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Scommesse e Ctd: la nuova rete stenta a partire con la scadenza fiscale in vista

20 novembre 2015 - 09:57

Prosegue - seppure a rilento - la regolarizzazione dei Ctd che hanno aderito alla 'sanatoria': ma la nuova rete comincia a perdere pezzi, a pochi giorni dalla scadenza fiscale.

Scritto da Alessio Crisantemi

 

A un anno dalla regolarizzazione fiscale per emersione dei centri di trasmissione dati (Ctd) prevista dalla Legge di Stabilità per il 2015, prosegue, a fatica, la costituzione della nuova rete legale per la raccolta delle scommesse sportive. E a pochi giorni dal giro di boa del 30 novembre – data in cui è fissato il termine entro il quale effettuare il versamento della seconda rata di pagamenti – la nuova rete comincia a perdere i primi pezzi. Sì, perché tra i 2196 negozi regolarizzati, appartenenti per lo più ai tre brand Goldbet, Sks365 e Betaland, ci sono anche quelli di alcuni gestori che hanno optato per quella che potremo definire una sorta di “auto-regolarizzazione”, provvedendo cioè alla sottoscrizione del disciplinare predisposto dai Monopoli di Stato e al versamento della prima tranche, puntando, in parallelo, a un accordo con un concessionario di Stato attraverso il quale effettuare successivamente l'allaccio al Totalizzatore nazionale, facendosi in questo modo “assorbire” tra i suoi negozi di betting.

E' il caso, per esempio, di una trentina di Ctd collegati, fino a quel momento, con un operatore maltese, quindi non regolare in Italia, che aveva scelto di non partecipare alla sanatoria. I titolari di questi centri, invece, avendo optato per un percorso diverso e quindi per la regolarizzazione, avevano avviato il percorso con il bookmaker italiano Admiral, il quale si era mosso per portare a termine tutte le procedure necessarie per completare l'operazione, nei termini previsti dalla legge. Salvo poi ritrovarsi, ad oggi, con un numero di centri che hanno effettivamente portato avanti la procedura ben inferiore a quelli che avevano fatto richiesta, e agendo quindi di conseguenza, provvedendo cioè, nelle scorse ore, a rescindere i contratti siglati con tutti gli altri centri, dopo l'invio di vari solleciti che invitavano al completamento delle pratiche necessarie.
NUMERI IN CALO - Ecco quindi che alla scadenza del 30 novembre non arriveranno i 12 milioni previsti inizialmente dalla seconda tranche di pagamenti (dopo i 28 milioni già incassati dall'Erario dalla prima tranche), come pure è destinato a scendere il numero di punti vendita 'sanati' inizialmente fissato 2196 unità, già distante dalla cifra di 3500 che contava di raggiungere il Mef dalle prime stime rilasciate negli studi preparatori della manovra finanziaria. Un risultato che, probabilmente, susciterà qualche riflessione anche rispetto alla riapertura dei termini per la regolamentazione fiscale prevista dalla prossima Legge di Stabilità in fase di approvazione in Parlamento.
LA SITUAZIONE ATTUALE – Intanto, mentre si avvicina la scadenza fiscale, gli altri operatori proseguono con le operazioni di allaccio al totalizzatore, anche se il percorso sembra procedere a rilento. Ad oggi, il numero di licenze di pubblica sicurezza (ex. Articolo 88) rilasciate nei confronti dei Ctd sanati, secondo le stime di GiocoNews.it, sarebbe ancora di qualche centinaia e ben lontano dalla cifra complessiva di oltre 2100 unità, mentre si stanno effettuando i collaudi delle piattaforme dei “nuovi” bookmaker. Un ritmo troppo 'blando', secondo alcuni, che sta suscitando qualche polemica tra gli operatori 'storici', visto che i centri che hanno aderito alla regolarizzazione non ancora collegati alle rete di Sogei, in vari casi, continuano a raccogliere giocate in maniera diversa dai concessionari, permettendo puntate e vincite oltre i limiti fissati dalla legge. Non a caso, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha attivato una serie di controlli ad hoc nelle scorse ore per contrastare il fenomeno, anche in vista della scadenza di fine mese.
ULTIMI GIORNI DI ATTESA - Ma se dal primo dicembre l'amministrazione sarà in grado di capire qualcosa in più su quella che sarà effettivamente la nuova rete di raccolta scommesse – potendo avviare, di conseguenza, altre attività di ispezione altrettanto mirate - entro il 28 febbraio del 2016 si potrà conoscere il risultato definitivo della regolarizzazione, visto che entro quella data tutti dovranno aver completato l'allaccio al totalizzatore nazionale e, di conseguenza, essersi conformati alle regole nazionali. La “sanatoria”, infatti, prevedeva che le società aderenti dovevano firmare il disciplinare di AdM entro il 28 febbraio dell'anno corrente per poi provvedere, entro e non oltre i successivi 12 mesi, all'attivazione della rete. A marzo, quindi, si saprà chi è dentro o fuori alla rete legale. Una volta per tutte.

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