Autorizzato alla promozione dei giochi pubblici a distanza, mediante un concessionario regolarmente accreditato, e all’effettuazione delle ricariche dei conti degli scommettitori, raccoglieva abusivamente le scommesse senza le relative autorizzazioni rilasciate dalla Questura e da Adm.
Questo l'operato di un gestore di una sala slot dell'entroterra palermitano, accertato dai funzionari dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli sulla base, si legge in una nota, di "una mirata attività di intelligence avviata dalla Direzione giochi".
Nel corso della verifica sono state rinvenute cinque slot machine, collegate ai terminali dell’Agenzia, e un personal computer contenente in memoria la registrazione delle giocate illecite.
Il titolare dell’esercizio e il gestore dell’attività illegale sono stati denunciati all'Autorità e sono state comminate sanzioni anche nei confronti del proprietario degli apparecchi e del concessionario per un totale complessivo di 225.000 euro.
L'OPERAZIONE A NAPOLI - Controlli anche in un esercizio commerciale di Napoli. A condurli, funzionari Adm appartenenti all’Ufficio Antifrode della DT IX Campania, congiuntamente al personale del Commissariato di Ps di Poggioreale, nell’ambito di mirati controlli nel settore dei giochi.
Tali attività hanno portato all’accertamento di plurime violazioni sia sotto il profilo penale che amministrativo. L’esercizio innanzitutto contravveniva alla legge regionale del 2020 che "vieta l’offerta di gioco lecito (rectius illecito) a una distanza inferiore a 250 mt dai luoghi sensibili, tra cui i luoghi di culto”, risultando, infatti, vicino a un luogo sensibile (nella fattispecie trattasi di luogo di culto, distante circa 20 metri dalla sede del locale oggetto di verifica). Inoltre, il medesimo esercizio, la cui attività dichiarata era quella di internet point, svolgeva di fatto attività di raccolta fisica di scommesse mediante l’utilizzo di conti di gioco a distanza intestati a terzi e la messa a disposizione del pubblico delle postazioni telematiche presenti in loco per collegamenti a siti di gioco a distanza.
La condotta del titolare si concretizzava, pertanto, nel reato di intermediazione per lo svolgimento di attività organizzata, finalizzata all’accettazione e alla raccolta abusiva di scommesse, ricostruita sia attraverso l’analisi delle cronologie di navigazione dei computer presenti, che attraverso il rinvenimento di ricevute di gioco in originale riportanti i codici fiscali degli intestatari dei conti di gioco in uso al titolare, congiunta alla ricostruzione dei dati di gioco estratti dagli applicativi Adm.
Tale attività ha, dunque, portato al sequestro penale di molteplici postazioni telematiche utilizzate dal titolare, della documentazione di gioco attestante le modalità di raccolta e pagamento delle scommesse illegali e anche di somme di denaro contante, ritenute provento dell’illecita attività di intermediazione per la raccolta di scommesse, anche per via telematica, rendendosi necessaria la denuncia all’autorità giudiziaria.
I controlli operati dai funzionari Adm con il personale del Commissariato di Ps, hanno condotto, altresì, al sequestro amministrativo di postazioni di gioco non rispondenti alle caratteristiche e alle prescrizioni dell’art. 110 Tulps, nonché alle altre disposizioni normative in materia. Tali apparecchiature, dotate di doppio monitor, consentivano in sede non autorizzata l’accesso ai conti di gioco a distanza, come provato anche dal collegamento in corso all’atto dell’accesso a un conto di gioco: per essi si è proceduto, alltresì, alla contestazione della relativa sanzione, nonchè alle segnalazioni alle istituzioni competenti per il prosieguo di competenza.