi clienti? Ora, con l’introduzione dell’handicap asiatico, ci è data la possibilità di offrire una quota più appetitosa, e di fornire prodotti più interessanti. Si pensi a una partita dal risultato che potrebbe essere quasi scontato come una Juventus - Catania, con l’1 secco che avrebbe una quota molto bassa, introducendo l’handicap si condiziona l’1 magari ad un 3-0 della Juve, con la possibilità di offrire una quota sicuramente più appetitosa”. 

E tornando sulle altre novità. “L’innalzamento della quota massima di vincita è molto buono. Prima i clienti erano costretti a fare più biglietti per puntare a raccogliere cifre importanti. E poi, soprattutto, poter arrivare a 50mila euro è importante anche a livello mediatico, una possibilità di vincita maggiore attira, si sà. Così come è importante l’introduzione del cash out, che dà la possibilità di uscire prima da una scommessa multipla quando manca un solo risultato, così da incassare prima una vincita certa, anche accontentandosi di una cifra inferiore, ma con l’opportunità di puntare nuovamente. Con il cash out finalmente ci può essere un negoziato tra il cliente e il concessionario, c’è meno staticità”.

E quindi guarda ancora più avanti: “L’online permette di giocare H24 a costi ridotti, mentre un’agenzia deve tenere una struttura aperta, con personale e servizi a disposizione. Per essere competitivo, secondo me, un negozio di gioco deve poter mettere a disposizione del cliente tutti i prodotti di gioco del portafoglio di gioco di Adm. Non mi piace fare paragoni, ma un tabaccaio che ha il suo angolo di gioco, oggi può offrire anche slot e scommesse sportive, e lo fa in uno spazio ridotto di 30 metri quadri. Un’agenzia specializzata offre il suo servizio in un locale di 100-120 metri quadri, con costi di base altissimi. Un piccolo concessionario gestore non può fare molto, di suo. Non puoi diversificare, non puoi fare niente per attirare maggior clientela”.

Ricorda, Chiacchio, che “l’agenzia ha perso clientela con il lockdown, senza averne responsabilità, e quella clientela non la si recupera più. Per avere maggiori entrate occorre avere maggiori possibilità di vendita. Il regolamento è un buon passo in avanti, che ha sbloccato un bel po’ di cose che erano ferme da un po’ di tempo”.

Il nuovo regolamento è frutto di un lavoro silenzioso e paziente, anche a parte dei gestori: “Noi, nel nostro stile di comportamento, non urliamo, ma cerchiamo di dare suggerimenti, di portare proposte, con la grande esperienza che abbiamo in questo settore. Noi proponiamo, consigliamo, poi è chiaro che l’Agenzia ascolta e mette in campo delle proposte  che hanno una logica e portano a un miglioramento”.

Un auspicio per il futuro? “Ci vorrebbe meno burocrazia, minor tempo per introdurre le novità”, aggiunge ancora il presidente di Agsi, “pur continuando a sentire le voci di tutti gli attori interessati, senza escludere nessuno, compresa l’ippica, della quale non si parla mai, ma per la quale anche si aspetta una riforma da tanto tempo”.

Qualche parola, da Chiacchio, anche sulla nuova funzionalità dedicata ai Punti vendita ricariche, introdotta da Adm, che ha redatto anche un nuovo protocollo, in vigore dal 2023. 

“Anche qui si vede l’effetto del lockdown”, spiega, “i Pvr si sono implementati tantissimo e si sono allargati diventando, di fatto, punti di raccolta gioco. Ora credo che Adm abbia cercato di porre un freno, anche se ovviamente la cosa può non piacere a tutti. Le regole però devono essere rispettate, ognuno deve mantenersi nel campo in cui può operare. Se anche i Pvr diventano punti scommesse che fine faranno le agenzie? Il Pvr è nato solo come ricarica, e questo deve rimanere, anche perché le regole di partecipazione al bando devono essere valide fino alla fine di quel bando. Non possiamo trovarci concorrenti che non pensavamo di poterci trovare”.

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