"Deve spettarci la quota delle scommesse sulla pallacanestro come organizzatori degli eventi su cui si gioca e dovremo godere dell’eventuale superamento del Decreto dignità sulle pubblicità del betting negli eventi sportivi."
Il presidente della Federbasket Gianni Petrucci non usa mezze parole nel corso di una intervista pubblicata sull'edizione di oggi, 13 giugno, della Gazzetta dello sport, alimentando le polemiche nate attorno alla bozza del disegno di legge delega relativa alla gestione dei diritti audiovisivi sportivi e al quadro normativo per gli impianti sportivi professionistici.
Una situazione poco serena che contribuisce ad allungare ulteriormente i tempi per la definizione di una versione definitiva del provvedimento che, per ora, ha dato origine solo a critiche e discussioni, che tuttavia non chiamano direttamente in causa il gioco
Secondo Petrucci è necessario che "si ripristini la mutualità in altro sport professionistico, ovvero nel basket", dichiarando, pur venendo dal mondo del calcio, di essersi "stufato di vedere provvedimenti riservati al pallone. Qualsiasi nuova norma sugli sport professionistici a squadre deve riguardare calcio e basket, su questo non transigo. Abbiamo i loro stessi diritti”.
"Lo spirito del Comitato olimpico è quello della solidarietà tra federazioni, che peraltro c’è sempre stata", ricorda ancora Petrucci, sottolineando che se in tema di diritti televisivi e risorse economiche il calcio ha il diritto di chiedere quello che ritiene opportuno, "lo stesso facciamo noi", e sottolinea: "Non vogliono dare una loro quota al basket? Io dico che devono farlo e sono convinto che nessun governo possa escluderci”.
Sul tema è intervenuto anche il ministro dello Sport e i giovani Andrea Abodi, che raggiunto allo Stadio dei Marmi di Roma, a margine dell'evento benefico Wembrace Games, interpellato sulle polemiche sollevatesi in questi giorni, le ha definite nate "in un bicchiere d’acqua".
Secondo Abodi la bozza è un documento tecnico preliminare, condiviso internamente tra ministeri, che non era destinato alla pubblicazione, definendo "suggestivo" il fatto che sia nata "una polemica su una bozza tecnica uscita indebitamente".
Spiega, Abodi, che il documento "ha come punto d’arrivo un traguardo lontano nel tempo perché è parte di una legge delega che presuppone confronto", e in merito alle polemiche si dice sicuro che "avremmo potuto risolverle con una telefonata".
Riferendosi in particolare alla posizione traversa assunta dai principali club di Serie A, Abodi spiega che "chi ha letto la bozza si è fermato ai particolari, perdendo di vista il senso di una novità straordinaria che metterà la Lega di Serie A, e non solo, nelle migliori condizioni per valorizzare il proprio prodotto", aggiungendo che "questo schema nasce per essere condiviso con tutti i portatori di interesse, e la Lega è un interlocutore fondamentale. La reazione è stata frutto di un malinteso, o forse di una volontà di ignorare la natura reale del documento. Se mi avessero contattato, avrei potuto spiegare subito che si trattava solo di una prima bozza".